Inizio del mese di Muharram
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Set 21, 2017 18:48 Europe/Rome
  • Inizio del  mese di Muharram

Devi sapere che questo mese è un mese di tristezza e lutto per l’Ahl-ul Bayt (A) e i suoi sciiti. E’ stato trasmetto da Hadrat Imam ar-Ridâ (A) che: “Quando giungeva il mese di Muharram mio padre non veniva più visto sorridere e la tristezza e la pena lo invadevano costantemente fino al decimo giorno. Quando giungeva il Giorno di ‘Ashûra’, era per lui un giorno di disgrazia, tristezza e pianto, e diceva: “Oggi è il giorno in cui Husayn – la pace sia con lui – fu martirizzato”.

La prima notte: Il Seyyed (Ibn Tawûs) ha menzionato alcune preghiere meritorie per questa notte: 

 

Prima: Cento rak‘ah o cicli di orazione (realizzate di due in due, come la Salat del Fajr, la Preghiera dell’Alba); in ogni rak’ah bisogna recitare la Sûra al-Hamd e la Sûra at-Tawhîd.

 

Seconda: Due rak‘ah. Nella prima rak‘ah recitare la Sûra Al-Hamd e la Sûra Al-An‘âm, e nella seconda la Sûra Al-Hamd e la Sûra Yâ Sîn.

 

Terza: Due rak‘ah. In ogni rak‘ah recitare la Sûra Al-Hamd e undici volte la Sûra At-Tawhîd.

 

Nelle narrazioni è stato trasmesso che l’Inviato di Dio – che la Pace e le Benedizioni di Dio siano con lui – disse: “Chiunque in questa notte realizzi queste due rak’ahdi Preghiera, e digiuni il giorno seguente – che è il primo giorno dell’anno-, è come colui che si è comportato bene durante l’intero anno, e  durante questo anno rimarrà protetto; e se muore entrerà in Paradiso”.

 

Il primo giorno: Devi sapere che il primo giorno del mese di Muharram è il primo giorno dell’anno, e sono stati trasmessi due atti [meritori] per questo giorno:


Primo: il digiuno.

 

E’ stato trasmesso in una narrazione da Raîyân ibn Shabîb, che l’Imam Ar-Ridâ (A) disse: “Chiunque digiuni in questo giorno e invochi Allah, Egli risponderà alla sua invocazione come rispose a quella di Zaccaria (A)”.

 

Secondo: E’ stato trasmesso dall’Imam Ar-Ridâ (A) che nel primo giorno del mese di Muharram l’Inviato di Dio (S) realizzava due rak’ah di Preghiera, e quando concludeva levava le sue mani e recitava la seguente invocazione tre volte:

 

allahumma anta-l ilâh-ul qadîm wa hâdhihi sanatun jadîdatun fa as’aluka fîha al-

‘ismata min-ash shaytân wal quwata ‘ala hâdhihi-n nafsil ammârati bis-sû’ wal

ishtigâla bimâ yuqarribunî iliaka

 

yâ karîmu ya dhâl jalâli wal ikrâmi yâ ‘imâda man lâ ‘imâda lah yâ dhakhîrata man lâ

dhakhîrata lah yâ hirza man lâ hirza lah yâ guiâza man lâ guiâza lah yâ sanada man

la sanada lah yâ kanza man lâ kanza lah

 

yâ hasana-l balâ’ yâ ‘adîm-ar rajâ’ yâ ‘izz-ad du‘afâ’i yâ munqidhal garqâ yâ

munjia-l halkâ yâ mun‘imu yâ mujmilu yâ mufdilu yâ muhsinu

anta-l ladhî sajada laka sawâd-ul laili wa nûru-n nahâri wa dau’-ul qamari wa

shu‘â‘-ush shamsi wa dawîi-ul mâ’i wa hafîf-ush shajari yâ allahu lâ sharîka lak

 

allahumma-j‘alnâ khairan mimmâ yadzunnûna wa-gfir lanâ mâ lâ ia‘lamûna wa lâ

tu’âkhidhnâ bimâ yaqûlûna hasbia-llahu lâ ilâha illa hua ‘alaihi tawakkaltu wa hua

rabbul ‘arsh-il ‘azhîm

 

âmannâ bihi kullun min ‘indi rabbina wa mâ yadhdhakkaru illa ûlûl albâb rabbanâ

lâ tuzig qulûbanâ ba‘da idh hadaitanâ wa hab lanâ min ladunka rahmatan innaka

anta-l wahhâb

 

Shaykh At-Tûsî ha detto: E’ preferibile digiunare i primi dieci giorni di Muharram, ma il decimo giorno astenersi dal mangiare e dal bere fin dopo il pomeriggio (senza formulare l’intenzione di digiunare).

 

Seyyed ha trasmesso che è preferibile digiunare durante l’intero mese, e che questo digiuno mantiene immune il digiunante da ogni peccato.

 

Il terzo giorno: E’ il giorno in cui il Profeta Yusuf (Giuseppe –A-) uscì di prigione.

Allah faciliterà gli affari difficili a chiunque digiuni in questo giorno e allontanerà da lui la tristezza, e secondo un hadith del Profeta (S), le sue richieste verranno esaudite.

 

Il nono giorno: E’ il giorno di Tasû’â’. Si narra dall’Imam As-Sâdiq (A) che disse:

Tasû’â è il giorno in cui circondarono l’Imam Husayn (A) ed i suoi discepoli a Karbalâ’, e in cui l’esercito di Sham (attuale Siria) si riunì per lottare contro di lui. Ibn Marwân e ‘Umar Sa’d (comandanti dell’esercito di Yazid) gioirono per la numerosità del loro esercito e per lo scarso numero di fedeli dell’Imam Husayn (A) e si assicurarono che non giungesse nessun altro soccorso per l’Imam e che gli iracheni non lo soccorressero”.

 

Poi l’Imam (A) disse: “La mia vita e quella di mio padre siano sacrificate per quell’oppresso abbandonato”.

 

La decima notte: (è la notta precedente il decimo giorno, il giorno di ‘Ashurâ’).

 

Rispetto a questa notte, il Seyyed (Ibn Tawûs) disse che è consigliato realizzare numerose preghiere che possiedono grandi meriti:

 

Tra queste ci sono quattro cicli di orazione. In ogni ciclo bisogna recitare: Sura Al- Hamd (Nº1) e cinquanta volte la Sura Al-Ikhlâs (Nº 112). Questa è una preghiera che realizzava l’Imam ‘Alî (A) ed è conosciuta come la Preghiera del Comandante dei Credenti (Salat Amir al-Mu’minin).

 

Dopo la Preghiera, nella misura del possibile si deve ricordare Dio, benedire il Profeta (S) e la sua discendenza e maledire i loro nemici.

 

Secondo alcuni detti, chi rimarrà sveglio in questa notte adorando Dio, tale adorazione equivarrà all’adorazione di tutti gli angeli, e la sua ricompensa alle azioni di settanta anni. Chi abbia la possibilità di rimanere in questa notte fino all’alba nel santuario dell’Imam, situato a Karbalâ’, nel Giorno del Giudizio Finale Dio lo annovererà tra i fedeli che furono martirizzati insieme all’Imam (A).

 

Questa notte è la notte in cui l’Imam (A) ed i suoi fedeli chiesero una dilazione di tempo per poter dedicare a Dio la preghiera e la lettura del Sacro Corano.

 

L’Imam (A) ed i suoi fedeli passarono l’intera notte ad adorare Dio. La recitazione del Corano poteva esser udita da tutti gli angoli dell’accampamento dell’Imam Husayn (A).

 

Il decimo giorno: E’ il giorno del martirio di Abû ‘Abdillah Al-Husayn (A), giorno di tristezza e dolore per gli Imam Immacolati (A) ed i loro seguaci.

 

E’ bene che i seguaci dell’Imam (A) in questo giorno non dedichino il loro tempo ai lavori del mondo nè a comprare provviste per la loro casa.

 

E’ raccomandato ogni pianto e cantico che ricordi l’Imam Husayn (A); vestire di lutto per l’Imam; comportarsi come se si fosse perso una persona cara; salutare l’Imam (realizzare la Ziarah di ‘Ashura’), maledire gli assassini dell’Imam e offrire reciprocamente le condoglianze, attraverso le seguenti parole:

 

a‘dhama allahu ujûrana wa ujûrakum bimusâbinâ bil husayn ‘alaihi-s salâm wa

ja’alana wa iyâkum mina-t tâlibîna bizârihi ma’a walîih-il imâm-il mahdî min âli

muhammadin ‘alaihim-us salâm

 

Che Allah aumenti la nostra ricompensa e la vostra, per il nostro lutto per Husayn – che la pace sia con lui – e ci annoveri e vi annoveri tra coloro che vogliono vendicare il suo sangue insieme al suo walî l’Imam Al-Mahdi (A), della discendenza del Profeta (S).

 

E’ preferibile in questo giorno ricordare gli accadimenti di quell’evento e piangere.

 

Si riporta che quando Mosè (A) ebbe la missione di visitare il Nobile Khidr (A) ed apprendere da lui, la prima questione che trattarono fu che questo saggio (Khidr) gli riportasse dettagliatamente tutti gli eventi di Karbalâ’ e le sofferenze che l’Imam, i suoi compagni e familiari patirono. Poi entrambi iniziarono a piangere fortemente.

 

E’ inoltre riportato da Ibn ‘Abbâs che disse: “In Dhîqâr visitai all’Imam ‘Alî (A). L’Imam mi presentò uno scritto, con la sua calligrafia, che gli era stato dettato dal Profeta (S) e iniziò a leggermelo. In questo scritto erano contenuti tutti i fatti di Karbalâ’, come e chi uccise l’Imam Husayn (A), chi lo appoggiava e chi venne martirizzato insieme a lui. Poi si mise a piangere fortemente ed io anche.”

 

E’ riportato che chi in questo giorno visiti la tomba dell’Imam Husayn (A) ed offra acqua ai visitatori, è come se avesse offerto acqua all’esercito dell’Imam e lo avesse accompagnato in quel tragico giorno.


In questo giorno è preferibile recitare mille volte la Sûra Al-Ikhlâs (nº 112).

 

E’ preferibile che i musulmani in questo giorno si astengano dal mangiare e bere, ma senza intenzione di digiunare, fino al pomeriggio e interrompano il digiuno in quel momento con cibi tipici della gente del dolore, come yogurt naturale o latte, e non con cibi elaborati.

 

I Banî Umâyyah (gli Ummayadi) consideravano fare raccolta di provviste nella propria casa in questo giorno possedeva particolare misericordia, per questo l’Imam Ar-Ridâ (A) disse: “Chi in questo giorno cessi di preoccuparsi delle questioni di questo mondo, Dio gli darà il bene in questo e nell’altro mondo. Per chi il giorno di ‘Ashurâ’ è un giorno di tristezza e lacrime, il Giorno del Giudizio Finale sarà per lui un giorno di sollievo ed allegria e sarà felice nel vederci in Paradiso. Chi in questo giorno comprerà qualcosa per la sua casa, pensando che sia un giorno benedetto, Allah non benedirà questa provvista e nel Giorno del Giudizio Finale sarà resuscitato insieme a Yazîd, ‘Ubaidullah ibn Ziâd e ‘Umar ibn Sa‘d –che Allah li maledica”.

 

E’ preferibile in questo giorno dire mille volte:

allahumma-l‘an qatalatal husayni ‘ alaihis salâm

Mio Dio! Maledici gli assassini di Husayn – la pace sia con lui.

 

In questo modo l’Imam mise in chiaro la falsità dei detti che i Banî Umayyah fabbricarono sulla benedizione di questo giorno, attribuendoli al Profeta (S).

 

L’autore di “Shifâ’ As-Sudûr” spiega questo aspetto in profondità quando commenta il paragrafo della Ziârah di ‘Ashûrâ’ che dice: “Dio mio! In verità questo è un giorno che gli Ummayadi considerano benedetto”.

 

Il seguente ne è il riassunto:

 

“La ricerca di benedizioni in questo giorno da parte degli Ummayadi presenta vari aspetti:

il primo di essi è che presero come una Tradizione fare scorta di provviste in questo giorno e consideravano queste provviste motivo di felicità e abbondanza fino all’anno seguente, come è stato menzionato ripetutamente nelle narrazioni dell’Ahl-ul Bayt (A) dove questa pratica viene riprovata e proibita.

 

Un altro aspetto è la realizzazione di cerimonie festive (‘Id) e di azioni proprie di una festività, come il fatto di essere generoso con la famiglia in questo giorno, acquistare abiti nuovi, tagliare i baffi e le unghie, stringersi la mano e altre cose simili, che gli Ummayadi e i loro seguaci realizzavano. Un altro aspetto è il digiuno, per il quale fabbricarono molte narrazioni che enfatizzavano questa pratica (con tutte le sue condizioni) in questo giorno. Il quarto aspetto da annoverare (indebitamente) come benedetto nel giorno di ‘Ashurâ’ è considerare come esaudite da parte di Allah la supplica e la preghiera per le proprie necessità, e per questo inventarono molte virtù per questo giorno. E insegnavano varie suppliche, come la khutba o sermone che essi leggevano in questo giorno nel quale per ogni profeta viene menzionato per qualche evento straordinario avvenuto in questa data, sostenendo ad esempio che fu in questo giorno che il Fuoco di Nimrud (nel quale doveva essere arso Abramo) si raffreddò, che l’Arca di Noè (A) approdò, l’esercito del Faraone affogò, Gesù (A) fu salvato dai giudei, come viene citato da Shaykh Sadûq da Jablah Mekkiah: “Ascoltai Maitham Tammâr –che Allah sia compiaciuto di lui-, che disse: “Per Dio! Questa comunità ucciderà il figlio del proprio Profeta (S), nel mese di Muharram, nel decimo giorno, e ogni fazione dei nemici del Creatore, Glorificato ed Esaltato sia, lo annovererà come un giorno di benedizione. E’ come se questo giorno fosse già giunto e fosse già accaduto nella conoscenza di Dio, Glorificato sia. Io so questo tramite un segreto che mi giunse da Amîr Al-Mu’minîn (A)…”.

 

Poi Jablah continua dicendo: “Chiesi: Come è possibile che la gente prenda il giorno dell’assassinio di Husayn come un giorno di benedizioni?”

 

Allora Meitham pianse e disse:

 

Inventeranno ahadith secondo i quali questo è il giorno in cui Dio, Glorificato Sia, accettò il pentimento di Adamo, mentre Allah, Glorificato Sia, accettò il pentimento di Adamo nel mese di Dhûl Hijjah. Sosterranno che questo è il giorno in cui Allah, Glorificato Sia, fece uscire Yûnus (Giona) dal ventre della balena, mentre Allah, Glorificato Sia, lo fece uscire nel mese di Dhûl Qa‘dah. Sostengono che è il giorno in cui l’Arca di Nûh (Noé) approdò sul monte Judî, mentre l’Arca approdò il diciotto di Dhul Hijjah. Dichiarano che è il giorno nel quale furono aperte le acque del mare per Mosè, mentre questo avvenne nel mese di Rabî‘ Al-Awwal…”.

 

Ciò che sorprende è che venne composta una supplica basata su queste menzogne, che è stata menzionata in un libro di qualcuno tra i disattenti che non è tra gli esperti in materia nè tra gli informati, che distribuì poi tra la gente comune. Certamente leggere questa supplica è considerata una bid’ah o innovazione nella religione ed è qualcosa di proibito.

 

Non vi è dubbio che questa supplica venne inventata da qualcuno dei nawâsib (coloro che nutrono rancore per l’Ahlul Bayt) o qualcuno dei khawârij, e questo completa l’oppressione degli Ummayadi”.

 

Queste sono le parole dell’autore di “Shifâ’ As-Sudûr” in forma riassuntiva. Alla fine del giorno di Ashûrâ’ è pertinente ricordare il viaggio delle donne della famiglia dell’Imam Husayn (A), delle sue figlie e dei bambini, che in quel momento furono fatti prigionieri dai nemici a Karbalâ’ mentre si trovavano sommersi nella tristezza e nel pianto, avendogli afflitto una digrazia tale che non può accadere a nessuna creatura e che la penna non ha la forza di scrivere.

 

Alzati quindi ed invia i tuoi saluti al Messaggero di Dio (S), a ‘Alî Al- Murtadâ, a Fátima Az-Zahrâ’, a Hasan Al-Mujtabâ ed al resto degli Imam della discendenza di Al-Husayn (A). Esprimi loro le tue condoglianze per queste grandi disgrazie con un cuore triste e gli occhi lacrimanti, e leggi la Ziârah Wârith.

 

Il venticinquesimo giorno: Secondo alcuni sapienti musulmani, è il giorno del martirio dell’Imam Zayn Al-‘Abidîn (A)

 

 

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