Arabia Saudita: Mohammed Bin Salman vuole il trono, arrestati tre principi
di Davood Abbasi
Mentre l’opinione pubblica di un pò tutto il mondo è concentrata sull’epidemia di coronavirus, Mohammed Bin Salman, ha deciso di fare piazza pulita dei suoi eventuali rivali per poter succedere al trono al padre malato, dato per moribondo da fonti non ufficiali.
Mohammed Bin Salman, buon sangue non mente
Mentre i media sauditi si guardan bene dal diffondere qualsiasi notizia (Khashoggi docet), media statunitensi hanno riferito che nella notte tra giovedi e venerdi, il principe Mohammed bin Salman avrebbe scatenato contro i suoi famigliari più influenti la sua furia assassina.
Mbs, 33 anni, è il ministro della guerra del regno, ed è lui il responsabile diretto della guerra dichiarata allo Yemen dal 2015 ed ancora in corso, che è sfociata in una tragedia umana dalle dimensioni difficilmente immaginabili: 100 mila morti, centinaia di migliaia di feriti, 15 milioni di persone bisognose di aiuti umanitari. Una guerra che ha reso in una situazione penosa anche le casse dello Stato saudita.
Più famosa a livello internazionale è invece l’azione ordinata da Mohammed bin Salman contro il giornalista Jamal Khashoggi, ucciso e macellato nell’ambasciata saudita in Turchia.
Insomma, buon sangue non mente, considerando che Mohammed Bin Salman è l’uomo forte dell’unica nazione al mondo dove i regnanti suoi antenati hanno scelto come religione ufficiale il wahabismo, una setta eretica formatasi nell’ambito dell’Islam sunnita che è l’ispiratrice di gruppi terroristici come Al Qaeda e Isis.
Gli arrestati
Gli arrestati sono il principe Ahmed bin Abdulaziz, unico rimasto fra i fratelli del re Salman, discendente diretto del fondatore del regno Abdulaziz al Saud, e quindi legittimo erede al trono, in base alla tradizione saudita. A lungo autoesiliatosi a Londra, due anni fa aveva espresso opinioni che erano suonate critiche su MbS in un video circolato in rete: ma poi era rientrato in patria e pareva avesse appianato i dissapori con la leadership.
In carcere è finito anche l'ex uomo forte del Paese Mohammed bin Nayef, 60 anni, detto MbN. Ex ministro dell'Interno, ex principe ereditario, perdina ufficiale degli Stati Uniti nel regno, colui che aveva “gestito” tutti i legami oscuri Usa-Arabia Saudita-Al Qaeda, prima e dopo l’11 Settembre, senza far trapelare più di tanto.
Mbn era principe ereditario, il primo della Seconda generazione degli Al Saud, prima che il cugino lo estromettesse costringendolo a spettacolari dimissioni riprese dalla televisione. La sua cacciata fu il primo vero segno del potere del nuovo principe nella casa reale.
Arrestato anche il fratello minore di Mbn, Nawwaf bin Nayef.
Le tre persone arrestate, sono comunque molto influenti nella struttura del potere del regno, ed anche se non hanno agito contro Mohammed, pare che fossero in viaggio insieme, e già questo è bastato per farli accusare di complotto e rischiare quindi la morte.
Una purga iniziata nel 2017
La purga dei principi sauditi era iniziata nel 2017. Anche nei ministeri e negli uffici pubblici, Bin Salman ha eliminato i funzionari e gli esponenti a lui poco fedeli, in un’opera ininterrotta.
L’intelligence saudita, per suo ordine, controlla i minimi spostamenti dei principi, e così gli uomini della famiglia reale, devono davvero stare attenti ad ogni loro minima azione.
Una prospettiva pericolosa
Attivisti politici sauditi sostengono che il re Salman, sarebbe già morto o in punto di morte, e quindi si presenta l’incombenza della scelta di un nuovo re.
Considerando ciò che ha fatto in questi cinque anni Mohammed Bin Salman, e soprattutto il suo carattere sanguinario, c’è da augurarsi che non sia lui il prossime re dell’Arabia Saudita, anche se i fatti, indicano proprio lui come la persona più vicina al trono, a meno che ci sia un vero e proprio golpe a togliergli quel potere che ha già concentrato nelle sue mani, togliendo di mezzo, tutti i suoi principali rivali all’ascesa al trono.
Un re sanguinario per cui l’Occidente va pazzo
Se Mohammed Bin Salman, col brutto vizio di uccidere e scatenare guerre, è pericoloso un pò per tutti, a partire dai suoi parenti fino alle nazioni della regione, è un’opzione da sogno per l’Occidente, Stati Uniti in primis e poi, in fila, gli altri Paesi occidentali produttori di armi, Regno Unito, Francia, Germania e pure Italia.
Infatti, la guerra in Yemen scatenata da Bin Salman, non ha avuto esito positivo per il regno saudita, non ha fatto altro che uccidere innocenti in Yemen, ma per l’Occidente è stato come manna dal cielo, dato che ha permesso vendite incredibili di armi.
L’amministrazione di Mbs, è tra l’altro quella che ha firmato accordi per l’acquisto di 500 miliardi di dollari di armi, spingendo Trump a svolgere in Arabia la sua prima visita estera, e a fare la famosa “danza delle spade”.
Non a caso, le notizie su di lui, sui media occidentali, vengono date con un filtro ammorbidente.
La Repubblica, ad esempio, cerca di dare un tono fiabesco e principesco alla situazione, e nel suo articolo scrive: “nuovo intrigo di palazzo alla corte reale saudita. E il protagonista, ancora una volta, è l'uomo che da cinque anni domina la vita di questo Paese pure non essendone il re, Mohammed Bin Salman (MbS). Il principe ereditario, 33 anni, (…)”.
Quindi l’assassino di Khashoggi ed il macellaio dello Yemen viene presentato come “protagonista” di “un intrigo di palazzo”, come se si trattasse del cartone animato di Lady Oscar, o di D'Artagnan, invece che dell’eliminazione dei principi sauditi con metodi violenti come il carcere o la probabile pena di morte.