Leader: qualsiasi operazione militare in Siria, un danno per tutta la regione
TEHRAN - Un attacco militare contro la Siria sara' dannoso per gli interessi di tutti i paesi della regione ed a beneficio dei terroristi.
Cosi' il leader supremo della rivoluzione islamica, sottolineando la neccessita' di tutelare l'integrità territoriale della Siria. "Qualsiasi azione militare nel nord della Siria danneggerà sicuramente la Turchia, la Siria e destabilizzerà l'intera regione e sarà a beneficio dei terroristi", ha detto l'ayatollah sayyed Ali Khamenei nell'incontro di oggi con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, giunto a Tehran per una visita ufficiale. "Qualsiasi attacco militare alla Siria danneggerà la regione e andrà a beneficio dei terroristi". Il sommo Leader ha quindi ribadito la necessità di mantenere l'integrità territoriale della Siria, osservando che le conseguenze di un attacco danneggeranno anche la Turchia. "L’attacco è sicuramente a scapito della Siria, a scapito della Turchia e a detrimento della stabilità della regione e non raggiungerà i risultati politici attesi dal governo siriano”, ha affermato. "Il terrorismo deve essere contrastato, ma un attacco militare in Siria andrà a beneficio dei terroristi, sebbene i terroristi non siano limitati a un gruppo specifico", ha affermato la Guida Suprema dell’Iran.
L'altro argomento toccato dall'ayatollah Khamenei le questioni relative al mondo islamico: "bisogna evitare le divergenze per conservare la dignita' e l'orgolgio della Ummah islamica". "Bisogna comunque rimanere svegli e tenere gli occhi aperti verso i piani dei nemici che mirano a dividere le nazioni musulmane". Per quanto riguarda gli sviluppi politici della regione il Leader e' tornato a mettere in guardia contro il pericolo del regime sionista come la causa principale di discordia e divergenze tra i paesi islamici: "l'America e il regime usurpatore sionista non possono fermare il movimento dei palestinesi".
La Guida Suprema ha voluto ribadire ancora una volta la questione della Palestina come la questione pricipale del mondo islamico: "Nonostante il favoreggiamento di alcuni governi nei confronti del regime sionista, le nazioni musulmane continuano ad opporsi profondamente a questo regime usurpatore". Sconsigliando gli altri ad avere fiducia negli USA e Israele, la Guida suprema ha detto: "Oggi, né il regime sionista, né quello americano saranno in grado di fermare il movimento del popolo palestinese per riavere i loro diritti calpestati. Alla fine tutto andara' bene per i palestinesi".
L'ayatollah Khamenei in seguito ha accolto favorevolmente la richiesta del presidente turco per quanto riguarda una cooperazione dell'Iran nella lotta ai gruppi terroristici, perche' - ha spiegato riteniamo la sicurezza della Turchia e dei suoi confini come la sicurezza dell'Iran. E anche la Turchia dovrebbe considerare la sicurezza della Siria come la propria sicurezza". La Guida suprema ha quindi auspicato un maggiore ampliamento di cooperazione tra l'Iran e la Turchia in diversi settori in particolare in commercio.
Erdogan è giunto oggi a Tehran per partecipare al vertice del processo di Astana (formato di Astana lanciato nel 2017 in Kazakhstan) per risolvere la crisi in Siria (la battaglia di Damasco dal 2011 contro il terrorismo creato e sostenuto da USA) insieme agli omologhi di Iran e Russia, Ebrahim Raisi e Vladimir Putin.
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