Palestine Cola, la bibita alternativa alla Coca-Cola per combattere contro il colonialismo sionista
L’azienda intende contribuire al boicottaggio della nota marca americana, e investire i profitti in progetti umanitari a sostegno del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania occupata.
Malmo- Mohammad, Hussein e Ahmad Hassoun, tre fratelli di origine palestinese e imprenditori di successo a Malmo in Svezia, hanno creato un’alternativa alla Pepsi e alla Coca-Cola e in appena sei mesi il loro marchio ha venduto milioni di lattine suscitando l’interesse di aziende di tutto il mondo. La domanda è talmente alta che i tre fratelli non riescono a soddisfarla.
Palestine Cola, nasce con l’intento di concretizzare l’attivismo sociale a sostegno della causa palestinese, favorendo così il boicottaggio delle più note marche americane, Coca-Cola e Pepsi che continuano a fare affari con il regime israeliano. I rami d’ulivo e la kefiah rappresentati sulle lattine di Palestine Cola sono simboli che già parlano da sé del desiderio di libertà del popolo palestinese oltre a richiamare la storia della Palestina.
Palestine Cola, bibita alternativa alla Coca-Cola, ha assicurato un notevole rendimento con una vendita record di 4 milioni di lattine in soli due mesi, tanto da convincere i fratelli Hassoun ad ampliare la produzione inserendo anche altre bevande analcoliche, senza zucchero e alla frutta.
La Safad Food dopo aver consolidato la domanda in Europa sta valutando di aprirsi al mercato di altri paesi investendo quindi nella produzione locale.
I marchi di bevande statunitensi sono boicottati da molti consumatori nel mondo a causa delle loro attività commerciali nei Territori occupati e nei suoi insediamenti coloniali, in particolare in quello di Atarot, tra Al-Quds Est (Gerusalemme Est) e Ramallah, nella Cisgiordania occupata. Non solo la Palestine Cola, anche altri piccoli marchi locali hanno registrato un significativo aumento delle vendite in Asia occidentale per il boicottaggio della Coca Cola e della Pepsi.
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