Ago 05, 2021 20:54 Europe/Rome
  • Iran: il nuovo presidente Raisi: faro' un governo di accordo nazionale

Tehran - Il nuovo presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha prestato giuramento dinanzi al Parlamento, oggi, ...

giovedì 5 agosto, insediandosi ufficialmente come ottavo presidente dalla Rivoluzione islamica del 1979. Nel suo discorso, è stata messa in luce la natura pacifica del programma nucleare dell’Iran, mentre è stato riferito che la Repubblica islamica continuerà a svolgere il suo ruolo di sostegno alle nazioni opresse che siano in Siria o nella Striscia di Gaza.

La cerimonia del 5 agosto ha visto la presenza di rappresentanti provenienti da 73 Paesi, oltre a inviati di organizzazioni regionali e internazionali, dinanzi ai quali Raisi ha “giurato sul Dio onnipotente di salvaguardare la religione ufficiale del Paese e della Repubblica Islamica, nonché la Costituzione” iraniana.

Il presidente neoeletto ha poi ribadito il suo impegno nei confronti dei principi annunciati dal Grande ayatollah Ruhollāh Mosavi Khomeini quaranta anni fa, mentre ha definito le elezioni che hanno portato alla sua candidatura “storiche”, oltre che un messaggio dell’Iran verso i propri nemici. “Il nuovo governo si impegnerà per migliorare l’economia e risolvere i problemi della nazione”, corruzione in primis, ha altresì affermato Raisi, in un momento in cui si continua a volgere lo sguardo verso i problemi del sud, la carenza di energia elettrica e risorse idricheproteste del Khuzestan.

Il capo di Stato iraniano ha chiesto “sostegno esterno” per il futuro esecutivo, il quale, è stato precisato, sarà un governo di accordo nazionale, senza divisioni. A livello di politica estera, il presidente si è impegnato a perseguire una politica “equilibrata”, basata sulla “diplomazia”, e a instaurare “rapporti intelligenti con il mondo per garantire gli interessi dell’Iran”, rimanendo dalla parte degli “oppressi in Palestina, Siria, America, Europa e Africa”.

Raisi ha poi fatto accenno al programma nucleare del Paese, definendolo pacifico, in quanto non mira a produrre armi nucleari, impedite dalla Sharia e non incluse nella strategia nazionale. Al contempo, il presidente neoeletto ha precisato che le sanzioni imposte sino ad ora non impediranno agli iraniani di rivendicare i propri diritti legittimi, e ha dichiarato che vi sono nemici che, al momento, stanno conducendo una “guerra psicologica” contro Teheran.

“L’interferenza straniera nella regione non risolve alcun problema, ma piuttosto rappresenta il problema stesso”, ha affermato Raisi, mettendo in luce il ruolo dell’Iran come “baluardo contro forze arroganti” e garante di sicurezza e stabilità.

Raisi, ex capo della Magistrature, è stato eletto capo di Stato con circa il 62% dei voti, alle elezioni del 18 giugno scorso.

 

 

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