L’Italia e altri sette paesi vogliono cambiare la strategia europea in Siria
(last modified 2024-07-25T04:42:29+00:00 )
Lug 25, 2024 06:42 Europe/Rome
  • L’Italia e altri sette paesi vogliono cambiare la strategia europea in Siria

PARS TODAY - Dopo che il gruppo terroristico Daesh (Isis) sconfitto grazie al Martire Soleimani ed in seguito la Lega Araba ha riammesso la Siria tra i propri membri, ...

ora il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, insieme agli omologhi di Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Slovacchia e Slovenia, ha invitato l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, Josep Borrell, a rivedere le strategie dell’Unione per la Siria, nell’ottica di realizzare in merito una politica più «realista». I ministri ritengono che «sia giunto il momento di ripensare il nostro approccio alla Siria», per garantire al Paese una differente prospettiva futura e fermare il flusso di migranti che parte dal Paese, ad oggi «all’origine della più grande crisi di profughi nel mondo».
Sono infatti 13,8 milioni, secondo i dati del ministero degli Esteri, gli sfollati interni ed i rifugiati di un conflitto che ha avuto inizio 13 anni fa e del quale non si intravede la fine. Le iniziative europee per contrastare Bashar Assad, basate sulle sanzioni, non hanno fino ad oggi alcun risultato. Nel 2011, all’indomani dello scoppio della guerra tramite il  gruppo terroristico Daesh (Isis) con il sostegno degli Stati Uniti,  regime sionista,  l’Occidente ed aluni paesi arabi, l’Unione Europea ha sospeso i rapporti bilaterali con il governo siriano. 
Le sanzioni contro la Siria non hanno avuto l’effetto di contrastare in maniera definitiva il potere di Assad, che, come scrive la nota del ministero degli Esteri, «resta saldamente in sella», anche grazie al sostegno elargito al governo di Assad da parte di Paesi quali l’Iran, la Russia e la Cina. 

 

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