Unità Islamica basata sul Corano e sulla Sunna -1
Col Nome di Allah, il Misericordioso, il Benevolo
La lode spetta solo ad Allah, Signore delle Creature dell’Universo, e la benedizione sia su Muhammad e sulla sua pura Famiglia, e la pace sia sui suoi compagni probi e benedetti!
Noi genti musulmane, all’interno della nostra Umma e a causa dei nostri dissensi, polemizziamo e litighiamo fra di noi, e i nemici dell’Islam, dall’esterno, e per vie che non conosciamo, trasformano la nostra unità in divisione e la nostra potenza in debolezza, mettendoci in condizione di non poterci difendere e avendo così la meglio su di noi.
Eppure Allah (SwT) ci ordina:
«Ubbidite ad Allah e al Suo Messaggero, e non litigate, ché, altrimenti, vi scoraggereste e se ne andrebbe la vostra potenza! E pazientate, ché, in verità, Allah è coi pazienti!». (Corano 8:46).
Noi dobbiamo sempre risolvere tutte le nostre discordie facendo ricorso al Corano e alla Sunna, e restaurare la nostra unità basandoci sul Corano e sulla Sunna, come ci ordina appunto Allah (SwT) nel Suo Sacro Verbo:
«O voi che credete, ubbidite ad Allah, e ubbidite al Messaggero e a quelli di voi cui spetta l’autorità. Se dissentite tra di voi su qualche cosa, rimettetela ad Allah e al Messaggero, se credete in Allah e nel Giorno Estremo. Questo è meglio, e ha un esito migliore». (Corano 4:59).
In questa nostra serie di trattazioni facciamo dunque ricorso al Corano e alla Sunna e li prendiamo come lumi per cercare di risolvere le discordie e restaurare, con il permesso di Allah, la nostra originale unità islamica.
Spero infine che i dotti e i sapienti islamici collaborino con noi nella realizzazione di questa opera, e ci mandino le loro opinioni.
Sayyid Murtada Sharif Askari
Del merito dell’invocare salawat (benedizioni) sul Profeta (S) e sulla sua Famiglia (A)
1) Nel libro Kanz al-Ummal si narra, da Hasan, che il Profeta (S) disse:
“Invocate molte benedizioni su di me, poiché, in verità, il vostro invocare benedizione su di me, è perdono per i vostri peccati”. (1)
2) Si narra altresì, da Abu al-Darda’, che il Profeta (S) disse:
“Chiunque invochi su di me [la] benedizione [di Allah] dieci volte quando fa mattina e dieci volte quando fa sera, la mia intercessione lo comprenderà”. (2)
3) Narra inoltre, da Sahl ibn Sa´d:
«Il Messaggero di Allah (S) entrò e improvvisamente Abu Talha corse verso di lui e lo accolse, e disse: ‘O Messaggero di Allah, possa essere sacrificata la vita di mio padre e di mia madre per te! Vedo invero la gioia nel tuo viso’. Disse (S): “Poco fa, è venuto da me Gabriele, e [mi] ha detto: ‘O Muhammad, chi invoca una volta [la] benedizione [di Allah] su di te, Allah, per essa, gli assegna dieci hasanat [meriti] e gli cancella dieci sayyi’at [demeriti], e per essa lo eleva di dieci gradi’”». (3)
4) Nel Sahih del Muslim, nel Sunan del Tirmidhi, nel Sunan del Nasa’i, nel Musnad del Tiyalasi e in altri libri, si narra, da Abu Hurairah, che il Messaggero di Allah (S) disse (4):
“Chi invoca una volta [la] benedizione [di Allah] su di me, Allah manda dieci benedizioni su di lui”. (5)
5) Nel libro Kanz al-Ummal si narra, da Ammar ibn Yasir, che il Profeta (S) disse:
«In verità, Allah ha dato a uno degli angeli un udito pari a quello di tutta la gente, e questo angelo rimarrà ritto in piedi sulla mia tomba fino al Giorno della Resurrezione. Nessuno invoca [la] benedizione [di Allah] su di me se non che [questo angelo] lo nomina col suo nome e il nome di suo padre, e dice: “O Muhammad, il tale, figlio del tale, ha invocato [la] benedizione [di Allah] su di te. In verità, il mio benedetto e sublime Signore mi ha assicurato che: ‘Gli restituirò ogni benedizione dieci volte’”». (6)
6) Nei Sunan di Abu Dawud, del Tirmidhi e del Nasa’i, e nel Musnad di Ahmad, e nel Mustadrak, si narra che Fadalah ibn Ubaid disse (7):
«Il Messaggero di Allah (S) udì un uomo pregare durante la salat senza però menzionare Allah Onnipotente né invocare [la] benedizione [di Allah] sul Profeta. Disse allora il Messaggero di Allah (S): “Costui si è affrettato”. Poi lo chiamò e disse a lui e agli altri: “Quando uno di voi prega, inizi lodando ed esaltando Allah, poi invochi [la] benedizione [di Allah] sul Profeta (S), poi chieda ad Allah quello che vuole”». (8)
7) Si narra, da Sa´d al-Sā´idi, che il Profeta (S) disse:
“La salat di colui che non invoca [la] benedizione [di Allah] sul Profeta (S), non è salat”. (9)
8) Si narra, da Jabir, che il Profeta (S) disse:
“Chiunque venga menzionato presso di lui il mio nome e non invochi [la] benedizione [di Allah] su di me, ha di certo fatto torto”. (10)
9) Si narra, da Husayn ibn Ali, che il Messaggero di Allah (S) disse:
“Chiunque venga menzionato presso di lui il mio nome e trascuri [di invocare] la benedizione [di Allah] su di me, ha trascurato la via del Paradiso”. (11)
10) Nel Musnad di Ahmad e nel Sunan di Tirmidhi e in altre opere, si narra, da Husayn ibn Ali, che il Profeta (S) disse:
“Avaro è chi venga menzionato il mio nome in sua presenza e non invochi [la] benedizione [di Allah] su di me”. (12)
NOTE
1) Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 436.
2) Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 439.
3) Kanz al-Ummal, vol. 1, pp. 436 e 447, e vol. 2, pag. 179. Questo hadith è stato narrato da Abu Talha con questa aggiunta: “…e l’Angelo gli dice [a chi invoca la benedizione] la stessa cosa che dice a te’. [Allora gli] ho detto: ‘O Gabriele, chi è questo angelo?’. [E lui mi] ha detto: ‘In verità, Allah Onnipotente, dal momento in cui ti ha creato fino al momento in cui ti ha dato la missione [profetica], ha incaricato due angeli su di te; del tuo popolo, nessuno invoca [la] benedizione [di Allah] su di te, se non che [quell’angelo gli] dice: ‘E tu! Allah ha mandato [la Sua] benedizione su di te!’”. Kanz al-Ummal, vol. 1, pp. 440 e 449, e vol. 2, pag. 181. Questo hadith è stato narrato anche da Sa´id ibn Umar al-Ansari, Abu Burdah ibn Niyar e Anas. Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 438, 448-449, 439; Sunan al-Nasa’i, vol. 3, pag. 50, Kitab al-Salat, Bab “Al-Fadhl fi al-salat ´ala al-Nabi”; Fara’id al-Samtayn, vol. 1, pag. 24; Tarikh Baghdad, vol. 8, pag. 381.
4) Il testo è del Sahih del Muslim. [https://www.sunnah.com/muslim/4/74]
5) Sahih Muslim, vol. 1, pag. 306, Kitab al-Salat, Bab “Al-salat ´ala al-Nabi”. Sunan al-Tirmidhi, vol. 2, pag. 270, Abwab al-Salat, Bab “Ma jā’a fi fadhl al-salat ´ala al-Nabi”. Sunan al-Nasa’i, vol. 3, pag. 50, Kitab al-Salat, Bab “Al-Fadhl fi al-salat ´ala al-Nabi”. Musnad al-Tiyalasi, vol. 1, pag. 283, hadith n. 2122. Riyadh al-Salihin, pag. 381. Asbab al-Tanzil, al-Wahidi, pag. 250. Al-Durr Al-Manthur, al-Suyuti, vol. 5, pag. 218. Tafsir al-Qurtubi, vol. 14, pag. 294.
6) Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 448-450.
7) Il testo è del Sunan di Abu Dawud.
8) Sunan di Abu Dawud, Kitab al-Witr, Bab al-Du´a, vol. 2, pag. 77, hadith n. 1480. Sunan al-Tirmidhi, Kitab al-Du´a, vol. 13, pag. 21. In un’altra tradizione di questo stesso capitolo leggiamo: «Il Profeta (S), a un uomo che eseguì la salat e pregò per se stesso senza però lodare Allah né invocare [la Sua] benedizione sul Profeta, disse: “O orante, quando hai eseguito la salat e ti sei seduto, loda Allah e invoca [la Sua] benedizione su di me, poi supplicalo”. Il Profeta disse a un’altra persona che aveva pregato e poi aveva lodato Allah e invocato [la Sua benedizione] su di lui: “O orante, supplica e sarai esaudito!». Musnad di Ahmad, vol. 6, pag. 18. Sunan al-Nasa’i, vol. 3, pag. 44, Kitab al-Salat, Bab “Al-tamjid wa al-salat ´ala al-Nabi (S) fi al-salat”. Mustadrak al-Hakim, vol. 1, pag. 268. Riyadh al-Salihin, Al-Nawawi, pag. 382.
9) Sunan Ibn Majah, Kitab al-Taharah, Bab “Ma jā’a fi al-tasmiyah fi al-wudhu”, vol. 1, pag. 140, hadith n. 400.
10) Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 438.
11) Kanz al-Ummal, vol. 1, pag. 438, dal Tabarani; nello stesso volume e nella stessa pagina, viene narrato, da Ibn Abbas, un hadith simile a questo. Tafsir al-Durr al-Manthur, vol. 5, pag. 218. Ibn Majah, pag. 294.
12) Musnad di Ahmad, vol. 1, pag. 201. Sunan al-Tirmidhi, Kitab al-Du´a, Bab «Qawl Rasul Allah: “Raghima anfu rajul”», vol. 13, pp. 62 e 63. Kanz al-Ummal, Al-Muttaqi Al-Hindi, vol. 1, pag. 437, da Hasan, che però sembra sbagliato perché lo stesso autore dice che questo hadith è stato narrato da Ahmad, dal Tirmidhi, dal Nasa’i, e da Ibn Hibban (nel suo Sahih), quindi deve essere “Husayn” invece di “Hasan”. Simile a questo hadith ne sono stati narrati altri da Awf ibn Malik, Hasan, Jabir, Abu Hurairah e Qatada, nel Kanz al-Ummal, vol. 1, pp. 436-438 e 453. Tafsir al-Durr al-Manthur, vol. 5, pag. 218. Riyadh al-Salihin, pag. 382.
A cura di Islamshia.org
Potete seguirci sui seguenti Social Media:
Instagram: @parstodayitaliano
Whatsapp: +9809035065504, gruppo Notizie scelte
Twitter: RadioItaliaIRIB
Youtube: Redazione italiana
VK: Redazione-Italiana Irib
E il sito: Urmedium