Inizia in Iran il mese di Muharram
Decine di milioni di persone in tutto il mondo hanno avviato dal 21 settembre le celebrazioni del mese di Muharram, che avranno il loro apice tra 10 giorni, in occasione dell'Ashura, la ricorrenza più importante tra i musulmani sciiti della Terra, che da 14 secoli costituisce il fulcro del pensiero spirituale e politico sciita. L’Ashura (decimo giorno in arabo) quest’anno cade il primo Ottobre. E’ importante anche il giorno precedente, quello di Tasu’a (nono giorno in arabo).
Hussein, il Signore dei Martiri
Dall’India al Pakistan, dall’Afghanistan all’Iran, dall’Azerbaijan fino allo Yemen ed al Bahrain, dalla Siria e dall’Iraq fino al Libano, gli sciiti (che credono nella successione di Alì e di suoi undici sacri discendenti a Maometto) coprono di bandiere e stendardi neri le città e le strade per ricordare quella che e’ probabilmente la più grande tragedia della storia dell’Islam, l’assassinio violentissimo di Hussain (nipote di Maometto) e di tutti gli altri uomini della sua famiglia (tranne uno) e di 72 suoi compagni, a Karbala, nel sud dell’odierno Iraq, nel 680 d.C., ad opera dei soldati del califfo Omayyade del tempo, Yazib bin Moaviyyah.
Hussain figlio di Alì viene ucciso barbaramente insieme ai suoi compagni per non aver riconosciuto il dominio del califfo ingiusto del tempo, Yazid. Tra gli sciiti il pio nipote di Maometto viene ricordato Seyyed-u-Shuhada, il Signore dei Martiri.
Hussein e gli intellettuali mondiali
Lo storico italiano Franco Cardini ritiene che la figura di Hussein sia simile in tutto e per tutto a quella di Gesù per i cristiani; sia Hussein che Gesù, spiega Cardini, si immolano per la comunità dei fedeli per indicare loro la retta via in eterno. Un altro dei particolari di questa ricorrenza di lutto sciita, e’ che uno dei 72 compagni dell’Imam Hussein, che nel deserto di Karbala vengono trucidati da qualcosa come 18 mila soldati del califfo, e’ il cristiano Wahab; il giovane, secondo il famoso testo storico Al-Lohoof, scritto nel 12esimo secolo da Seyyed Ibne Tawoos, decise di soccorrere l’Imam Hussein quando comprende che il nipote del profeta dei musulmani si batte per una giusta causa.
Muhandas Keramchand Mahatma Ghandi, il padre dell’indipendenza dell’India, nella sua biografia ammette di aver appreso dall’Imam Hussein la sua famosa “resistenza negativa” che rifiutava la violenza. Hussein, infatti, si rifiuta di riconoscere l’imposizione di riconoscere il governo del califfo ingiusta e malvagio del suo tempo.
Charles Dickens, grande letterato inglese, spiega che l’Imam Hussein si sacrificò insieme a tutta la sua famiglia, le donne ed i bambini e per questo e’ chiaro che lo fece solo per amor di fede.
Il filosofo e storico inglese Thomas Carlyle elogia l’Imam Hussein ed i suoi compagni per ciò che chiama “una ferrea fede in Dio”.
Le cerimonie dell’Ashura
In questi giorni le città sciite in diversi paesi sono teatro, soprattutto di notte, di processioni imponenti. File infinite di persone vestite di nere si battono il petto o si flagellano simbolicamente con delle catene, per esprimere il proprio lutto a ritmo dei canti e dei lamenti che narrano la tragedia di Karbala.
La gente offre acqua, te’ e cibo (la tradizione del nazri') ai passanti come voto ed in questo periodo gli sciiti fermano le attività lavorative ed i negozi chiudono.
Tipica dell’Iran la rappresentazione teatrale che si tiene nelle piazza detta Taaziyeh, la ricostruzione dei fatti storici inerenti la tragedia di Karbala.
Hussein il cuore del pensiero politico sciita
La fine del califfato degli Omayyadi, nel nono secolo d.C. avviene proprio per via della vendetta della gente nei confronti di questa dinastia per la tragedia di Karbala.
Il primo discorso di un certo Ruhollah al Mousavi al Khomeini nel 1964 contro l’ultimo scià di Persia, nella nazione col più alto tasso di sciiti del globo inizia proprio durante le celebrazioni per l’Imam Hussein. Khomeini vincerà 15 anni dopo con la rivoluzione anche in virtù del perenne paragone della tragedia di Karbala alla situazione dell’Iran: lo Scià e’ il califfo Omayyade Yazid e la gente che viene uccisa e’ la schiera dell’Imam Hussein.
Più avanti i soldati dell’esercito decimato dell’Iran riescono a fermare e sconfiggere il quarto esercito più potente del mondo a quel tempo, quello di Saddam, proprio ispirandosi all’Imam Hussein.
In Libano il leader degli Hezbollah sciiti, Seyyed Hassan Nasrallah, ha liberato nel 2000 il sud della nazione inneggiando “Labbaik ya Hussein” (Siamo pronti o Hussein).
Lo Yemen, oggi dilaniato e decimato da oltre due anni di bombardamenti sauditi resiste in maniera inverosimile allo strapotere saudita con il ricordo di Hussein; la gente scende in strada per condannare i bombardamenti sauditi con le bandiere dell’Imam Hussein.
Gli sciiti in Iraq e Siria combattono contro l’Isis ritenendoli gli eredi del califfo Yazid, visto che anche loro uccidono barbaramente gli sciiti. A Karbala, dove si trova la tomba dell’Imam Hussein, la gente si reca a piedi da tutto l’Iraq e si prevede che quest’anno siano venti milioni le persone che celebreranno la ricorrenza nella località mediorientale.
“Kullu Yaumin Ashura, Kullu Ardhin Karbala” ossia “Ogni giorno e’ Ashura e ogni terra e’ Karbala”, il chè significa che la guerra tra il bene ed il male e’ eterna e riguarda qualsiasi latitudine e che gli sciiti hanno il dovere di seguire l’esempio dell’Imam Hussein.