Iraq, grande mercato delle armi illegali
(last modified Fri, 20 May 2022 09:44:37 GMT )
May 20, 2022 11:44 Europe/Rome
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BAGHDAD - I recenti scontri tribali nella provincia irachena di Maysan hanno riportato l’attenzione sulle ...

grandi quantità di armi illegali nella società irachena. Gli scontri armati tribali sono una questione di lunga data in varie province irachene. Questo fenomeno diffuso negli anni passati è diventato una sfida per i politici iracheni, con il governo del primo ministro Mustafa al-Kadhimi concentrato soprattutto sul contenimento di questa crisi.

Nell’esaminare il mercato illegale delle armi in Iraq dopo il 2003, dovrebbero essere presi in considerazione diversi periodi. Il primo periodo inizia dopo l’invasione statunitense del Paese e il rovesciamento di Saddam Hussein nell’aprile 2003. Guardando a questo periodo, dovremmo sapere che tra il 1980 e il 1988, circa 28 Paesi hanno inviato armi all’Iraq nella sua guerra contro il vicino Iran. Il 12 per cento delle armi globali è stato spedito in Iraq durante la guerra.

Gran parte del deposito di armi detenuto dal regime baathista è stato ereditato dal personale dell’esercito in fuga e persino dai cittadini dopo l’occupazione militare del Paese nel 2003. Centinaia di depositi di armi dell’ex esercito e delle forze di sicurezza irachene sono stati saccheggiati rimpinguando il mercato nero.

Secondo i dati, l’esercito americano ha importato dopo l’occupazione in Iraq 650mila tonnellate di munizioni. Inoltre, il nuovo esercito iracheno è stato armato con un’enorme quantità di armi occidentali. Allo stesso tempo, a causa del vuoto di potere nella società, i conflitti settari sono aumentati notevolmente e la domanda di armi è aumentata in modo significativo. Da allora è nato il mercato del contrabbando di armi. Durante questo periodo, grandi quantità di pistole e fucili d’assalto AK-47 sono entrati nel mercato nero.

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Fonte: https://ilfarosulmondo.it/

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