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Trump e la repressione della libertà di espressione negli Stati Uniti
Pars Today- Il quotidiano americano The Washington Post, in un articolo che fa riferimento agli ordini esecutivi emessi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sin dal suo insediamento, ha scritto che i suoi critici lo accusano di una vasta repressione della libertà di espressione e della violazione della Costituzione degli Stati Uniti.
Essi sostengono che Trump stia cercando di eliminare il concetto di "Woke" (un'ideologia che denota consapevolezza sulle questioni di giustizia sociale e razziale), in contrasto con il Primo Emendamento della Costituzione americana.
Secondo il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, approvato nel 1791, il governo non può emanare leggi che stabiliscano una religione ufficiale, impediscano la libera professione della fede, o limitino la libertà di espressione, il diritto di riunione pacifica o il diritto di presentare petizioni al governo per la risoluzione di danni. Trump e il miliardario Elon Musk, suo alleato, si presentano come sostenitori assoluti della libertà di parola e cercano di riportare l'America a un'epoca antecedente agli sforzi liberali volti a mettere a tacere le voci conservatrici.
Trump, pur essendo a capo di un paese democratico liberale, ha idee e approcci autoritari e antidemocratici. Un esempio di ciò è il suo compiacimento per la copertina della rivista Time, che lo ha raffigurato come un re. Dal suo insediamento il 20 gennaio, i critici affermano che ha lanciato un attacco su larga scala contro la libertà di espressione, incluso il tentativo di abolire le politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DEI), il cui scopo è l'assunzione e l'impiego di persone di diverse etnie o con disabilità.
Inoltre, la Casa Bianca ha vietato all'agenzia di stampa Associated Press l'accesso all'edificio e la copertura degli eventi, a causa dell'uso continuato del nome "Golfo del Messico" invece di "Golfo d'America", nome che Trump aveva ordinato di cambiare all'inizio del suo mandato.
The Washington Post ha descritto gli attacchi di Trump e del suo team alla libertà di espressione come un passo indietro rispetto all'ideologia "Woke", portando gli Stati Uniti ad essere percepiti come un paese razzista e sessista.
L'ultima iniziativa di Trump contro la libertà di espressione include la minaccia di tagliare i finanziamenti federali alle università che ospitano le manifestazioni a sostegno della Palestina. Martedì, su Truth Social, Trump ha dichiarato che tutti i finanziamenti federali per le università e le scuole che consentono "proteste illegali" saranno sospesi e che i rivoltosi verranno incarcerati o espulsi verso i loro paesi d'origine.
Michel Deutschman, direttore esecutivo del Centro nazionale per la libertà di espressione e la partecipazione civica dell'Università della California, ha dichiarato: "Si può affermare di difendere la libertà di parola, ma ciò non cambia le misure censorie attuate dall'amministrazione Trump".
Dopo le elezioni presidenziali statunitensi del novembre 2024, il mondo non ha assistito semplicemente alla vittoria di un partito e alla sconfitta dell'altro, secondo la tradizione politica americana, ma all'emergere di un'estremizzazione che ha messo in discussione i principi fondamentali su cui gli Stati Uniti sono stati fondati, ispirandosi a filosofi come John Locke e altri pensatori liberali.
L'America di Trump sta prendendo le distanze dai principi del liberalismo, esaltati da filosofi come Francis Fukuyama nel suo libro La fine della storia e l'ultimo uomo, che proclamava il trionfo definitivo della democrazia liberale. Tuttavia, oggi Fukuyama e i suoi sostenitori piangono la morte del liberalismo in America.
Trump ha ormai trasformato gli Stati Uniti in un fenomeno che vuole archiviare concetti come liberalismo, libertà e diritti umani. Il cambiamento nella politica americana ha sorpreso persino gli alleati storici in Europa, Asia e Medio Oriente. Christoph Heusgen, presidente della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha dichiarato tra le lacrime: "I nostri valori non coincidono più con quelli americani, e gli Stati Uniti hanno voltato le spalle all'Europa a favore dei suoi nemici storici".
Ora, la retorica fascista risuona nella voce di Trump e del suo vice J.D. Vance, sopranominato in Europa come il "secondo Mussolini". I partiti di estrema destra europei vedono in Trump e nella sua cerchia, inclusi miliardari come Elon Musk, un sostegno per il loro ascesa al potere.
La rinascita politica di Trump pone gravi interrogativi sul ruolo di individui come Musk, la cui ricchezza di 420 miliardi di dollari supera il bilancio annuale di 70 paesi. Sembra che Trump voglia garantire a questi miliardari spazi per ampliare i loro profitti e reprimere qualsiasi movimento che si opponga alle sue politiche.
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