No agli ebrei importati; le risposte di Bagheri al giornalista della CNN su Asia occidentale, Iran e Usa
(last modified 2024-07-18T10:39:37+00:00 )
Lug 18, 2024 12:39 Europe/Rome
  • No agli ebrei importati; le risposte di Bagheri al giornalista della CNN su Asia occidentale, Iran e Usa

PARS TODAY - Il ministro ad interim degli Esteri della Repubblica islamica, Ali Bagheri Kani, ha risposto alle domande del giornalista Fareed Zakaria della CNN americana in merito a Iran, Asia occidentale e il mondo.

La guerra criminale di Israele a Gaza cominciata 9 mesi fa non ha mai riuscito a cambiare la situazione a favore di questo regime. Secondo il portale Pars Today, Bagheri Kani ha dichiarato in questa intervista che quanto più i sionisti aumenteranno le atrocità, tanto più la situazione cambierà a loro danno.

Prima del 7 ottobre non c’era mai stata una minaccia da parte dell’Iraq o dello Yemen nei confronti degli israeliani, ma dopo il 7 ottobre ciò è accaduto. Ha aggiunto ancora il ministro iraniano. Prima del 7 ottobre, non c’era mai stata una minaccia diretta da parte della Repubblica Islamica dell’Iran contro il regime sionista, ma dopo che i sionisti attaccarono l’ambasciata iraniana a Damasco e martirizzarono diversi comandanti iraniani di alto rango, furono costretti ad accettare missili iraniani all’interno dei territori occupati. territori Pertanto, durante questi 9 mesi, mentre i crimini dei sionisti continuavano o si intensificavano, le minacce contro di loro diventavano più obiettive.

Bagheri Kani, riferendosi alle minacce di Israele contro il Libano, rispondendo alla domanda del giornalista americano sulla possibilità di una guerra nella regione, sottolineando che la Repubblica islamica dell'Iran non ha mai accolto con favore l'escalation della tensione nella regione e il dilagare della guerra conflitto da Gaza verso fuori di essa e non afferma:

Diffondere il conflitto e la tensione ad altre aree della regione è un errore strategico che certamente non solo avvantaggerà i sionisti, ma li metterà anche in serio pericolo.

Il punto di vista dell'Iran sulla questione della "soluzione a due Stati" per la Palestina è stata un'altra domanda posta dal giornalista della CNN, Fareed Zakaria a Bagheri Kani.

Il responsabile ad interim della diplomazia di Tehran ha risposto a questa domanda sottolineando che solo il popolo palestinese ha il diritto di decidere del proprio futuro.

La proposta dell'Iran è di indire un referendum con la partecipazione di tutto il popolo palestinese, sia quelli che ora si trovano nei territori occupati, sia quelli che sono stati costretti a lasciare i territori occupati a causa della pressione dei sionisti; Sia che musulmani, cristiani o ebrei partecipino a questo referendum e decidano sul futuro del Paese e sui loro meccanismi politici.

Sempre secondo Bagheri Kani, la Palestina appartiene ai suoi proprietari originari e non agli "ebrei importati".

Perché si dovrebbero prendere decisioni sul popolo palestinese a New York, Washington, Bruxelles o in qualsiasi altra parte del mondo? Chi ha dato questo diritto agli altri? Il popolo palestinese ha dato questo diritto a coloro che siedono a New York di decidere per loro? Perché non lasciamo che sia il popolo palestinese a decidere del proprio futuro? Secondo l’Iran questa è la soluzione più logica, democratica e stabile.

In questa intervista, il ministro ad interim degli Affari esteri della Repubblica islamica dell'Iran ha anche dichiarato, in risposta a una domanda, sul presunto coinvolgimento dell'Iran nel tentativo di assassinare l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump per vendicare l’attacco terroristico statunitense che ha causato il martirio del generale iraniano Qassem Soleimani.

La Repubblica Islamica dell’Iran intende seguire solo procedure legali e giudiziarie per portare alla giustizia i responsabili del criminale assassinio del martire Soleimani.

Il BARJAM e le attività nucleari pacifiche dell'Iran sono stati tra gli altri argomenti su cui Farid Zakaria ha chiesto al ministro degli Esteri iraniano.

Ali Bagheri Kani, in questa intervista, rispondendo alla domanda del giornalista americano sulla possibilità di riprendere i negoziati sul nucleare e sul desiderio degli americani di raggiungere un nuovo accordo con l'Iran, sottolineando che Teheran non cercherà mai un nuovo accordo con gli Stati Uniti, ha affermato che il BARJAM (piano d’azione congiunta globale, JCPOA) è stato il frutto dell’accordo dell’Iran con i paesi del gruppo 5+1, ma gli Usa con il loro ritiro unilaterale dall’intesa hanno inflitto un duro colpo all’accordo raggiunto sul programma nucleare iraniano.

Il ministro ad interim degli Affari esteri della Repubblica islamica dell'Iran ha inoltre affermato che l'Iran è ancora uscito dal JCPOA mentre gli Usa non sono stati in grado finora di tornare ad esso, quindi l’obiettivo che l’Iran segue è rilanciare l’accordo del 2015.

La fatwa dell'Imam Khamenei, leader della Rivoluzione Islamica, riguardante il divieto di produzione e uso di armi nucleari è stata una delle altre questioni su cui Fareed Zakaria ha sollevato interrogativi.

Bagheri Kani a questo proposito, sottolineando che la leadership dell'Iran è sia la più alta autorità religiosa che la più alta autorità del governo iraniano, ha detto che l'ordine e la fatwa da loro emessi sono obbligatori per tutte le componenti del governo e nessuno può e non vuole violarli.

In questa intervista, il Ministro degli Esteri ad interim della Repubblica Islamica dell'Iran ha anche dichiarato, in risposta ad una domanda sulle relazioni Iran-Arabia Saudita e sull'accordo del Principe ereditario dell'Arabia Saudita per una visita ufficiale in Iran.

Tra le due parti hanno avuto dei colloqui per la visita dei vertici di di Iran e Arabia nelle reciproche capitali e la questione è all'ordine del giorno dei ministeri degli Esteri di Tehran e Riyadh.

 

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