Tutti i numeri delle prossime elezioni parlamentari in Iran
di Davood Abbasi
A meno di un mese si terranno per l’11a volta nella storia della Repubblica Islamica, le elezioni del Majles, il Parlamento.
Le elezioni che si tengono ogni quattro anni per eleggere i 290 membri dell’assemblea legislativa iraniana, si terranno il prossimo 21 febbraio e un secondo turno si potrebbe tenere per assegnare i seggi rimasti vacanti nel mese di maggio del 2020.
In base alla Costituzione iraniana si possono candidare le persone tra i 30 ed i 75 anni che abbiano un titolo di studio equivalente ad un master, in qualsiasi disciplina.
Gli aventi diritto al voto, su di un totale di 82 milioni di iraniani, sono oltre 55 milioni; in altre parole, tra ogni 190 mila persone, vi sarà un rappresentante al Parlamento.
Le iscrizioni degli aspiranti candidati alle elezioni, in 208 circoscrizioni della nazione, sono durante quattro giorni a partire dal 28 Ottobre 2019. Le iscrizioni sono state poi sottoposte al vaglio del Consiglio dei Guardiani, che hanno confermato le candidature, ad eccezione di coloro che non avevano i requisiti per candidarsi (come la mancanza di un titolo di studi sufficiente, dell’età richiesta ecc…).
Il Consiglio dei Guardiani (Shoray-e-Negahban) è tra l’altro l’ente incaricato della supervisione del corretto svolgimento di tutte le elezioni nel sistema della Repubblica Islamica.
In base alle dichiarazioni del ministro dell’Interno, Abdol-Reza Rahmani-Fazli, il 91% dei circa 15,000 aspiranti candidati ha avuto confermata la sua idoneità.
Tenendo conto dei candidati finali per le elezioni, su ogni 17, uno di loro troverà accesso al Parlamento.
Sempre secondo il ministro dell’Interno, l’85% dello scrutinio elettorale avverrà col sistema elettronico, che riduce del 90% la possibilità di brogli elettorali.
Come sempre, i due principali schieramenti che si contendono la maggioranza al Majles (il Parlamento dell’Iran), sono i conservatori ed i riformisti. I due fronti devono ancora pubblicare le loro liste di candidati per le diverse circoscrizioni. Ci sono naturalmente anche i candidati indipendenti che non vengono inseriti in nessuna delle due liste.
Alle elezioni di 4 anni fa, la lista “Omid” (Speranza) dei riformisti ottenne il maggior numero di seggi su scala nazionale con 122 posti; in totale, i gruppi riformisti ottennero 137 seggi contro i 120 dei conservatori.
Lunedi 27 gennaio, il presidente iraniano Hassan Rohani ha invitato gli iraniani a partecipare in maniera massiccia alle elezioni per esprimere la propria preferenza e dare una direzione giusta al Parlamento della nazione.
Alla vigilia di queste elezioni i conservatori, che hanno perso l’ultima edizione, si presentano particolarmente agguerriti e accusano i riformisti di essere i responsabili del peggioramento delle condizioni economiche del Paese, soprattutto per via della politica estera fallimentare intrapresa. I riformisti rispondono invece invitando gli indecisi a confermare la fiducia ai loro candidati, definendo un passo indietro un voto a favore dei conservatori.