Qual è l’obiettivo del regime sionista nel creare crisi in Siria?
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Pars Today – Il regime sionista continua i suoi attacchi contro diverse zone della Siria con l’obiettivo di creare instabilità e crisi nel Paese.
(last modified 2025-10-16T11:08:00+00:00 )
Lug 17, 2025 05:43 Europe/Rome
  • Qual è l’obiettivo del regime sionista nel creare crisi in Siria?

Pars Today – Il regime sionista continua i suoi attacchi contro diverse zone della Siria con l’obiettivo di creare instabilità e crisi nel Paese.

I jet militari del regime sionista hanno bombardato in più occasioni le zone intorno alla città di Izra, nella periferia di Daraa. I media siriani hanno anche riferito che aerei da guerra del regime sionista hanno colpito più volte basi e veicoli appartenenti al Ministero della Difesa siriano.

Questi attacchi sono avvenuti dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della guerra Israel Katz e il capo di stato maggiore dell’esercito sionista hanno ordinato congiuntamente all’esercito di attaccare immediatamente le forze e le attrezzature siriane entrate nella regione di As Suwayda, nel sud della Siria.

Non è la prima volta che il regime sionista, con il pretesto della sicurezza, prende di mira il territorio siriano. Dopo la caduta del governo di Bashar al Assad, il regime occupante ha preso il controllo di parte del suolo siriano, lanciando frequenti e pesanti attacchi aerei con vari pretesti. Attualmente, sta utilizzando le tensioni tra le comunità locali e in particolare le offese contro la minoranza drusa come giustificazione per le sue aggressioni.

Lo scontro tra tribù sostenute dal "governo provvisorio siriano" e gruppi drusi nella provincia di As Suwayda si è intensificato con l’invio di sostenitori armati da altre regioni della Siria, segnando una nuova fase del conflitto. Le tensioni tra i drusi e i gruppi affiliati a Jolani (leader del gruppo Hayat Tahrir al Sham) non sono nuove: i media avevano già riportato violenti scontri tra gruppi armati drusi nella città di Jaramana, nella periferia di Damasco, e le forze leali a Jolani.

Il sostegno annunciato dal regime sionista ai drusi contro il governo centrale siriano ha provocato un’intensificazione dei conflitti, con duri scontri tra i gruppi armati drusi e le forze pro Jolani a Jaramana.

Esmail Baqaei, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, parlando dei conflitti in Siria ha denunciato la continua aggressione militare del regime sionista contro l’integrità territoriale della Siria, mentre una parte significativa del Paese resta occupata. Ha definito l’inazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU nei confronti delle azioni aggressive del regime israeliano molto pericolosa, in quanto incoraggia ulteriormente l’impunità del regime occupante.

Baqaei ha sottolineato la necessità che i Paesi della regione e del mondo islamico si impegnino seriamente per fermare le violazioni sistematiche del diritto internazionale e i crimini del regime sionista, tra cui il genocidio senza precedenti a Gaza e le continue aggressioni contro Siria e Libano. Ha ricordato la responsabilità della comunità internazionale nell’impedire il proseguimento delle gravi violazioni della Carta delle Nazioni Unite.

Con i continui attacchi alle infrastrutture difensive siriane, come i sistemi di difesa aerea e i centri di ricerca, il regime sionista mira a rendere la Siria priva di capacità difensiva, in modo da poter violare impunemente il suo spazio aereo.

Tra gli altri obiettivi di Tel Aviv ci sono riaccendere la fiamma delle tensioni religiose ed etniche al fine di provocare una guerra civile duratura, l’ostacolo alla stabilità politica e il boicottaggio di qualsiasi processo politico che possa portare a una stabilizzazione interna della Siria. In particolare negli ultimi giorni, il regime sionista ha fatto ricorso al sostegno degli Stati Uniti per portare avanti i suoi piani maligni nel Paese.

Gli obiettivi israeliani degli attacchi alla Siria includono: l’espansione territoriale, l’indebolimento permanente della capacità difensiva siriana, l’approfittare dell’instabilità interna e la creazione delle condizioni per una cosiddetta “normalizzazione” forzata dei rapporti. Tutti questi obiettivi si inseriscono in una strategia a lungo termine per aumentare l’influenza di Israele, degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali nella regione.

I Paesi della regione e del mondo islamico, attraverso coordinamento e unità, possono contrastare efficacemente le trame dell’asse USA -Israele volte a creare crisi in Medio Oriente, inclusa la Siria. Le azioni del regime sionista, sostenute dagli Stati Uniti, fanno parte di uno schema già visto negli anni passati, iniziato con l’aggressione militare americana e degli alleati occidentali contro l’Iraq e l’Afghanistan, che ha dato origine a crisi di sicurezza e instabilità diffuse in tutta la regione.