Mondiali 2018, Iran: dal pastore all’intellettuale, alla scoperta della nazionale iraniana
L’Iran per il momento è tra le sorprese più incredibili di questa edizione dei Mondiali. E tanti dei suoi giocatori hanno storie assurde alle spalle, fatte di cultura, di lavoro e di sacrifici. Ma c’è anche chi adora le auto di lusso e chi è un idolo social.
Iran, questo sconosciuto. Una nazione non di certo famosa per i suoi successi nel mondo del calcio, che è capolista in un girone dei Mondiali. Un’impresa incredibile, quella della nazionale di Carlos Queiroz, definito in patria come la vera stella di questa squadra. Con l’aiuto di un giornalista iraniano, Marca ha realizzato uno speciale sui giocatori dell’Iran, che nascondono storie incredibili.
Beinvarand, il portiere pastore
Alireza Beinvarand è originario del Lorestan, una regione montuosa dell'Iran, e suo padre è un pastore. Lui stesso lo è stato per diverso tempo, finché la famiglia non si è trasferita a Sarabias. Il padre del portiere non voleva che giocasse a calcio, ma che lavorasse, e più volte gli ha rotto guanti e vestiti di gioco. Così, ha messo un po' di soldi da parte ed è andato in pullman a Teheran; sul mezzo, ha incontrato il proprietario di una squadretta locale e gli ha offerto il corrispondente di 50 euro per allenarsi con loro. Ha vissuto da senzatetto, dormendo fuori la sede del club: al mattino era stato scambiato per un mendicante ed aveva ricevuto anche qualche moneta. La sua opportunità l'ha avuta gratuitamente, nel frattempo ha lavorato in un autolavaggio, poi come pizzaiolo e come spazzino, prima di diventare un professionista. Gioca nel Persepolis, campione d'Iran.
Dejagah, l’amico di Boateng
Centrocampista del Nottingham Forest, Ashkan Dejagah è uno dei migliori amici di Jerome Boateng. Ha aperto un ristorante giapponese a Berlino lo scorso gennaio e ha fatto la trafila nelle nazionali giovanili della Germania, con Neuer, Ozil e Khedira. Ha tatuato Berlino e Teheran sulle braccia, con la scritta "Non dimenticare mai da dove vieni".
Ghoochannejhad, l’intellettuale
Reza Ghoochannejhad ha segnato l'unico gol della scorsa edizione dei Mondiali in Brasile. Ma l'attaccante è famoso anche perché sa suonare il violino e parla sette lingue: inglese, olandese, persiano, francese, tedesco, italiano e portoghese (queste ultime tre le comprende ma non le parla benissimo). A 21 anni voleva lasciare il calcio per studiare legge, ma Marc Overmars lo convinse a portare avanti entrambe le carriere. Odia i social network e sua cognata Sareh Bayat è una famosa attrice iraniana che ha recitato in un film che ha ottenuto l'Oscar nel 2012.
Jahanbakhsh, capocannoniere d’Olanda
Alireza Jahanbakhsh è il pericolo numero uno della nazionale iraniana, poiché ha segnato 21 gol nel campionato olandese con l'AZ Alkmaar. Eppure fino ai 12 anni preferiva la ginnastica, la pallamano e il calcio a cinque. Ha tante offerte dall'Inghilterra adesso, da squadre di Premier League, ed è cresciuto ammirando Cristiano Ronaldo.
Azmoun, il Messi iraniano
Per le sue abilità tecniche è definito il Messi iraniano, ma Sardar Azmoun ha sempre respinto questo paragone azzardato. In realtà, il suo modello è Zlatan Ibrahimovic, con cui in una partita di Europa League (Azmoun gioca nel Rubin Kazan) ha potuto scambiare la maglia. Usa molto i social network e ama i cavalli.
Pouraliganji, il compagno di Xavi
Morteza Pouraliganji ha realizzato il sogno di poter giocare con il suo idolo Xavi, con la maglia dell'Al-Saad in Qatar. È molto apprezzato dalle donne per il suo aspetto fisico sui social network.
Ezatolahi, il Pogba iraniano
Saeid Ezatolahi è stato il giocatore più giovane ad esordire con la nazionale iraniana, a 19 anni e due mesi. Definito come il Pogba iraniano, era stato tesserato a 17 anni dall'Atletico Madrid, operazione poi risultata illegale. Nel periodo in cui è stato in Spagna ha lasciato un ottimo ricordo ai tecnici. È di proprietà del Rostov adesso.
Rezaeian, passione auto di lusso
Laterale di fascia destra, Ramin Rezaeian è stato acquistato dall'Oostende, in Belgio. Ha una passione smisurata per le auto di lusso, infatti è arrivato nel nuovo paese a bordo di una Lamborghini Aventador. Il gesto non è stato particolarmente gradito, ma il video in Iran ha raggiunto circa 200 mila visualizzazioni.
Ghoddos, iraniano di Svezia
Saman Ghoddos è nato a Malmo, da emigranti persiani, e fino all'anno scorso non aveva ricevuto la nazionalità iraniana perché non era mai stato nel paese d'origine dei suoi genitori. Tuttavia, ha voluto fortemente l'Iran. Gioca nell'Oostersunds, club svedese protagonista della scorsa Europa League, dove ha ricevuto anche i complimenti di Arsene Wenger. Il Celta Vigo ha provato ad acquistarlo, senza successo.