Il Kuwait segnato da corruzione
(last modified Tue, 25 Aug 2020 15:57:40 GMT )
Ago 25, 2020 17:57 Europe/Rome
  • Il Kuwait segnato da corruzione

(Pars Today Italian) –– Le recenti dichiarazioni del principe ereditario kuwaitiano, Sheikh Nawaf al-Ahmad al-Jaber al-Sabah, hanno rivelato un clima di crescente incertezza nel Paese del Golfo Persico, che si ritrova a far fronte a crisi di carattere politico, economico e sanitario.

A ciò si aggiungono dubbi relativi al futuro della leadership del Kuwait, a seguito dei recenti problemi di salute che hanno colpito l’emiro Sheikh Sabah al-Ahmad al-Jaber al-Sabah, sottoposto a cure mediche negli Stati Uniti. Oltre agli interrogativi sui possibili successori, il Paese è venuto a conoscenza di scandali all’interno della classe politica. Di fronte a tale scenario sempre più fragile, lo sceicco Nawaf, a cui è stata momentaneamente affidata la guida del Paese in attesa di una completa guarigione dell’emiro, ha affermato, il 23 agosto, che garantire la sicurezza e la stabilità del Kuwait è responsabilità di tutti, oltre a rappresentare una priorità per lo Stato. La malattia dell’emiro, definito “il pilastro dell’emirato”, giunge in un momento critico, in cui il Paese del Golfo Persico deve far fronte ad una grave crisi finanziaria, derivante dal calo dei prezzi del petrolio e dalle ripercussioni della pandemia di coronavirus. A complicare ulteriormente la scena politica vi sono una serie di scandali di corruzione che hanno coinvolto numerosi membri della famiglia al potere. Questi non solo destano preoccupazione, ma hanno anche danneggiato la reputazione del Paese a livello internazionale e alimentato richieste di riforme radicali. Tra i casi più rilevanti, vi è “il caso del Fondo malese”, iniziato nel 2015, quando l’allora primo ministro della Malesia, Najib Razak, è stato accusato di furto di miliardi di dollari dal fondo statale 1Malaysian Development Berhad (1MDB), fino ad essere dichiarato colpevole il 28 luglio scorso. Un finanziere malese fuggitivo, Jho Low, è il principale sospettato nel caso. In tale quadro, all’inizio di luglio, la magistratura kuwaitiana ha aperto le proprie indagini, esaminando il ruolo del figlio dell’ex primo ministro kuwaitiano, Sheikh Jaber al-Mubarak al-Sabah, e del suo partner, l’uomo d’affari Hamad Al-Wazzan. Il pubblico ministero ha emesso l’ordine di trattenere i due imputati per completare le indagini, in quanto si pensa che questi, oltre ad altri figli di funzionari governativi e uomini d’affari, siano coinvolti in operazioni di riciclaggio di denaro connesse sia a Low sia a Razak. Il 10 luglio, il sottosegretario aggiunto al Ministero dell’Interno, Sheikh Mazen Al Jarrah, è stato arrestato in relazione a un caso di corruzione che coinvolgeva un parlamentare del Bangladesh, Mohammed Shahid Islam, accusato di traffico di esseri umani, riciclaggio di denaro e corruzione. Al Jarrah, a sua volta, è stato accusato di accettare tangenti da Islam in cambio di traduzioni rapide per gli affari del parlamentare in Kuwait. Nei giorni scorsi un altro scandalo ha scosso il Kuwait, portando all’arresto del direttore generale della Sicurezza di Stato, dell’ex direttore del dipartimento antiriciclaggio e di alcuni agenti, accusati di spionaggio di alcuni personaggi pubblici di spicco, tra cui legislatori e giornalisti, attraverso i loro account social. L’escalation di scandali ha sollevato dubbi sul fatto che i diversi casi fossero stati rivelati a causa di controversie e conflitti all’interno della famiglia Al-Sabah, da inserirsi in un quadro più generale di lotta per la successione al potere. Dal canto suo, lo sceicco Nawaf ha cercato di rassicurare i cittadini, affermando che il Kuwait continuerà a cooperare con il proprio popolo, ad essere caratterizzato da onestà e sicurezza, per dirigersi verso un futuro sempre più promettente. Il Parlamento e il governo sono stati esortati ad adottare misure e leggi efficaci per estirpare tutte le forme di corruzione. Inoltre, il principe ereditario ha sottolineato che sta seguendo personalmente il caso di spionaggio ed ha espresso piena fiducia negli sforzi dei funzionari della sicurezza e della magistratura per fornire una “giusta punizione”. “Ciò richiede a tutti di fermare la diffusione di materiale dannoso, di cui beneficeranno solo i nemici della nazione, e coloro che cercano di raggiungere i propri interessi e obiettivi a danno della nostra sicurezza nazionale”, sono state le parole di Nawaf, il quale ha altresì affermato che i membri della famiglia reale fanno parte del popolo kuwaitiano, e, pertanto, dovranno rispondere alle medesime leggi. In tale quadro, il 24 agosto, il governo kuwaitiano ha annunciato la formazione di 5 comitati volti ad indagare sui casi di corruzione, spionaggio e diminuzione delle entrate nelle casse del Tesoro pubblico, i quali collaboreranno con l’Assemblea nazionale per adottare le direttive contenute nel discorso del vice emiro e principe ereditario Nawaf. Tali squadre hanno altresì l’obiettivo di accelerare l’attuazione dei progetti di legge, affrontare gli squilibri economici e demografici e studiare “gli aspetti negativi dei social media”. A livello economico, verranno esaminate le misure volte a ridurre le spese e verrà stilato un programma integrato per riforme finanziarie ed economiche, incentrate sulla lotta alla corruzione e sulla riduzione degli sprechi e delle spese ingiustificate in varie agenzie governative e porrà le basi per rafforzare l’economia nazionale. Per quanto riguarda la demografia, bisognerà individuare i difetti pratici e legali e le scappatoie che causano un aumento del numero di espatriati oltre le necessità del Paese, la cui presenza non apporta valore aggiunto all’economia, e sarà necessario rivedere leggi e regolamenti che disciplinano l’ingresso e la permanenza degli stranieri in Kuwait.

 

 

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