Iraq, "Mosul completamente liberata da Daesh"
(last modified Thu, 29 Jun 2017 15:35:07 GMT )
Giu 29, 2017 17:35 Europe/Rome
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BAGHDAD (Pars Today Italian) – L'annuncio, atteso da mesi, è arrivato dal ministero della Difesa iracheno a Sky News Arabia: "Mosul è stata completamente liberata da Daesh".

La Difesa sottolinea che "tutti i terroristi del Daesh sono stati eliminati o cacciati da tutti i quartieri" della città irachena. Il portavoce dell'esercito iracheno, generale Yahya Rasool, ha dichiarato alla tv nazionale: "Il loro fittizio stato è caduto". Il premier Haider al-Abadi, ha fatto sapere di aver "dato istruzioni per portare la battaglia alla sua conclusione". In precedenza l'esercito iracheno aveva dato l'annuncio che le forze di sicurezza avevano riconquistato la grande moschea di al-Nuri, nella città vecchia di Mosul. Una conquista dal grande valore simbolico perchè è la moschea più nota e dove Abu Bakr al-Baghdadi annunciò, proprio il 29 giugno di tre anni fa, la nascita del califfato del Daesh. Purtroppo ormai il luogo sacro è ridotto a un cumulo di macerie, per l'esercito iracheno distrutto dai miliziani del Daesh il 21 giugno, mentre i terroristi accusano la coalizione internazionale a guida Usa. Mosul, 300 chilometri a nord di Baghdad e con un milione e mezzo di abitanti, è la seconda città dell'Iraq. Dal giugno 2014 era sotto il controllo delle milizie del Daesh. E' stata liberata nel terzo anniversario della proclamazione del califfato: il 29 giugno 2014 Abu Bakr Baghdadi dichiarò al mondo di essere il leader di un territorio compreso tra il nord della Siria e il nord dell'Iraq e conquistato da Daesh. La città è cruciale dal punto di vista strategico: in Iraq era l'ultimo grande centro ancora sotto il controllo del Daesh nel Paese e vicina alla Siria. Le sue dimensioni ne hanno reso più difficile la liberazione rispetto ad altre città come Falluja o Ramadi che erano quattro o cinque volte più piccole. Mosul è a stragrande maggioranza sunnita, mentre il governo e l'esercito iracheno sono prevalentemente sciiti. Tra l'altro vi vivono 7.000 ex ufficiali delle forze armate di Saddam Hussein e altri 100.000 ex militari, molti dei quali furono cacciati nel processo di 'de-baathificazione' (da Baath, il nome del partito di Saddam, ndr) avviato dopo l'invasione americana nel 2003 e che quindi si sono almeno in parte schierati con le forze del Califfato. I lunghi preparativi per la riconquista hanno dovuto tenere conto dell'aspetto militare ma anche di quello umanitario: secondo le autorità irachene, da ottobre 2016, inizio dell'operazione, sono fuggiti da Mosul piu' di 650.000 persone. Dopo la riconquista della parte est, la prima a cadere, sono tornate a casa circa 140.000 persone. Negli ultimi 10 giorni, le forze irachene sono avanzate dentro la Città Vecchia, l'ultima sacca ancora rimasta sotto il controllo dei miliziani. La città è divisa dal Tigri e il governo di Baghdad ha annunciato la liberazione della metà orientale della città nel gennaio del 2017. Un mese dopo è cominciata la grande offensiva finale, ma la riconquista della zona sulla riva destra del fiume, in cui si intrecciano vicoli e strette stradine, si è rivelata più complicata.

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