Iran, Majles su negoziati a Vienna: 'No' alla revoca parziale delle sanzioni
(last modified 2021-04-27T05:13:53+00:00 )
Apr 27, 2021 07:13 Europe/Rome
  • Iran, Majles su negoziati a Vienna: 'No' alla revoca parziale delle sanzioni

Tehran - Il Centro di Studi Strategici presso l'Assemblea consultiva islamica dell'Iran (Majles) ha respinto categoricamente qualsiasi revoca parziale delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti per ostacolare il progresso economico della Repubblica islamica.

Lo afferma l'ente parlamentare in un documeto ufficiale pubblicato ieri/ lunedì per la valutazione dell'andamento dei colloqui in corso a Vienna (Austria) tra le delegazioni dell'Iran e dei paesi firmatari dell'accordo sul nucleare che mirano a rivitalizzare lo stesso BARJAM (Piano d'azione congiunto globale, JCPOA, siglato nel 2015), il Centro di Studi presso parlamento iraniano).

"Ciò che è cardinale per la Repubblica islamica è che, oltre alla procedura legale per la rimozione di tutte le sanzioni e l'attuazione di modifiche rilevanti nelle istruzioni del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, compreso l'Office of Foreign Assets Control [OFAC, acronimo in inglese], l'Iran può ottenere notevoli vantaggi economici da questo accordo ", si legge nel testo.

Il rapporto evidenzia che le sanzioni imposte all'Iran, dopo l'uscita unilaterale degli Stati Uniti dal patto nel 2018, violano l'accordo nucleare - ufficialmente chiamato Comprehensive Plan of Joint Action (BARJAM in iraniano) - e  hanno causato difficoltà e ostacoli nel conseguire vantaggi economici per l'Iran.

Nel frattempo, indica che la parziale eliminazione delle sanzioni in alcuni settori, compresa l'industria petrolifera, potrebbe creare la possibilità che l'Iran torni alla situazione che esisteva prima dell'uscita di Washington dall'accordo. Ciononostante, questa volta, le relazioni bancarie e le transazioni commerciali dell'Iran sarebbero ancora soggette a maggiori limitazioni e restrizioni rispetto al passato, aggiunge.

Il documento spiega che ciò è dovuto alla continuazione di alcune sanzioni statunitensi e all'inserimento di oltre 500 persone ed entità iraniane nell'elenco dei cosiddetti Specially Designated Nationals (SDN), quindi le banche e le istituzioni finanziarie straniere non si assumono il rischio quando si tratta di incrementare gli affari con l'Iran per paura delle sanzioni da Washington.

Pertanto, accettare le proposte degli Stati Uniti limiterebbe ulteriormente i benefici dell'Iran e il paese potrebbe ritrovarsi difronte a maggiorni difficoltà, piuttosto che vantaggi, mentre ci sono anche possibilità che il paese nordamericano imponga nuove sanzioni contro la Repubblica islamica, con pretesti non legati a questioni nucleari. Dunque, secondo il Centro di Ricerche tutte le sanzioni imposte contro l'Iran devono essere rimosse.

 

 

 

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