May 26, 2024 10:31 Europe/Rome
  • Il paese dei fiori e delle rose/ Uno sguardo alla produzione di Golab in Iran + FOTO

Pars Today - La cerimonia di raccolta delle rose in Iran affonda le sue radici nella cultura e nella tradizione del Paese, e ogni anno si svolgono in almeno 14 città, fra cui Kashan, Qamsar e Niasar, nel cetro, le cerimonie per il Golab-Ghiri (l’estrazione dell’acqua di rose), festa agricola tradizionale che coinvolge soprattutto i bambini.

In questa festa, vengono allestiti nei villaggi e nella stessa città di Kashan gli alambicchi distillatori per la produzione dell’Acqua di Rose famosa di questa località.

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Una delle tradizioni di questa festa è far rotolare i bambini piccoli nei petali di rose perchè si crede che ciò allontani da loro le malattie.

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L’Acqua di Rose di Kashan è uno dei prodotti famosi dell’Iran che vengono acquistati persino dall’Arabia Saudita per il lavaggio della Moschea Al-Haram, la moschea sacra della Mecca.

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L'acqua di rose è un antico rimedio di bellezza e un prodotto molto utilizzato in cosmesi per le sue proprietà lenitive, stringenti, rinfrescanti e antiage. Si ottiene attraverso la distillazione in corrente di vapore dei petali di rose e può essere preparata anche a casa in modo semplice.

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In realta' il prodotto della distillazione fornisce diverse tipologia di Acqua di Rose.

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Oggi, Kashan è la città simbolo di ‘Golab Ghiri’, dove vengono prodotte più di 15.000 tonnellate di acqua di rose.

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Per estrarre l'acqua di rose in modo tradizionale, prima si mette sul fuoco una pentola di rame e in ogni pentola si versano circa 30 kg di fiori maomettani disposti e si aggiungono 80 litri di acqua. Su di esso viene posto un coperchio di rame e sopra viene posto un peso per controllare la pressione creata dal vapore, infine si riempie lo spazio tra la pentola e il coperchio di rame utilizzando uno speciale rivestimento che solitamente è una miscela di fango e farina di pane.

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In Iran la distillazione di essenze non è certo qualcosa che si fa all’acqua di rose. Chiedetelo agli abitanti di Qamsar, cittadina dove ogni anno, all’inizio di maggio, ci si dedica alla produzione dell’omonimo liquido profumato. Una vera e propria cerimonia che attrae nella regione di Kashan circa 80 mila persone al giorno.

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Il procedimento, completamente artigianale, risalirebbe addirittura all’epoca dell’impero dei Safavidi. Si mettono circa 30 chili di fiori e 70 litri d’acqua in questi pentoloni di rame e poi vengono sigilliati i coperchi. Servono quasi quattro ore per arrivare ad ebollizione e il vapore risultante passa nei contenitori di acqua fredda e si trasforma in acqua di rose, per una quantità di circa 40 litri.

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L’Iran, con circa 26 mila tonnellate distillate ogni anno, è il più grande produttore del mondo.

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L’autentica acqua di rose di Qamsar è esportata principalmente nei Paesi arabi e in Francia.

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Quest’essenza oleosa viene utilizzata come detergente e viene principalmente esportata in Francia per produrre profumi e creme.

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È utilizzata come ingrediente di base per profumi organici che utilizzano l’essenza della rosa di Damasco.

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E che spesso tornano in Iran, un mercato di cosmetici che vale un miliardo e mezzo di dollari.

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