Il ricatto di Trump all’Ucraina
(last modified Wed, 26 Feb 2025 05:33:32 GMT )
Feb 26, 2025 06:33 Europe/Rome
  • Il ricatto di Trump all’Ucraina

Pars Today- Durante la conferenza annuale dei conservatori americani, nota come CPAC, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivelato in modo esplicito l’intenzione del suo Paese di saccheggiare le risorse naturali e la ricchezza dell’Ucraina.

Facendo riferimento agli aiuti finanziari forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina nel corso della guerra contro la Russia, Trump ha dichiarato: "Vogliamo che in cambio di questi soldi ci diano qualcosa che abbia valore. Vogliamo minerali, petrolio o qualsiasi altra cosa utile."

Alcune fonti giornalistiche hanno rivelato i dettagli delle condizioni imposte da Trump all’Ucraina. Il New York Times ha riferito che tali condizioni includono la rinuncia da parte dell'Ucraina alla metà dei suoi introiti provenienti dalle risorse naturali, tra cui minerali, gas e petrolio, nonché la cessione del 50% delle entrate derivanti dai porti e dalle altre infrastrutture strategiche del Paese.

Tutto questo avviene senza che l’amministrazione Trump fornisca alcuna garanzia di protezione all’Ucraina contro eventuali futuri attacchi da parte della Russia.

Nonostante la forte dipendenza dal sostegno americano, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha finora respinto questa assurda richiesta. Secondo alcune fonti, Zelensky avrebbe risposto alle condizioni imposte da Trump dichiarando di non avere intenzione di "vendere il proprio Paese agli americani". Tuttavia, il leader ucraino dispone di pochi strumenti per resistere a questa inedita pretesa da parte degli Stati Uniti.

Washington ha infatti minacciato di sospendere l’accesso dell’Ucraina al sistema satellitare Starlink, un’infrastruttura essenziale per il governo e l’esercito ucraino nella loro lotta contro la Russia. Se questa minaccia dovesse concretizzarsi, l’Ucraina potrebbe subire pesanti sconfitte militari a causa dell’avanzata russa.

Sembra quindi che gli Stati Uniti vogliano mettere il governo ucraino di fronte a una scelta drammatica: essere assorbiti dalla Russia o essere saccheggiati dagli americani. Trump e la sua amministrazione sperano che Kiev scelga la seconda opzione e ceda le sue risorse agli Stati Uniti.

Secondo le stime, l’Ucraina possiede risorse minerarie rare per un valore di oltre 2.000 miliardi di dollari, ed è proprio su queste che gli americani puntano. Se Washington riuscisse ad ottenere il controllo di una sola di queste risorse, come il litio, potrebbe guadagnare un vantaggio strategico cruciale nella competizione con la Cina nel settore delle batterie al litio e dei microchip.

Per questo motivo, Trump è pronto a esercitare ogni tipo di pressione politica ed economica sull’Ucraina pur di ottenere queste concessioni, arrivando perfino a tagliare i rifornimenti essenziali all’esercito ucraino, proprio mentre le truppe russe avanzano nelle regioni orientali e meridionali del Paese.

Nel frattempo, gli europei, pur rimanendo ufficialmente a fianco del governo ucraino e di Zelensky, non sono in grado di contrastare il ricatto di Trump. Da un lato, non dispongono delle risorse finanziarie e militari necessarie per sostituire il supporto degli Stati Uniti, dall’altro, manca loro l’unità politica interna per adottare una posizione chiara e univoca nei confronti del presidente americano.

Di conseguenza, se Zelensky dovesse perdere ogni speranza di ottenere aiuti esterni da parte di Washington e Bruxelles, potrebbe essere costretto a firmare un accordo che lui stesso ha definito "la vendita del Paese agli Stati Uniti", trasformando l’Ucraina in una colonia economica americana, mentre il 20% del suo territorio è già stato annesso dalla Russia.

L’incapacità dei passati e attuali governanti ucraini di rispettare le regole delle relazioni internazionali e la loro eccessiva fiducia nel sostegno dell’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, hanno contribuito a determinare questo destino tragico per il popolo ucraino.

 

 

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