Le difficoltà finanziarie dell’Unione Europea nell’aumentare il budget militare
(last modified Tue, 18 Mar 2025 03:53:01 GMT )
Mar 18, 2025 04:53 Europe/Rome
  • Le difficoltà finanziarie dell’Unione Europea nell’aumentare il budget militare

Pars Today – Mentre i vertici dell’Unione Europea e della NATO presentano piani per aumentare il budget della difesa, alcuni governi europei segnalano i propri limiti nel finanziare tale incremento.

Il governo italiano ha risposto alla proposta della Commissione Europea per il potenziamento degli armamenti dichiarando di non essere disposto ad aumentare significativamente il debito nazionale con maggiori spese per la difesa né ad attuare severe misure di austerità in altri settori. L’Italia è uno dei paesi più indebitati dell’UE, con un debito pubblico che supera i criteri europei.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze dell'Italia, ha affermato durante la riunione dei ministri delle Finanze dell’UE: "Non posso immaginare che il finanziamento della difesa avvenga a scapito della sanità e di altri servizi pubblici." Va ricordato che l'Italia, terza economia dell'UE, è anche un membro chiave della NATO, ospitando uno dei suoi comandi in Europa.

La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha buoni rapporti con l’amministrazione Trump, ma il governo italiano ritiene di non poter aumentare il budget militare. Le pressioni di Trump sui governi europei per un maggiore contributo alla difesa, unite alla sua posizione unilaterale nel dialogo con la Russia per la fine della guerra in Ucraina, hanno spinto i leader dell’UE a discutere della necessità di una maggiore indipendenza militare.

L’atteggiamento ostile di Trump nei confronti di Volodymyr Zelensky, il suo orientamento verso il dialogo con la Mosca e le recenti dichiarazioni sulla possibilità di non difendere gli alleati europei della NATO qualora non contribuiscano finanziariamente, hanno sollevato un interrogativo cruciale: gli Stati Uniti sono ancora il partner di sicurezza più affidabile per l’Europa, nel periodo più critico dalla Seconda guerra mondiale?

Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag, ha dichiarato: "Dobbiamo investire di più per garantire la nostra sicurezza." Ha inoltre sottolineato la necessità di aumentare rapidamente la produzione di equipaggiamenti militari su entrambe le sponde dell’Atlantico, osservando che per troppo tempo la produzione è stata insufficiente.

Secondo Rutte, la NATO ha bisogno di munizioni, navi, carri armati, aerei da combattimento, satelliti e droni. Tuttavia, nonostante la crescente consapevolezza dell’UE sull’importanza dell’autosufficienza militare, il percorso verso un’alleanza difensiva autonoma è ancora irto di difficoltà.

Uno dei principali ostacoli è la disponibilità di risorse finanziarie. Per oltre 80 anni, l’Europa ha fatto affidamento sulla potenza militare degli Stati Uniti. Dal 1940 a oggi, gli USA hanno speso più di qualsiasi altro paese per la difesa, con un budget militare di 880 miliardi di dollari nel 2023 (pari al 3,36% del PIL), più del doppio della somma spesa da Cina e Russia insieme.

Nel 2023, il budget totale della NATO è stato di 1,28 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti che hanno coperto il 54% della spesa. In confronto, il contributo più basso è stato quello della Macedonia del Nord, con soli 236.000 dollari (la quota più bassa in rapporto al PIL tra i membri della NATO). Dopo gli Stati Uniti, il secondo maggior contributore è stata la Gran Bretagna con 69 miliardi di dollari (pari al 2,26% del PIL e al 28,6% della spesa complessiva della NATO), seguita da Germania e Francia.

Oggi, le economie europee attraversano una fase di stagnazione. Dopo una breve ripresa successiva alla crisi pandemica, molti paesi dell’UE sono entrati in una nuova recessione, aggravata dalla guerra in Ucraina, dalla riduzione delle forniture di gas russo a basso costo e dall’aumento dei prezzi dell’energia, con ripercussioni sui costi di produzione e sulla crescita economica.

In questo contesto, qualsiasi aumento del budget militare comporterebbe un aggravio del debito pubblico e una riduzione dei servizi pubblici, sanitari e sociali. L’attuazione dei piani dell’UE per incrementare la spesa militare peserebbe ulteriormente su paesi come l’Italia, che già si delle difficoltà per la riduzione del deficit e del debito pubblico.

 

 

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