May 04, 2024 06:36 Europe/Rome
  • Anniversario martirio dell'Imam Ja'far al-Sadiq (AS)

TEHRAN- L’anniversario del martirio del sesto Imam di sciiti, Ja'far al-Sadiq (AS), nacque a Medina il 20 aprile del 702 e cadde martire nella medesima città il 14 dicembre del 765.

Studiosi di scienze religiose e razionali, entrambi sedettero ai suoi piedi per apprendere le molecole della conoscenza. La sua scuola a Medina contò piu di 4000 studenti tutti bramosi di apprendere le verità della vita.

La lista di personalità famose è inesauribile. Se Hisham bin Hakam si evidenzia come maestro e teologo per eccellenza battendo chiunque lo confrontò al dibattito, Jaber Hayyan, (conosciuto come Geber nell’Europa medioevale) è celebrato ancora oggi come il Padre della Chimica.

Anche coloro che non fecero apprezzamento dei suoi avvertimenti a non usare il qiyas, (analogia) come fonte del diritto islamico, ammettono che: “Nu’man (Abu Hanifa, considerato il fondatore di una delle quattro scuole giuridiche sunnite) si sarebbe perso se non fosse stato per i due anni tracorsi come studente (dell’Imam Ja’far al-Sadiq (AS) apprenditore della conoscenza e della sunnah del Profeta (SAW)."Abu Hanifa, figlio di un convertito all’Islam di Kabul, non è il solo a riconoscere di essere stato illuminato durante i suoi anni di studio presso l’infallibile seto erede del Santo Profeta(SAW).

Il fondatore di un’altra scuola giuridica islamica, Malek ibn Anas (pronipote di Anas ibn Malek, un servitore del Profeta (SAW) ), anch’egli racconta della sua esperienza dichiarando che “studiosi sedevano come scolari in soggezione alla presenza del diretto discendente del Profeta (SAW). Questo fu l’Imam Ja’far as-Sadiq (AS), il rivificatore della sunnah e seerah del Profeta Mohammad (SAW) dopo il disordine e la distorsione dell’Islam causati dagli usurpatori e da pseudo-giuristi, durante i decenni del potere degli Ommiadi. L’indebolimento degli Ommiadi diede all’Imam l’opportunità di raggiungere le masse. Ma purtropo la salita al potere degli Abbasidi, nuova dinastia di usurpatori, risulterà nel suo martirio, commemorato ogni anno il 25 del Mese Islamico di Shawwal.

Poche parole purtroppo non possono far giustizia a 65 anni di vita fruttuosa, 34 dei quali furono trascorsi come designata Guida Divina, Imam (dal 114 AH al 148 AH). Ahadith ci dicono che l’Imam Ja’far al-Sadiq (AS) era in possesso della Torh originale di Mosè (AS), dei Salmi del Profeta Davide (AS), il Vangelo di Gesù (AS) ed il Sacro Corano del Profeta Mohammad (SAW) scritto dalla mano dell’Imam Ali (AS), le scritture rivelate al Profeta Abramo (AS) ed altri libri divini. Una prova a questo riguardo ci viene data dal famoso incidente di Abwa che ebbe luogo molti anni prima del suo martirio, quando i membri del clan del Profeta (SAW), gli Hasheminti, si erano riuniti per decidere che strategia adottare per porre fine al mal governo degli Ommaidi. L’Imam Ja’far al-Sadiq (AS) vi si era recato con riluttanza. Dopo aver avvertito i suoi congiunti, soprattutto i discendenti dell’Imam Hassan (AS) a non pensare all’idea di raggiungere il potere politico, si voltò verso una persona dall’apparenza mite avvolto in un mantello giallo seduto in un angolo. L’Imam dichiaro che questi sarebbe stato un futuro leader.I presenti non credevanro che gli Abbassidi avessero la stoffa politica e la legittimità per poter diventare governanti ne tanto meno quell’uomo seduto li vicino avvolto in un mantello giallo che era Mansour ad-Dawaniqi.Lo stesso Mansur giurò su Dio che l’erede legittimo del Profeta Mohammad(SAW) era l’Imam Ja’far al-Sadiq (AS) e che l’Imam Atteso sarebbe stato il suo diretto discendente. Gli anni passarono, gli Abbasidi per mezzo del loro agente persiano Abu Muslim Khorasani riuscirono a dirottare il califfato. Due anni più tardi Abbas As-Saffah (il sanguinario), morì lasciando il potere a suo fratello Mansour. Lo stesso Mansour di quel incontro che avendo accettato l’incarico dimenticò della sua alleanza ed iniziò a tormentare l’Imam al-Sadiq (AS).La profezia si era avverata, ed alla fine fu lo stesso califfo traditore ad ordinare l’avvelenamento dell’Imam. L’imam al-Sadiq disse: “Tra la fede e la miscredenza si frappone il poco intelletto”. Gli fu chiesto il perché, rispose: “Il servo di Dio per ottenere ciò di cui ha bisogno si rivolge alle creature, mentre se si fosse rivolto con pura intenzione a Dio, ciò che voleva gli sarebbe stato dato molto più velocemente”. Ancora condoglianze a tutti fratelli e sorelle musulmani per il martirio dell’Imam al-Sadiq (AS). Speriamo che Dio ci dia la fortuna di poter essere autentici seguaci degli insegnamenti di queste nobili guide.

 

 

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