Ago 30, 2022 18:43 Europe/Rome
  • Vigilia Arbaein, le lezioni da Karbala

TEHRAN - L’umanità ha ricevuto numerose lezioni da apprendere dagli eventi di Karbala.

Si tratta di una fonte di illuminazione divina e di un reale sentiero di salvezza per l’essere umano.

Non accettare l’umiliazione

In uno dei suoi discorsi, l’Imam Hussain (pace su di lui) disse che le autorità a Kufa lo avevano posto di fronte a due opzioni: l’umiliazione o la morte. Egli disse: “Noi non accetteremo mai l’umiliazione”.

Una Tradizione riportata dall’Imam Sadiq (pace su di lui) riporta che, a parte non accettare l’umiliazione, Iddio Onnipotente ha lasciato ai credenti la scelta in tutte le altre questioni.

Avere una mente aperta

Ciò significa avere una mente indipendente ed essere giusti nel giudicare, senza seguire semplicemente gli altri in maniera cieca e ad occhi chiusi. Nel giorno di Ashura, l’Imam Hussain (as) rivolgendosi alle truppe di Yazid (possa Iddio maledirli) disse: “O seguaci di Abu Sufyan! Se non siete seguaci degli insegnamenti dell’Islam, siate almeno uomini liberi, indipendenti nel giudizio. Su quali basi mi combattete ora?”

Una profonda comprensione della morte

Poche persone desiderano la morte. Il Sacro Corano sfida i giudei invitandoli a invocare la morte in nome della loro presunta relazione speciale con Iddio Onnipotente. L’Imam Hussain (as) ha incrementato la nostra comprensione della morte richiamando l’attenzione ai seguenti tre punti:

La morte è ‘scritta’ per ognuno e nessuna anima può sfuggirle. Egli disse: “La morte è un adornamento della vita come una collana adorna una bella donna.”

Morire con dignità è preferibile a trascorrere una vita in umiliazione.

Morire per la causa dell’Islam è martirio ed un grande onore. Nel suo addio ai parenti a Medina, l’Imam disse: “Chiunque si unisce a noi sarà martirizzato, mentre coloro che rimarranno indietro rinunceranno alla vittoria”.

Consapevolezza

La diserzione è scoraggiata attraverso la corte marziale militare e i plotoni di esecuzione. Un comandante non ha mai dato alle truppe il permesso di lasciare il campo di battaglia prima o dopo l’Imam Hussain (as).

L’Imam invece voleva che tutti fossero consapevoli delle conseguenze nell’intraprendere quell’azione prima di accettare la sfida.

Sostenere la Verità

L’Imam Hussain (as) annunciò: “Non vedete che la verità è stata sostituita con la falsità? Dobbiamo essere preparati a sacrificare ogni cosa, per quanto preziosa, in supporto della Verità!”

La Verità è l’essenza dell’Islam e rafforza i valori enfatizzati nel Sacro Corano. Hazrat Ali Akbar chiese a suo padre: “Non siamo sul giusto sentiero?” L’Imam rispose in maniera affermativa. Hazrat Ali Akbar allora disse: “Allora non fa differenza se la morte ci raggiunge o siamo noi ad andare verso la morte.”

Mai troppo tardi per pentirsi

Hurr al-Riyahi, il primo comandante a circondare le truppe dell’Imam Hussain (as) e impedire loro l’accesso all’acqua dell’Eufrate, fornì un’eccellente illustrazione del pentimento. Deplorando la propria azione, egli chiese all’Imam Hussain (as) se il suo pentimento sarebbe stato accettato. L’Imam gli disse che non era mai troppo tardi per pentirsi. Hurr si unì al campo dell’Imam Hussain (as) e venne onorato con l’essere uno dei primi martiri.

Fedeltà e lealtà

La fedeltà è una caratteristica ammirata da tutti. Se degli amici si incontrano nei momenti di comodità e ricchezza ma si lasciano quando sorgono disagi e difficoltà, è chiaro che la loro amicizia non era vera. Nel giorno di Ashura, l’Imam Hussain (as) disse a John, un servo del noto Compagno Hadrat Abu Dhar: “Tu hai accompagnato noi lungo tutto il sentiero, ma ora puoi andare.” John rispose: “Non è giusto che io abbia beneficiato della vostra compagnia ed ospitalità ma vi abbandoni quando siete in difficoltà.” La sua attitudine esemplifica fedeltà, lealtà e vera amicizia.

Partecipazione delle donne

Senza la partecipazione di Hazrat Zainab (sa) a Karbala, la missione dell’Imam Hussain (as) non si sarebbe realizzata.

Il compiacimento di Allah

L’obiettivo di tutti i credenti deve essere quello di compiacere Allah Onnipotente. L’Imam Hussain (as) disse in uno dei suoi discorsi che l’unico obiettivo della santa Famiglia del Profeta (pace su tutti loro) è quello di compiacere Allah. Ogni volta che vedeva un membro della sua famiglia martirizzato, egli diceva: “{Tale perdita} è {per noi} sopportabile soltanto perché Allah ne è testimone.”

Dare preferenza alle necessità altrui

Nella terminologia islamica, dare preferenza alle necessità altrui è definito “Ithaar”. Nel giorno di Ashura, le azioni di Hadrat Abbas, il fratello dell’Imam Hussain (as), esemplificano l’Ithaar. Hadrat Abbas combatté coraggiosamente per avere accesso all’acqua dell’Eufrate. Egli non prestò alcuna considerazione alla propria sete, ma si sforzò invece per portare l’acqua alle tende per le donne e i bambini.

Pazienza nell’avversità

Allah ci dice nel Sacro Corano che soltanto coloro che rimangono pazienti riceveranno una ricompensa illimitata. L’Imam Hussain (as), un esempio vivente di ciò che insegna il Corano, era felice di “rimanere paziente” nella difficoltà, resistere ed attendere la ricompensa dal suo Signore. La sua pazienza non era il frutto della debolezza o impotenza, ma una dimostrazione della sua fermezza e coraggio. Coloro che videro l’Imam nel giorno di Ashura riportano: “Non abbiamo mai visto un uomo rimanere composto come l’Imam Husayn, mentre i suoi parenti e figli venivano massacrati davanti ai suoi occhi.”

Significato di Amr bil-Ma’ruf (ordinare il bene)

L’Imam Hussain (as) dichiarò che l’unico obiettivo del suo sollevamento rivoluzionario era quello di enfatizzare il significato di Amr bil-Ma’ruf e Nahi-anil-Munkar (ordinare il bene e vietare il male).

Utilizzare mezzi leciti per raggiungere l’obiettivo

L’Imam Hussain (as) cercò di fermare Umar ibn Sa’ad dal perseguire i suoi malvagi obiettivi. Egli disse “Ti è stato promesso il governo di Ray (città alle porte di Tehran), ma non mangerai mai il grano di quella zona.” Ibn Sa’ad rispose: “Il suo orzo sarà sufficiente!” Comprendendo che egli non poteva cambiare la mente di Ibn Sa’ad, l’Imam Hussain (as) disse: “Coloro che utilizzano mezzi illeciti per arrivare ai loro obiettivi, non li raggiungeranno mai.”

Castità e Hijab

Dopo la tragedia di Ashura, le donne e bambini diventarono prigionieri di guerra e vennero condotti prima da Karbala a Kufa, e poi a Damasco. Essi vennero torturati lungo la strada e obbligati a camminare dietro i soldati che trasportavano le teste dell’Imam Hussain (as) e dei suoi compagni issate sulle lance. Quando arrivarono nel quartier generale di Yazid a Damasco, l’Imam Sajjad (pace su di lui) chiese che le teste venissero rimosse dalle vicinanza delle donne e bambini in modo da proteggerli dagli spettatori.

Fonte: http://islamshia.org/

 

 

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