Avvertimento dell'UE sulle conseguenze delle minacce tariffarie di Trump
(last modified Sat, 25 Jan 2025 04:10:06 GMT )
Gen 25, 2025 05:10 Europe/Rome
  • Avvertimento dell'UE sulle conseguenze delle minacce tariffarie di Trump

Pars Today- Donald Trump, il 47º presidente degli Stati Uniti, prima del suo ritorno alla Casa Bianca, ha insistito sull'aumento delle tariffe commerciali per i beni e i prodotti importati negli Stati Uniti da altre regioni, in particolare Cina, Europa, Canada e Messico. Questa posizione aumenta il rischio di una nuova guerra commerciale tra gli Stati Uniti e altri paesi, simile a quella avvenuta durante il suo primo mandato presidenziale.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, martedì 21 gennaio ha reagito alle minacce tariffarie di Trump affermando che l'Unione Europea intende interagire e negoziare con Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, e ha avvertito il pericolo di una "competizione globale senza fine" attraverso le tariffe. Von der Leyen, che ha parlato durante l'incontro annuale del Forum Economico Mondiale, un giorno dopo l'insediamento di Trump, non ha fatto riferimento esplicito al suo nome, ma ha menzionato l'aumento dell'uso di sanzioni, controlli sulle esportazioni e tariffe per proteggere gli interessi nazionali. Ha dichiarato: "È necessario collaborare per evitare una competizione globale senza fine, poiché non è nell'interesse di nessuno spezzare i legami nell'economia globale. Dobbiamo invece modernizzare le regole per mantenere la nostra capacità di generare benefici reciproci per i nostri cittadini".

Anche François Bayrou, primo ministro francese, ha reagito alle minacce di Donald Trump, affermando che la Francia e l'Europa, in generale, devono resistere al nuovo presidente americano e alle sue politiche; in caso contrario, rischiano di "essere travolte". Ha dichiarato: "Gli Stati Uniti hanno deciso di adottare una politica estremamente aggressiva, attraverso il dollaro, la loro politica industriale e la capacità di attrarre investimenti e ricerche a livello globale".

Donald Trump, poche ore dopo il suo ingresso alla Casa Bianca, ha minacciato di introdurre nuove tariffe contro gli alleati del suo paese e ha cercato di smantellare l'agenda politica interna ed estera di Joe Biden, l'ex presidente degli Stati Uniti, inaugurando una nuova fase di guerre commerciali e disordini nell'economia globale. Trump ha annunciato l'intenzione di imporre, a partire dal primo febbraio 2025, tariffe del 25% sulle importazioni dal Canada e dal Messico. Inoltre, ha minacciato di applicare tariffe fino al 100% sulle importazioni dalla Cina se quest'ultima non accetterà di vendere almeno il 50% delle azioni del social network TikTok a un'azienda americana. Trump ha inoltre sottolineato che, se l'Unione Europea non acquisterà più petrolio dagli Stati Uniti, sarà soggetta a nuove tariffe.

Le posizioni e le dichiarazioni di Trump indicano la sua intenzione di imporre la volontà degli Stati Uniti ai suoi partner commerciali attraverso nuove tariffe e minacce di una guerra commerciale su larga scala, il che rappresenta uno sconvolgimento dell'ordine economico e commerciale globale.

Durante il suo primo mandato, da gennaio 2017 a gennaio 2021, Trump ha perseguito una politica di protezionismo economico in linea con il suo slogan elettorale "America First" e con il pretesto di rafforzare la potenza americana. Lui ha inoltre adottato misure unilaterali controverse, respingendo accordi commerciali internazionali e imponendo pesanti tariffe doganali sulle importazioni negli Stati Uniti, sostenendo che ciò avrebbe ridotto il deficit commerciale americano, che egli considerava un segno di debolezza. Tuttavia, l'approccio di Trump, focalizzato esclusivamente sugli interessi americani, ha portato a posizioni contrarie al consenso della comunità internazionale e persino dei partner europei degli Stati Uniti.

Ora, Trump intende avviare una nuova vasta guerra commerciale con il mondo, adottando politiche di pressione e coercizione per costringere i partner commerciali degli Stati Uniti ad accettare e seguire le richieste di Washington. Ciò significa una guerra commerciale a tutto campo con molte economie emergenti, in particolare la Cina, e con i partner commerciali europei, in particolare la Germania, oltre ai partner occidentali come Canada, Messico, Giappone e Corea del Sud. Dato l'opposizione di Trump alle politiche sostenute dal consenso internazionale nel campo del commercio, è probabile che si formi gradualmente un fronte globale contro Trump e le sue guerre tariffarie, come è accaduto durante il suo primo mandato. Di conseguenza, è prevedibile anche che nei prossimi quattro anni si sviluppi una nuova fase di conflitti commerciali e tariffari a livello mondiale.

 

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