Salvini: No all'ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia
ROMA - "Pace, pace, pace".
Il nuovo Matteo Salvini, nemico giurato delle armi, si presenta alla platea amica ripetendo come un mantra la sua parola chiave. Sotto la cupola in vetro della Lanterna di Fuksas, in un teatro di dimensioni limitate che diventa presto una fornace, il leader della Lega finisce per sacrificare all'obiettivo del cessate il fuoco anche l'adesione alla Nato di Svezia e Finlandia: "Sono Paesi sovrani ma io ragiono solo in termine di pace. Quello che avvicina la pace - dice - va fatto subito, quello che la allontana va messo in lista di attesa. Portare i confini dell'Alleanza atlantica ai confini con la Russia avvicina la pace? Lascio a voi giudicare... ". E pazienza se anche questa posizione genera, nel campo avverso, il sospetto di una linea certo non sgradita alla Russia: "Salvini in questo modo fa direttamente un assist a Putin aiutandolo esplicitamente", scrive il deputato e responsabile Sicurezza del Pd Enrico Borghi.
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