Scopri l'Iran (10); Sistan e Baluchestan
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Parstoday- Sistan e Baluchestan è una terra in cui musica e arte sono intrecciate nel tessuto stesso della vita della sua gente; dai canti dei sitak sistani e dei liko baluci fino alla ceramica di Kalpourgan e ai ricami raffinati delle donne baluche. Ogni melodia e ogni motivo raccontano una storia della memoria e dell’identità iraniana.
(last modified 2025-09-22T14:10:27+00:00 )
Set 17, 2025 12:11 Europe/Rome
  • Scopri l'Iran (10); Sistan e Baluchestan

Parstoday- Sistan e Baluchestan è una terra in cui musica e arte sono intrecciate nel tessuto stesso della vita della sua gente; dai canti dei sitak sistani e dei liko baluci fino alla ceramica di Kalpourgan e ai ricami raffinati delle donne baluche. Ogni melodia e ogni motivo raccontano una storia della memoria e dell’identità iraniana.

Molti studiosi definiscono Sistan e Baluchestan la “terra delle primizie” e per questa affermazione citano prove preziose:

una delle prime traduzioni del Sacro Corano in dialetto sistani, scritta in caratteri cufi, conosciuta come Qurane Qods.

Rostam, il primo eroe epico dell’Iran ricordato nello Shahnameh di Ferdowsi, nacque in Sistan ed è un eroe originario di questa terra.

Il primo governo iraniano dopo l’Islam fu fondato in Sistan da Yaqub Leyth Saffari.

Abu Yaqub Sistani, autore del più antico libro in prosa persiana dari intitolato Kashf al Mahjub.

Le prime immagini animate (animazioni) o figure in movimento appartengono alla città di Shahre Sukhteh, nel territorio di Sistan

Secondo le scoperte archeologiche, la più antica operazione di scoperta cranica umana è stata eseguita proprio a Shahre Sukhteh.

Il primo scienziato a inventare l’astrolabio nautico fu il maestro Abu Said Sajzi, originario di Sistan.

E la più antica tavola di Takhte Nard (backgammo) al mondo è stata ritrovata nella città di Shahre Sukhteh, nella provincia del Sistan e Baluchestan.

Sul modo e sul tempo della nascita della musica gli studiosi hanno opinioni diverse; ma ciò che appare certo è che l’uomo, prima ancora di imparare linguaggio e parola, aveva già familiarità con l’arte della musica. I ritmi, le melodie e perfino i suoni emessi dalla sua gola furono i primi passi verso la nascita della musica.

L’analisi degli oggetti provenienti dalla Mesopotamia mostra che le radici della musica nella cultura umana risalgono al terzo millennio a.C. La parola “musica” deriva dal termine modificata dal greco musikem e dal latino musicus. In persiano, per essa si sono usati equivalenti come nava (melodia), ava (voce), ahang (musica), tarana (canzone) o sorud (inno).

La musica tradizionale del Sistan e Baluchestan, la provincia storica più vasta dell’Iran, è come una fiaccola ardente che fa rivivere nella memoria di epoche diverse della cultura e della civiltà iranica. Le sue sonorità religiose e popolari, da nord a sud, evocano ricordi lieti e dolorosi, frutto dei sentimenti della gente coraggiosa e di confine di questa regione.

Gli abitanti sistani e baluci, con creatività e talento nati dal loro gusto raffinato, hanno molto da dire nel campo della musica. Le melodie e i canti che hanno tramandato derivano da una civiltà antica e da una cultura radicata, raccontano i sentimenti mistici più belli, i dolori sociali più profondi e le storie epiche più vibranti.

Sistan e Baluchestan è una delle aree musicali più varie e affascinanti dell’Iran. Una musica particolare, ricca e colma di emozione, che per molti rimane ancora sconosciuta. Nel corso del tempo, queste melodie non solo hanno ricevuto influssi dalla musica del Baluchestan pakistano e indiano, ma hanno anche influenzato la musica di quelle zone; un legame reciproco che dimostra il ruolo di primo piano della musica locale nel panorama culturale della regione.

Il cuore della musica baluci è la città di Iranshahr; dove essa ha, tra tutte le musiche regionali iraniane, una natura e una qualità uniche. La varietà melodica e ritmica delle opere, la presenza di musicisti rinomati e l’uso di strumenti dalla struttura particolare conferiscono alla musica baluci un carattere speciale.

I testi della musica baluci parlano soprattutto di lontananza dall’amato e dalla patria, e di nostalgia. Tuttavia, ciò che più circola nei media sono le forme più gioiose e popolari. In questa musica si utilizzano strumenti a corda, a percussione e a fiato, tra cui soroz, banjo, robab, tanbirg, doneli, dohlak, kuzag e konjari.

Nella musica sistani, la parte principale è costituita dal canto popolare, chiamato sitak. I sitak sono eseguiti di solito in forma di distici con quattro versi isometrici, senza che sia necessaria una rima identica. I temi di questi canti variano dal simbolico e agricolo al pastorale, amoroso, satirico, guerresco e religioso. Ciascuno è uno specchio della vita quotidiana e delle credenze del popolo sistani.

In Baluchestan, il genere musicale più rappresentativo è il liko. Il liko è il canto fondamentale della musica del nord Baluchestan e, nelle zone centrali e meridionali, soprattutto nel Makran, è considerato equivalente al canto zehirok. Il contenuto principale del liko è il dolore, la separazione e la nostalgia. Per questo molte ninne nanne, lamenti e canti di lavoro sono basati sulla sua struttura. Il liko non è un canto unico. Esistono diverse varianti, ciascuna legata a una regione o persino a una specifica tribù.

La fusione della musica baluci con i riti e le cerimonie popolari ha fatto sì che questo patrimonio resti vivo. I canti popolari hanno un ruolo speciale e vengono eseguiti non solo nelle grandi festività religiose e nazionali, ma anche nei riti familiari come matrimoni e nascite.

Gli uomini baluci hanno una loro musica particolare, spesso accompagnata da strumenti. Ogni pezzo o melodia è detto tarz. L’esecuzione di questa musica autentica è da sempre nelle mani di musicisti e cantori che hanno ereditato l’arte dai loro antenati. A questi artisti tradizionali viene attribuito il titolo di pahlavan, un termine derivato da pahlav (valoroso) e dan (cantore).

Anche oggi i pahlavan baluci eseguono la musica in due modalità principali: prima, il canto nelle lingue e dialetti locali; seconda, il canto in persiano, noto tra la gente come "parsi vani". Queste due forme fungono da ponte tra la cultura locale e il patrimonio nazionale, rendendo la musica baluci una parte inseparabile della cultura iraniana.

Ma la musica non è l’unico volto culturale del Sistan e Baluchestan. Anche l’artigianato occupa un posto eminente; un patrimonio che riflette l’identità della sua gente. Il ricamo baluci, i tappeti e tappetini, il ricamo a monete, l’intreccio di stuoie, la ceramica, l’oreficeria e la tessitura tradizionale, ciascuno racconta una storia antica e unica.

Tra questi, il ricamo baluci, con i suoi motivi delicati e i colori brillanti, è il linguaggio silenzioso delle donne baluche. I tappeti sistani, con i suoi disegni incantevoli, crea un legame tra la storia e la vita quotidiana. La ceramica tradizionale, in particolare nel villaggio di Kalpourgan, ha acquisito una dimensione internazionale: nel 2017, il Consiglio Mondiale dell’Artigianato lo ha registrato come “Villaggio mondiale della ceramica”.

A Kalpourgan, le donne artigiane, con mani abili e senza ricorrere a strumenti moderni, creano manufatti di terracotta che hanno più di settemila anni. Motivi geometrici e ispirati alla natura si insediano su questi vasi e sembrano dar forma visibile alla storia davanti a noi. I colori marrone e nero, ricavati dalla pietra "tituk", sono usati per decorarli, rendendoli pezzi unici e autentici.

Le arti tessili hanno anch’esse un ruolo particolare. L’intreccio di stuoie, chiamato khulak-bafi o hasir-bafi, noto in dialetto sistani come tagard-bafi e in baluci come sis bafi, è antico quanto la città di Shahre Sukhteh. Con steli di canna e foglie di palma, uomini e donne di questa terra creano tappeti e utensili che sono insieme utili e testimonianza del loro antico legame con la natura.

I tappeti sistani è un’altra arte famosa di questa terra. Dai tappeti storici collegati al Pazyryk fino ai tappeti più recenti a nodo persiano, tutti rivelano la creatività e il gusto degli artigiani sistani. I colori turchese e blu notte, i motivi a piastrelle e a vaso, ciascuno riportano un racconto di storia e immaginazione.

Sì, Sistan e Baluchestan è l'unica terra di deserto e mare; è un luogo in cui musica e arte scorrono nelle vene della vita della gente. Dai canti sitak e liko ai ricami, alle ceramiche di Kalpourgan e ai tappeti colorati, tutto dimostra che questa regione non è solo parte della geografia iraniana, ma parte della sua identità culturale e artistica; un’identità emersa dal cuore della storia e che oggi continua a vivere e a rinnovarsi.