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Scopri l'Iran (17); Shiraz
Parstoday- Questa volta viaggiamo verso una terra che affonda le sue radici nella storia e nella cultura dell’Iran; un luogo dove il profumo dei fiori d’arancio si mescola con la maestosità di Persepoli. Il Fars, patria di Ciro il Grande e cuore della civiltà achemenide, dalle montagne e pianure ai laghi e giardini, racconta millenni di vita, bellezza e fede — una regione in cui ogni centimetro racchiude una parte dell’identità iraniana.
In questa nuova stagione, dal cuore del sud dell’Iran, vi accompagneremo alla scoperta della geografia e del mondo naturale del Fars; dalla città sempre affascinante di Shiraz, con i suoi giardini, i fiori d’arancio e l’ospitalità della sua gente, fino ai monumenti antichi e alle architetture immortali; dalla cultura e dalle tradizioni alla musica, alla cucina, all’artigianato e ai molteplici itinerari turistici.
Questo episodio segna l’inizio di un viaggio in cui la voce della poesia e il profumo dei giardini, insieme ai racconti di storia e civiltà, vi offriranno un’immagine viva del Fars di ieri e di oggi.
L’antica terra di Pars, o “Parse”, si estende nel sud dell’Iran fino alle sponde del Golfo Persico. In questa regione, intorno al 558 a.C., nacque Ciro il Grande, che poi, a Pasargade, nel nord del Pars, gettò le fondamenta dell’Impero achemenide. Le rovine che oggi restano di quella capitale continuano a raccontare una delle pagine più splendide della storia dell’Iran.
Durante l’epoca sasanide e nei primi secoli dell’Islam, “Pars” non si limitava ai confini dell’attuale provincia di Fars; questa regione politica comprendeva un vasto territorio: dall’attuale Fars a Bushehr e Hormozgan, da Kohgiluyeh e Boyer Ahmad a Yazd, e persino Behbahan nel Khuzestan. Un’estensione che mostra il peso storico e culturale del Pars nella geografia dell’Iran di allora.
Il nome “Pars” (Fars) significa cavaliere, possessore di cavalli, leone della foresta e valoroso. I Parsi erano un popolo di radici ariane che si spostava con i propri cavalli e greggi tra pianure e montagne, tra climi caldi e freddi.
La data esatta del loro arrivo sull’altopiano iranico non è nota con certezza. Nelle iscrizioni dei re assiri del IX secolo a.C. e in un gruppo di lettere appartenenti agli archivi dei sovrani assiri del settimo secolo a.C., si menziona il nome “Parsuash” come una delle regioni soggette all’Elam. Gli studiosi ritengono che “Parsuah” sia molto probabilmente la stessa “Pars”, una traccia antica che testimonia la presenza di questo popolo nelle fonti più antiche.
Con la fondazione dello stato achemenide, questo popolo chiamò la propria terra “Parsa”, un nome che, dopo l’arrivo dell’Islam, divenne “Fars” nella pronuncia dei governatori arabi. Questo nome (Fars) appare come “Parsa” nelle iscrizioni achemenidi e come “Persis” nelle fonti greche, anche il nome del “Golfo Persico” deriva da questa denominazione.
Con l’ascesa degli Achemenidi, il Fars divenne il cuore dell’impero; palazzi e centri di governo furono costruiti grazie all’arte di architetti e artigiani rinomati, e la cultura e la civiltà iraniana raggiunsero un prestigio mondiale. Questo splendore continuò sotto i Sasanidi; Ardashir Babakan, una volta salito al trono, fece prima di Tisfoon e poi di Shiraz il fulcro del potere. In quest’epoca, grandi trasformazioni in architettura e urbanistica segnarono il volto dell’Iran, soprattutto nel Fars, e ancora oggi numerosi resti di edifici, templi del fuoco e incisioni sulle pietre testimoniano la continuità dello stato e della cultura iranica.
La provincia di Fars si trova approssimativamente al mezzogiorno dell’Iran, cioè nella parte sud-centrale del paese; non al nord né all’estremo sud, ma vicino alla linea mediana di latitudine e longitudine dell'Iran. È la quarta provincia più grande dell’Iran per superficie. L’altitudine della provincia di Fars rispetto al livello del mare varia nei diversi punti di questa regione. Le pianure della provincia di Fars sono formate da depositi alluvionali. Queste pianure, in base alla loro posizione geografica, possono essere suddivise in due zone: la zona centrale e occidentale, e la zona sud-orientale e orientale. Nella parte centrale si trovano pianure adatte all’agricoltura, che vengono utilizzate principalmente a questo scopo, mentre nella parte sud-orientale prevalgono il deserto e le aree aride.
Numerosi laghi caratterizzano la provincia, suddivisi in due categorie salati e dolci. Tra i laghi salati si possono citare Maharloo, Bakhtegan, Tashk e Hiram; tra quelli di acqua dolce, Parishan, la laguna di Arjan, Barme Shur, Kaftar, Haft Barm e il lago della diga Doroodzan. L’estensione totale dei laghi salati della provincia è di circa 145.000 ettari, mentre quella dei laghi di acqua dolce è di circa 30.000 ettari.
Tra i fiumi principali del Fars si possono ricordare Shadkam, Fahliyan, Firuzabad, Sheshpir, Pirab, Simkan, Shur di Jahrom, Shur di Lar e Mond (Mand).
Il clima del Fars varia in tre zone principali; montuoso, temperato e caldo. Circa il 70% della superficie è occupato da aree montane. La struttura dominante delle montagne del Fars è costituita da rocce calcaree (carbonato di calcio); le numerose fratture e fenditure presenti in queste rocce hanno creato le condizioni per la formazione di falde di acque sotterranee.
La vegetazione della regione è composta da foreste strette e da numerose piante mediche e industriali. Tra gli alberi prevalogono il mandorlo selvatico, il pistacchio selvatico e la castagna; tra le piante medicinali e industriali, liquirizia, borragine, gomma adragante e astragalo sono tra le più note.
La vita animale del Fars si divide in due gruppi, quella terrestre e quella acquatica. Tra gli animali terrestri si trovano orso bruno, leopardo, cinghiale, cervo, bovido, gatto selvatico, scoiattolo, zebra iraniana, gazzella, iena e lupo. Tra gli animali acquatici si possono citare diverse specie di anatre, pellicani, gru, oche, pernici, fenicotteri, picchi, quaglie e otarde.
L’economia del Fars, oltre alla varietà climatica e alla ricchezza ambientale, è fiorente e articolata, dall’agricoltura all’industria. Agricoltura e allevamento ne costituiscono i pilastri: grano, orzo, mais, agrumi, datteri, barbabietola da zucchero, cotone, patate e cipolle, ma anche prodotti di pregio come fichi e zafferano. Molti di questi raccolti occupano i primi posti a livello nazionale, in particolare i fichi di Estahban e Neyriz, famosi anche per l’esportazione, e i melograni di Neyriz, rinomati per la loro qualità.
Nel sud della provincia, Jahrom brilla per i suoi sconfinati giardini e per il suo ruolo centrale nella produzione di agrumi in Iran: circa un terzo dei limoni del paese proviene da qui, e parte di essi viene esportata verso mercati asiatici, europei e del Golfo Persico. Il succo e i limoni di Jahrom, insieme ai datteri Shahani, rappresentano la firma gastronomica della regione. Non a caso Jahrom è chiamata “la più grande città-giardino dell’Iran”.
Secondo le statistiche settoriali, il Fars occupa posizioni di vertice nella produzione agricola del paese: primo posto per grano, mais da granella, semi oleosi e pomodoro; secondo per ortaggi e il mangime; terzo per orzo, riso, cotone, barbabietola da zucchero, patate e cipolle.
Accanto ai vantaggi agricoli, anche l’industria del Fars è in forte espansione: dall’automobilistico alla petrolchimica e alle raffinerie, dalle telecomunicazioni e l’elettronica al cemento, industria tessile, farmaceutico, alimentare, latticini, zucchero e zollette, delle bevande analcoliche e della gomma. Questo panorama variegato delinea un’immagine luminosa dell’economia multilaterale e dinamica, fondata al tempo stesso sulla terra fertile e su una rete industriale in continua crescita.
La natura del Fars, con i suoi laghi tranquilli, montagne maestose, pianure sconfinate e cascate spettacolari, è un paradiso per gli amanti della natura. Questo territorio esteso vi invita a un viaggio insieme emozionante e rilassante; dal silenzio dei laghi al fragore delle vette, le molteplici anime del Fars si rivelano ai vostri occhi.
Il lago Maharloo è una delle più affascinanti attrazioni naturali della provincia, situato vicino a Shiraz. È celebre per il suo caratteristico colore rosa, dovuto alla presenza di sale e particolari alghe, che da sempre cattura l’attenzione dei visitatori. In ogni stagione, Maharloo mostra un volto diverso; dal riflesso del cielo sulla superficie calma dell’acqua alle sfumature rosa e bianche delle saline, una meta ideale per fotografare e ammirare il paesaggio, che ogni volta regala un quadro nuovo.
Lo stretto di Boragh è un’altra meraviglia naturale del Fars; un passaggio montuoso e verdeggiante con alte scogliere, vegetazione rigogliosa e ruscelli cristallini che creano un paesaggio straordinario. Sorgenti limpide e piccole cascate scorrono tra le rocce, offrendo un luogo ideale per relax, picnic, passeggiate ed escursioni naturalistiche.
Ciò che rende Boragh ancora più speciale sono le incisioni sulla pietra e le iscrizioni storiche sulle pareti di roccia, segni dell’antichità e del valore culturale di quest’area. Qui troverete non solo delle cornici magnifiche da fotografare, ma anche l’occasione unica di toccare con mano storia e natura insieme.
La cascata di Margoon è una delle più grandi e spettacolari del Fars, situata in una regione montuosa e verde nei pressi di Sepidan. A differenza di molte cascate, Margoon sgorga direttamente dalla roccia e scende attraverso decine di getti d’acqua, creando con la sua abbondanza e altezza una visione mozzafiato.
Poco più lontano, la pianura di Arjan, non lontano da Shiraz, si apre come un paesaggio incontaminato e incantevole; prati estesi e fiori colorati, che in primavera trasformano la zona in un paradiso per gli amanti della natura. Arjan non è solo bella; è anche un habitat importante per uccelli migratori e specie locali.
E a ovest della provincia, lo stretto di Chogan, nei pressi di Kazerun, è il luogo in cui natura e storia si intrecciano. Gli stretti profondi, le pareti rocciose imponenti e i paesaggi verdi ne fanno una meta ideale per escursioni e scalate. Accanto a queste bellezze, le incisioni sulla pietra e le tracce dell’epoca sasanide narrano antiche storie che scorrono nel cuore della natura, offrendo un’esperienza unica a chi desidera vivere insieme la storia e il paesaggio.
In conclusione, è importante ricordare che la regione Fars, con le sue estati calde e gli inverni miti, raggiunge il massimo splendore in primavera; un’aria leggera, città verdi e un’atmosfera gioiosa che fanno di questa regione una delle destinazioni più amate, soprattutto durante il Nowruz e nel mese di Ordibehesht (aprile-maggio).
Dopo la primavera, l’autunno è la seconda stagione più visitata: i colori dorati e aranciati degli alberi e l’aria fresca, né calda come d’estate né fredda come d’inverno, rendono il viaggio piacevole e rilassante. Ma non è solo in primavera e autunno che si può visitare il Fars, bensì anche per gli amanti dell’inverno esistono molte mete turistiche, come la stazione sciistica di Sepidan, che in questa stagione offre un’atmosfera unica e attira numerosi visitatori in vacanza nella regione.