Giu 05, 2023 08:30 Europe/Rome

TEHRAN - Domenica 5 giugno si ricorderà l' anniversaio della rivolta del 1963, la data in cui nasceva un grande movimento a seguito della rivolta ...

degli ulamà responsabili e devoti contro Muhammad Reza Shah, la cui opposizione al Santo Islam era già ben nota ed è divenuta ancora più chiara da allora in poi. Gli ulamà insorsero nel pomeriggio del giorno di ‘Ashura (giorno in cui si celebra e si piange il martirio del Principe dei Martiri, l’Imam Hussein) in una grande ondata islamica e umanitaria e ben presto il malcontento che da tanto tempo covava negli animi dei credenti musulmani di tutto il paese esplose e raggiunse il suo apice.

Fu allora che lo Shah, strumento dell’imperialismo, si rese colpevole di una delle più sanguinose repressioni perpetrate dal suo già sanguinario regime. Fu una tragedia disumana. Il 15 di Khordad è il dodicesimo giorno del mese di Muharram, mese di lutto religioso, mese pieno di tragedie, pieno di sangue, mese di grandi imprese epiche, un mese nel quale fu distrutto un sistema monarchico vecchio di 2.500 anni e un regime di criminali altrettanto antico. La nostra nazione non dimenticherà né il Muharram, né il 15 di Khordad, giorno che segna l’inizio del movimento rivoluzionario islamico degli ulamà.

Il movimento ebbe il suo inizio nella Hawza Ilmiyyah (il centro teologico tradizionale sciita) di Qom da dove si propagò velocemente agli altri centri religiosi e teologici, alle università e ad un gran numero di persone appartenenti a tutti i diversi strati sociali sia a Tehran che nelle altre città e pian piano coinvolse un sempre maggior numero di persone.

Durante gli ultimi anni, gli eventi si sono susseguiti in rapida successione e la nostra grande nazione, con lo slogan dell’Islam e Allah’o Akbar (Dio è Grande) e grazie alla luce della fede e dell’unità, è riuscita a sradicare il regime Pahlavi.

La nostra nazione celebra questo giorno ed io dichiaro il 15 di Khordad lutto nazionale in onore dei nostri martiri caduti in quel gran giorno. Io siederò, raccolto nel mio dolore, nella Madrasa Feiziyeh. Spero, a Dio piacendo, che il resto delle corrotte radici del colonialismo siano distrutte e che la Repubblica Islamica sia stabilita sulle basi e sui precetti illuminati del Sacro Corano, unica guida del nostro paese.

Assalamu alaykum wa rahmatullah wa barakatuhu

Ruhollah al-Musawi al-Khomeyni, Qom 1979

Fonte: Islamshia.org

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