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Reazione negativa globale alla guerra dei dazi di Trump
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La guerra dei dazi di Trump
Pars Today- L'annuncio da parte del presidente degli Usa, Donald Trump, di nuovi dazi che colpiscono quasi tutti i paesi del mondo ha suscitato diverse reazioni negative a livello globale. Le reazioni arrivano da una vasta gamma di nazioni, dai partner occidentali degli Usa, come l'Ue e il Canada, fino ai paesi rivali come la Cina. In totale180 Paesi saranno colpiti da questa misura di Trump. Tuttavia, la Russia è stata esclusa dai nuovi dazi a causa delle ampie sanzioni già imposte dagli Stati.
A questo proposito, Maros sefcovich, Commissario europeo per il commercio, ha definito i dazi statunitensi "distruttivi e ingiustificabili" e ha dichiarato che l'UE è pronta a difendere i propri interessi. Sulla sua pagina di X (ex Twitter), sefcovich ha scritto: "Le relazioni commerciali tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti necessitano di un nuovo approccio. L'UE è impegnata in negoziati significativi, ma è anche pronta a difendere i propri interessi." La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha descritto i nuovi dazi statunitensi come un "duro colpo" per l'economia globale e ha sottolineato che, se i negoziati con gli USA dovessero fallire, verranno adottate contromisure per proteggere gli interessi e le aziende europee. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha esortato le aziende dei Paesi membri dell'UE a interrompere gli investimenti negli Stati Uniti in risposta ai dazi imposti da Trump.
Nel frattempo, la Cina, seconda economia mondiale, ha annunciato venerdì i suoi dazi di ritorsione del 34% sulle importazioni dagli Stati Uniti. Questa mossa segnala un'intensificazione della guerra commerciale avviata da Trump e accresce le preoccupazioni per una possibile recessione globale. La Commissione per i dazi del Consiglio di Stato cinese ha dichiarato: "L'imposizione di dazi sui prodotti cinesi da parte degli Stati Uniti è contraria alle regole del commercio internazionale, mina gravemente i legittimi interessi della Cina ed è un esempio di prepotenza unilaterale americana." In precedenza, Pechino aveva promesso una "risposta decisa" contro i dazi di Trump, che includono un dazio base del 10% su tutte le importazioni negli USA e dazi aggiuntivi per alcuni Paesi, tra cui la Cina. Venerdì, su Truth Social, Trump ha scritto: "La Cina ha sbagliato, sono nel panico e questa è l'unica cosa che non avrebbero dovuto fare!"
Il 2 aprile, in occasione del cosiddetto "Giorno della Libertà", Trump ha annunciato un dazio globale "base" del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, oltre a un dazio del 20% sulle importazioni dall'Unione Europea. Questo annuncio, avvenuto mercoledì, ha causato un crollo dei mercati finanziari globali e aumentato i timori di una recessione. La banca d'investimento J.P. Morgan ha stimato che la probabilità di una recessione globale entro la fine dell'anno sia del 60%, in aumento rispetto alla precedente previsione del 40%.
L'escalation della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, le due maggiori economie mondiali, ha portato venerdì a un forte calo del fatturato delle azionari statunitensi e a un'ulteriore caduta degli indici di Wall Street. Si stima che questi dazi abbiano già ridotto di circa 2,4 trilioni di dollari il valore del mercato azionario americano. Giovedì, anche la Borsa di Wall Street ha subito un crollo significativo a causa dell'imposizione dei dazi da parte dell'amministrazione Trump. Gli investitori americani temono che l'intensificarsi della guerra commerciale possa spingere l'economia statunitense e quella globale in recessione. Anche il prezzo globale del petrolio è sceso di circa l'8% dopo l'annuncio della Cina di aumentare i dazi sui beni americani. Questo ha portato il petrolio ai livelli più bassi dalla metà della pandemia di COVID-19 nel 2021.
Dalla rielezione di Donald Trump il 20 gennaio 2025, l'economia e il commercio globale stanno affrontando sfide significative. Nel suo secondo mandato, Trump ha intensificato le sue politiche unilaterali e nazionaliste. L'imposizione di dazi diffusi sulle importazioni, tra cui un dazio base del 10% su tutti i beni, e dazi più alti per Cina (34%), UE (20%) e Giappone (24%), ha aggravato le tensioni commerciali. Queste misure hanno causato forti turbolenze nei mercati finanziari globali, indebolito il valore del dollaro americano e aumentato i timori di una recessione economica globale. Alcuni analisti avvertono che tali azioni potrebbero minacciare l'ordine commerciale internazionale.
Il quotidiano New York Times ha scritto che, con le recenti decisioni di Trump sui dazi, "Gli Stati Uniti stanno smantellando l'ordine commerciale globale che loro stessi hanno costruito, inaugurando così una nuova era di incertezza." Gli esperti ritengono che la guerra commerciale di Trump, utilizzata come strumento di pressione sui Paesi, rifletta la sua volontà di sfruttare l'economia per promuovere gli interessi nazionali americani. Tuttavia, questa politica avrà conseguenze estese, non solo per i cittadini e i produttori americani, ma anche per il commercio e l'economia globale. L'inasprimento della guerra commerciale potrebbe generare un periodo di instabilità e incertezza, interrompere seriamente le catene di approvvigionamento globali e portare a un aumento significativo dei prezzi dei beni e dei prodotti.
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