Chi è Ali ibn Abi Talib, il successore del Profeta dell'Islam, e perché i seguaci dell'Ahl al-Bayt lo chiamano loro Imam?
(last modified Thu, 16 Jan 2025 03:59:46 GMT )
Gen 16, 2025 04:59 Europe/Rome
  • Il conquistatore di Kheybar, del famoso pittore iraniano Hassan Ruhol Amin. Questo lavoro è stato ispirato dall\'episodio degli scavi nella fortezza di Kheybar da parte dell\'Imam Ali (AS).
    Il conquistatore di Kheybar, del famoso pittore iraniano Hassan Ruhol Amin. Questo lavoro è stato ispirato dall\'episodio degli scavi nella fortezza di Kheybar da parte dell\'Imam Ali (AS).

PARS TODAY - Ali ibn Abi Talib (23 prima dell'Egira - 40 AH), il primo Imam dei seguaci dell'Ahl al-Bayt, compagno, narratore, cugino e genero del Santo Profeta (SAW), scriba della rivelazione e quarto califfo tra i califfi ben guidati tra i sunniti.

Ali ibn Abi Talib, soprannominato Amir al-Mu'minin, era l'erede, cugino e genero del profeta Mohammad (SAW), il marito della figlia del profeta(SAW) Zahra e il padre dell'Imam Hassan, dell'Imam Hussein e di Zaynab al-Kubra. Secondo fonti storiche sunnite e sciite, era il primo uomo a credere nel Profeta dell'Islam e gli fu conferito espressamente dal Profeta il titolo di Amir al-Mu'minin. Egli è uno della famiglia del Profeta a proposito del quale è stato rivelato l'importante versetto della purificazione: “ …Allah vuole solo rimuovere l'impurità da voi, o gente di questa casa, e purificarvi con una purificazione completa.” (La sura Al-Ahzab, versetto 33).

Il Santo Profeta (SAW), per comando di Dio, nominò Hazrat Ali(AS) suo successore politico-religioso ed a Ghadir Khum ricevette la fedeltà del popolo nei suoi confronti. Naturalmente, dopo la morte del Profeta, avvenuta nell'anno 11 dell'Egira, vi erano fattori che impedirono che questa successione avesse luogo e lui rimase lontano dal califfato musulmano per molti anni dopo la morte del Profeta. Quell'Imam avrebbe effettivamente ottenuto il califfato 25 anni dopo, dopo Uthman. La questione del califfato dell'Imam Ali è una questione che divide i musulmani in due gruppi: sciiti e sunniti. Gli sciiti considerano l'Imam il califfo immediato nominato dal Profeta dell'Islam e ritengono che la gestione politica dello Stato islamico e la selezione del guardiano della nazione musulmana siano un governo divino basato sui principi della Sharia e sui comandamenti e del Corano e della Sunnah. Al contrario, i sunniti considerano l'Imam Ali(AS) il quarto califfo e definiscono "guardiano dei musulmani" qualsiasi musulmano che possa raggiungere la posizione di sovrano attraverso elezioni selettive, selezione di gruppo, eredità o attraverso la guerra e il potere.

In questo articolo di Pars Today, scoprirai di più sull'Imam Ali(AS) basandoti su fonti affidabili della storia islamica:

 

La nascita, la sua famiglia e il suo genero

Ali ibn Abi Talib e’ nato nella Kaaba il venerdì 13 di Rajab, nel trentesimo anno dell'Anno dell'Elefante (10 anni prima della Profezia). Suo padre era Abu Talib, zio del Messaggero di Dio (AS), e sua madre era Fatima bint Asad, entrambi appartenenti al clan Banu Hashim della tribù dei Quraysh della Mecca.

L'Imam Ali (AS) si e’ sposato con Hazrat Fatima Zahra (SA), figlia del Profeta dell'Islam, nel Dhul-Hijjah, il secondo anno dell'anno dell'Egira, all'età di 24 anni. I suoi figli di Fatima (SA) sono: l'Imam Hassan (che e’ stato martirizzato nel 50 d.C. a Medina durante il regno di Muawiyah ibn Abi Sofyan), l'Imam Hussein (che e’ stato martirizzato nel 61 d.C. a Karbala da Yazid, figlio di Muawiyah), Hazrat Zaynab e Hazrat Umm Kulthum. Hazrat Zahra(SA) e’ morta in giovane età, 6 mesi dopo la morte del Profeta dell'Islam, e Hazrat Ali(AS) prese altre mogli dopo di lei ed ha avuto altri figli.

 

Hazrat Ali (AS) nelle guerre dell'Islam primitivo

Dopo che i musulmani migrarono a Medina, iniziarono le campagne del Profeta contro i politeisti, gli ipocriti e la Gente del Libro. Ali (AS) - eccetto per la battaglia di Tabuk, dove rimase a Medina su ordine del Profeta per impedire la cospirazione dei politeisti e la possibile sedizione degli ipocriti, era presente in tutte queste guerre ed era il portabandiera dei musulmani in tutte queste guerre. I biografi hanno scritto ampiamente sul coraggio e sui sacrifici di Ali (AS) in queste campagne. Durante la battaglia di Uhud, quando alcuni musulmani sono fuggiti e Ali ibn Abi Talib rimase a proteggere il Profeta (SAW), il Profeta (SAW) disse sull'Imam Ali (AS): "Lui è da me e io sono da lui". Ali (AS) è da me e io sono da Ali (AS).

 

La gloria delle rivelazioni attribuite all'Imam Ali (AS) nel Corano e nella tradizione religiosa

Il versetto di Leylat al-Mabît

Nel tredicesimo anno della Profezia, con la crescente pressione dei politeisti della Mecca sui musulmani e l'invito del popolo di Yathrib (Medina) al Messaggero di Dio(AS) il terreno e‘ stato preparato per la migrazione dei musulmani a Yathrib. In questa situazione, i politeisti dei Quraysh decisero di uccidere il Profeta dell'Islam. Nella notte che divenne nota come "Leylat al-Mabit", Ali (AS) ha dormito altruisticamente nel letto del Profeta con l'intento di ingannare gli assassini, e il Profeta emigrò a Medina senza che i politeisti l’hanno saputo.

Il versetto 207 della Sura della vacca è stato rivelato in occasione di questo evento in onore di Ali (AS): “c’è anche, tra gli uomini, chi si sacrifica per desiderio di compiacere Dio, e Dio con i uoi servi è mite”.

 

Il versetto Mobahele

Oltre al famoso versetto della purificazione menzionato in precedenza, egli è anche una delle persone menzionate nel versetto di Mobahele: Il versetto di Mobahele, che si riferisce al versetto 61 della sura Al-Imran: a quelli che argomenteranno con te su Gesù, dopo quanto ne hai saputo, di’: «Venite, chiamiamo a testimoni i nostri figli e i vostri figli, le nostre donne e le vostre donne, noi stessi e voi stessi, e insieme invochiamo sui bugiardi la maledizione di Dio».

Secondo fonti sunnite e sciite, in questo incidente, e per completare la discussione con gli studiosi cristiani, il Profeta portò con sé l'Imam Hassan e l'Imam Hussein come "nostri figli", Fatima come "nostre donne" e Ali come "noi stessi". "

 

Hadith della dignità

L'hadith della dignità (Manzillat) è un hadith autentico del Profeta Muhammad (SAW) tra sunniti e sciiti, in cui egli disse ad Ali (AS): "Tu sei per me come Aaronne per Mosè, tranne che lì non ci sarà nessun profeta dopo di me." Lo era. Secondo i versetti del Corano, Aronne aveva quattro posizioni oltre a quella di profeta:

Ministero, secondo il versetto: “E gia’ demmo a Mosè il libro e con lui stabilimmo ministro suo fratello Aronne” ( La sura della salvazione , versetto 35);

Fratellanza e fraternità, secondo le parole di Mosè (As) nel versetto: “Aroone, mio fratello” (La sura Ta-ha, versetto 30);

Parentela, secondo la parola "famiglia" nel versetto: "Dammi’ un consigliere, di mia famiglia" (La sura Ta-ha, versetto, 29);

Califfato; “Mosè disse a suo fratello Aaronne: “Sii tu mio vicario fra il mio popolo.” (La sura del limbo, versetto 142)

 

Il versetto della Velayat

Secondo tutti i commentatori sciiti e molti commentatori sunniti, il versetto 55 della Sura della mensa, noto come il "versetto della Velayat", è stato rivelato riguardo ad Ali (AS):

“Vostri alleati sono Dio, il Suo Messaggero e coloro che credono, coloro che compiono la preghiera e pagano la Decima (zakat), chini in adorazione.” I vostri unici custodi sono Dio, il Profeta ed i credenti che eseguono la preghiera e pagano la zakat inchinandosi. Secondo i commentatori, questo versetto si riferisce a un momento in cui una persona bisognosa si recava alla moschea e chiedeva aiuto. Allora Ali (AS ) gli diede il suo anello inchinandosi.

 

Il versetto dell'obbedienza

Il versetto 59 della Sura delle donne, noto anche come "Versetto dell'obbedienza" o "Versetto dei credenti", ordina ai credenti di obbedire a Dio, al Profeta (SAW), ed i credenti: "O voi che credete! obbedite a Dio, al suo Messaggero e a quelli di voi che detengono l’autorita’. E se v’accade di disputare su qualche cosa, riferitela a Dio e al suo Messaggero..." . In numerose narrazioni, in particolare in quelle espresse tramite le parole della famiglia del Profeta, i leader autorevoli sono Ali ibn Abi Talib e gli Imam della sua discendenza.

 

Le attività dell'Imam Ali (AS) nell'era dei primi tre califfi dopo il Profeta

-  Risolvere i problemi dei deboli: lavorare e impegnarsi per provvedere alla vita di molti poveri e bisognosi; Al punto che l'Imam (AS) costruiva giardini con le sue stesse mani, scavava pozzi e acquedotti e poi li dedicava alla via di Dio.

-  Risolvere questioni intellettuali interreligiose: rispondere alle domande di studiosi di altre nazioni e culture, in particolare ebrei e cristiani, che si sono recati a Medina per fare ricerche sull'Islam dopo la morte del Profeta (SAW).

-  Spiegazione di questioni giurisprudenziali e religiose: spiegazione della sentenza su molti eventi di recente apparizione che non avevano precedenti nell'Islam e per i quali non esisteva alcun testo nel Sacro Corano o hadith del Santo Profeta (SAW).

-  Aiutare nella crescita mistica: crescere e nutrire un gruppo di compagni ed i loro figli che avevano una coscienza pura e un'anima preparata per il progresso mistico e sociale.

-  Consiglio politico-sociale ai califfi: se un pericolo minacciava l'Islam ed i musulmani o una decisione sbagliata causava un'ulteriore deviazione nella religione, egli si limitava a consigliare i califfi in modo che l'Islam non venisse ulteriormente danneggiato.

 

Il giuramento di fedeltà del popolo ad Ali ibn Abi Talib

Dopo che il terzo califfo, Uthman ibn Affan, fu ucciso dai dimostranti, i suoi oppositori, tra cui gli Ansar e i Muhajir contrari ai Quraysh, gli egiziani e i Kufiani, concordarono tutti sul califfato di Ali ibn Abi Talib. Assunse inoltre il califfato in una situazione difficile e divisa che si era venuta a creare tra i musulmani.

 

Politiche governative

-  Selezionare un nuovo spettro di agenti nel mondo islamico basato sulla logica della giustizia e senza riguardo al potere familiare

-  Creare leggi tenendo conto della giustizia coranica e della

-  Nomina di supervisori e di controllori per monitorare i mediatori

 

Politiche e riforme economiche

- Avvio dello sviluppo urbano

- Sviluppo agricolo e sostegno agli agricoltori

- Rafforzare il commercio e i commercianti

- Ispezioni dirette del mercato

- Equa distribuzione della ricchezza pubblica e non ritardo nella sua distribuzione.

- Sostenere le classi inferiori della società

 

Politiche e riforme culturali

- Sviluppare l'istruzione e la formazione del corpo docente del popolo

- Prevenire la rottura delle buone tradizioni e opporsi alle cattive tradizioni

- Rafforzare lo spirito di critica degli agenti e promuovere la tradizione di ordinare e proibire gli agenti da parte del popolo

 

Guerre durante il Califfato di Amir al-Mu'minin

Hazrat Ali (AS) andò in guerra contro i suoi nemici tre volte durante il suo califfato, durato quattro anni e nove mesi. Queste battaglie includono:

- La battaglia di Jamal nel 36 AH con i Nakesin, i quali, dopo aver visto la loro posizione ed il loro potere economico in pericolo, si unirono su istigazione di Muawiyah e combatterono l'Imam, ma furono sconfitti.

- La battaglia di Seffin nel 37 AH con i Qasetin, una guerra con Muawiyah e il suo esercito, che, invece di obbedire all'Imam Ali(AS) come califfo dei musulmani, aveva deciso di stabilire il proprio governo dinastico nella terra musulmana e con una tradizione contraria alla tradizione del Profeta(SAW).

- La battaglia di Nahrawan nel 38 AH con i Mareqin, cioè i Khavarej, che voltarono le spalle alla tradizione del Profeta dell'Islam e attaccarono la vita e le comunità dei musulmani con interpretazioni superficiali del Corano.

 

Il martirio dell'Imam Ali (AS)

Ibn Muljam, uno dei Khavarej, attaccò l'Imam Ali (AS) con una spada avvelenata mentre pregava nel mihrab della moschea di Kufa all'alba di mercoledì 19 del Ramadan, 40 AH, e l'Imam e' stato martirizzato la notte del 21 del Ramadan a causa di questo colpo.

 

Detto famoso

Si narra che l'Imam Ali diceva spesso: "Chi fa ammenda tra sé e Dio, Dio farà ammenda tra lui e le persone, e chi sistema i suoi affari nell'aldilà, Dio sistema i suoi affari in questo mondo".

Ha anche affermato: "Tra le espiazioni per i peccati più gravi c'è quella di aiutare coloro che chiedono aiuto e di confortare coloro che sono tristi".

E disse: «È meglio morire che essere umiliati!» fare poco è meglio che tendere la mano in qua ed in là, e la vita è fatta di due giorni, un giorno per il tuo bene e uno per il tuo male! Non rallegrarti quando le cose ti vanno bene e non rattristarti quando le cose ti vanno male, per non essere messo alla prova da entrambe le cose.

Ha anche diceva: non c'è ricchezza come la saggezza, né povertà come l'ignoranza, né eredità come la cortesia, né sostegno come il consiglio.

 

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