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Perché l’Iran insiste sull’importanza dell’invariabilità dei confini nella regione?
Pars Today – Il segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica dell’Iran e il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale dell’Armenia, in una conversazione telefonica, hanno sottolineato l’importanza di mantenere invariati i confini e l’ordine geopolitico della regione.
Ali Akbar Ahmadian, segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell’Iran, e Armen Grigoryan, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale dell’Armenia, hanno discusso telefonicamente di questioni regionali e bilaterali.
Durante la conversazione, Armen Grigoryan ha riferito sulla situazione attuale dei negoziati con la parte azera, sottolineando che la posizione dell’Armenia sui corridoi regionali non è cambiata.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale iraniano, ringraziando l’Armenia per la condanna dell’aggressione del regime sionista contro la Repubblica Islamica dell’Iran, ha ribadito che la politica dell’Iran rimane quella di non modificare la geopolitica della regione, considerandola vantaggiosa per tutte le parti coinvolte.
La Repubblica Islamica dell’Iran ha sempre sottolineato l’importanza di preservare la stabilità e la sicurezza nella regione, compresa l’Asia Centrale. Questo approccio si basa su principi di rispetto per la sovranità nazionale, l’integrità territoriale dei paesi, la non ingerenza negli affari interni altrui e il rispetto delle leggi internazionali.
Avendo fatto esperienza diretta nella difesa della propria indipendenza e integrità territoriale, l’Iran sostiene la pace e la stabilità nella regione, considerando ogni modifica dei confini come un fattore di instabilità e disordine al livello globale. Tale visione mira a rafforzare la cooperazione regionale e internazionale per lo sviluppo e il progresso di tutti i paesi dell’area.
L’Iran ha inoltre più volte espresso preoccupazione per le conseguenze geopolitiche dei corridoi imposti da potenze esterne, avvertendo che qualsiasi cambiamento nello status dell’unico corridoio terrestre iraniano con l’Armenia rappresenta una linea rossa per Teheran.
In base a questo principio, l’Iran ribadisce di non opporsi all’apertura di collegamenti nella regione del Caucaso, a condizione che l’Armenia mantenga la propria sovranità su di essi, che gli interessi dell’Iran vengano rispettati e che il passaggio diretto tra Iran e Armenia non venga ostacolato.
Corridoi artificiali come quello di Zangezur, creati e imposti non per servire gli interessi dei paesi della regione, ma su iniziativa e con l’intervento di potenze straniere, ignorano la realtà geopolitica dell’Asia Centrale e hanno lo scopo di creare instabilità e insicurezza. In questo contesto, funzionari statunitensi, noti per la loro ingerenza e per alimentare tensioni, hanno proposto di controllare questi corridoi, a riprova del fatto che gli Stati Uniti usano il pretesto dei corridoi di transito per portare avanti il proprio programma destabilizzante nella regione.
L’ingerenza straniera, sotto forma di sorveglianza o interferenza nei corridoi regionali, causerebbe soltanto l’aumento delle tensioni e dell’insicurezza. Eppure, i paesi dell’Asia Centrale, grazie alla loro storia e alle relazioni di lunga data, sono perfettamente in grado di espandere la cooperazione economica senza bisogno dell’intervento di potenze esterne.
La Repubblica Islamica dell’Iran ha sempre sottolineato, nella sua politica estera, il rispetto delle leggi e dei regolamenti internazionali e l’immutabilità dei confini. In questo contesto, la creazione di corridoi di transito può rappresentare un’opportunità per la crescita economica regionale e l’attrazione di investimenti.
Al contrario, le politiche interventiste degli Stati Uniti, dell’Occidente e del regime sionista, che hanno una lunga storia di strumentalizzazione delle crisi, cercano sempre di sfruttare ogni occasione per destabilizzare la regione al fine di promuovere i propri obiettivi egemonici.
La modifica dei confini è il principale obiettivo dell’asse USA- Israele per fomentare disordini nella regione. Stabilità e sicurezza saranno possibili solo mantenendo i confini nel rispetto del diritto internazionale. La Repubblica Islamica dell’Iran, pur non essendo contraria alla creazione di nuovi corridoi, si oppone fermamente alle conseguenze delle ingerenze esterne, il cui obiettivo principale è minare la stabilità e la sicurezza dei paesi della regione.