Bosnia, riaperta Ferhadija, la moschea della speranza
(last modified Thu, 12 May 2016 03:12:56 GMT )
May 12, 2016 05:12 Europe/Rome
  • Bosnia, riaperta Ferhadija, la moschea della speranza

SARAJEVO (Pars Today Italian) - Migliaia di persone sono giunte a Banja Luka da tutta la Bosnia Erzegovina sabato 7 maggio per assistere a un momento atteso da più di vent’anni: la riapertura ufficiale della moschea di Ferhad-Pasha, nota ai più semplicemente come Ferhadija, che le truppe serbo-bosniache fecero saltare in aria nello stesso giorno del 1993.

Tra le seimila e le ottomila persone (tra le quali moltissimi anziani), alcune fin dalla sera precedente, si sono radunate nel parco antistante la rinnovata moschea, secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno della Republika Srpska Dragan Lukač alla fine della cerimonia. In prevalenza bosgnacchi-musulmani, ma non esclusivamente, visto che l’evento è stato seguito anche da numerosi residenti.

La distruzione della moschea di Ferhadija è rimasta impressa nella memoria collettiva come uno degli attacchi più efferati compiuti contro il patrimonio culturale della Bosnia Erzegovina durante il conflitto, un atto paragonabile alla distruzione del ponte vecchio di Mostar e a quella della biblioteca di Sarajevo. L’edificio, costruito nel 1579, era considerato uno dei più importanti esempi dell’architettura ottomana nella regione e faceva parte del patrimonio UNESCO. Della sua distruzione, tra gli altri capi d’accusa, venne giudicato colpevole e condannato a 32 anni di reclusione dal Tribunale Penale Internazionale Radoslav Brdjanin, all’epoca dei fatti Presidente del comitato di crisi della regione autonoma della Kraijna bosniaca (comprendente Banja Luka).