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Il governo di Trump contro ll’approccio anti russo dell’Europa
Pars Today– Con il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli USA, egli ha cercato di mantenere la sua promessa di porre fine alla guerra in Ucraina, avviando negoziati diretti con i russi in A.Saudita. Le delegazioni americane e russe hanno tenuto il loro secondo ciclo di colloqui a Riad. Nel frattempo, i funzionari dell’amministrazione Trump hanno respinto le affermazioni e l’approccio anti russo degli europei riguardo alla presunta minaccia alla sicurezza dell’Europa da parte della Russia.
A questo proposito, Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump, ha espresso ottimismo sulla possibilità di stabilire la pace tra Russia e Ucraina, affermando che il presidente russo Vladimir Putin non intende conquistare “l’intera Europa”. In un’intervista trasmessa domenica, Witkoff ha dichiarato: “Non vedo segni che voglia prendere tutta l’Europa. La situazione è molto diversa rispetto alla Seconda guerra mondiale.” Parlando con il canale americano Fox News, ha aggiunto: “Accetto questa dichiarazione dal suo punto di vista e credo che anche gli europei stiano iniziando a crederci.”
Di fatto, durante il secondo mandato di Donald Trump, gli Stati Uniti si sono allineati con la Russia, cosa evidente soprattutto nel voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina. Il 24 febbraio 2025, l’Assemblea generale ha approvato una risoluzione anti russa per l’anniversario della guerra in Ucraina, denominata “Promuovere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina”. La risoluzione chiedeva una riduzione delle tensioni, la cessazione immediata delle ostilità e una soluzione pacifica alla guerra contro l’Ucraina. Per la prima volta, gli Stati Uniti si sono opposti a questa risoluzione. Dorothy Shea, vice rappresentante degli Stati Uniti all’ONU, ha dichiarato che le precedenti risoluzioni dell’Assemblea generale non sono riuscite a fermare la guerra e che è necessario presentare una risoluzione “innovativa”.
Allo stesso tempo, l’amministrazione Trump ha proposto un cessate il fuoco di 30 giorni nella guerra in Ucraina, che è stato accettato da Kiev. Dopo una telefonata di due ore con Trump, Putin ha annunciato di essere disposto a fermare gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine come gesto di buona volontà. Il presidente russo ha più volte ribadito le sue condizioni per porre fine alla guerra in Ucraina, tra cui il non ingresso dell’Ucraina nella NATO, l’abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia e il completo ritiro delle forze ucraine dalle regioni di Donbass e Novorossija.
La chiara posizione dell’amministrazione Trump, secondo cui la Russia non rappresenta una minaccia per l’Europa, è in contrasto con la visione dominante in Europa, dove si considera Mosca una seria minaccia per la sicurezza del continente. Funzionari dell’Unione Europea e di diversi Paesi europei, in particolare Germania, Francia, Polonia e le nazioni baltiche, hanno ripetutamente sottolineato il pericolo rappresentato dalla Russia. Nel gennaio 2025, Kaja Kallas, responsabile della politica estera dell’UE, ha affermato che la Russia rappresenta una “minaccia esistenziale” per la sicurezza del continente e che l’unica risposta a questa presunta minaccia è l’aumento del budget militare. Kallas, ex primo ministro della Lettonia, è nota come una delle figure più anti-russe in Europa.
Nonostante le continue affermazioni dell’UE e di alcuni Stati membri sull’esistenza di una minaccia alla sicurezza europea da parte della Russia, Mosca ha ripetutamente negato tali accuse. Inoltre, l’amministrazione Trump ha adottato una posizione differente, negando del tutto che la Russia rappresenti una minaccia per l’Europa. In questo contesto, a febbraio 2025, il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha dichiarato che secondo Washington la principale minaccia alla sicurezza dell’Europa non proviene dalla Russia o dalla Cina, bensì dall’interno dello stesso continente europeo.
Così, mentre durante la presidenza di Joe Biden gli Stati Uniti, insieme agli alleati europei della NATO e ad altri Paesi occidentali, avevano avviato una vasta campagna contro la Russia, fornendo massicci aiuti militari all’Ucraina per contrastare la cosiddetta espansione russa, ora, nel secondo mandato di Donald Trump, Washington ha intrapreso una direzione opposta. Oltre a richiedere 500 miliardi di dollari all’Ucraina in cambio dello sfruttamento delle sue risorse minerarie rare, gli Stati Uniti hanno iniziato a esercitare pressioni su Kiev affinché accetti il cessate il fuoco e la pace con la Russia, concedendo significative concessioni a Mosca. In questo contesto, a differenza del passato e in contrasto con la posizione europea, Washington ora nega completamente che la Russia sia una minaccia per l’Europa.
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