Immagini martire Soleimani nelle citta' italiane
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Foto Ansa
ROMA (PARS TODAY ITALIAN) - Attivisti della societa' civile in Italia hanno affisso le immagini del generale martire iraniano Qassem Soleimani nelle vie di alcune localita' italiane, tra cui Roma e Milano.
Le immagini sorridenti del generale Soleimani, che ha raggiunto il martirio il 3 gennaio scorso a Baghdad, in un attentato effettuato per ordine di Donald Trump, sono state esposte dal gruppo "Fronte europeo per la Siria", visto che il generale iraniano ha dato il massimo contributo nella lotta contro l'Isis in Siria e Iraq, salvando la vita, tra l'altro, a tantissimi cristiani.
In alto a destra dell'immagine del martire Soleimani compare la scritta "Ma c'è un altro tipo di paradiso: il campo di battaglia, il campo di battaglia per la propria Patria", una famosa frase detta dal comandante in una intervista, fatta alcuni anni prima della sua scomparsa.
Decine di milioni di persone, in Iran e Iraq, hanno partecipato ai suoi funerali. Il martire Soleimani era il comandante della brigata Quds dei Pasdaran, i guardiani della rivoluzione islamica iraniani. Il 3 gennaio scorso, Qassem Soleimani era in missione diplomatica in Iraq per incontrare il premier di questa nazione, per esaminare una proposta di pace tra Iran e Arabia Saudita. L'assassinio di Soleimani ad opera degli americani, ha scatenato l'ira delle popolazioni di Iran e Iraq e di altre nazioni della regione.
Secondo il quotidiano La Repubblica, i manifesti sono stati affissi non solo a Milano ma anche in altre città: "da Torino a Palermo, da Bolzano a Napoli", spiega il Fronte europeo per la Syria nella propria pagina Facebook, definendo l'assassinio di Soleimani un "ennesimo atto ingiustificabile di barbarie e prevaricazione".
L'Iran intende denunciare gli Usa per l'attentato contro Soleimani e secondo gli esperti di diritto internazionale, ha ottime probabilita' per vincere la causa., ha scritto il sito italiano Business Insider.
Dopo l'assassinio del generale Soleimani, l'ISIS aveva festeggiato sui suoi siti.
Il 12 gennaio scorso, attivisti italiani e americani, riuniti a Roma, avevano condannato l'attentato ai danni di Soleimani.
L'8 gennaio scorso, il giornalista iraniano, Davood Abbasi, partecipando alla trasmissione Agora', su Rai3, aveva condannato l'attentato contro il generale iraniano, ricordando che egli era in Iraq in missione diplomatica e per lavorare a favore della pace nella regione.
Il giornalista italiano Alberto Palladino, l'11 gennaio scorso, ha definito "terrorismo Usa", l'attentato contro il generale, eroe della guerra contro l'Isis.
Lo stesso governo iracheno, dopo l'attentato sferrato dagli Usa, ha chiesto la condanna dell'Onu a tale atto.

