Palestina, nuovo colpo della Resistenza al regime sionista
AL QUDS - La Resistenza palestinese è riuscita a infiltrarsi negli arsenali di armi e munizioni del regime sionista,
consentendo di soddisfare la propria esigenza di armi. Dopo che il regime israeliano ha costruito il muro di separazione in Cisgiordania occupata, la Resistenza palestinese ha sperimentato nuovi metodi per portare armi nei territori occupati. I territori palestinesi, in particolare la Striscia di Gaza, sono sotto un completo assedio, rendendo del tutto impossibile per i palestinesi acquistare attrezzature dall’estero. Di conseguenza, i gruppi palestinesi hanno escogitato un nuovo metodo, vale a dire ottenere armi dai sionisti.
Secondo il quotidiano Maariv, dopo la costruzione del muro di separazione tra Ia Palestina occupata e l’Egitto, i gruppi palestinesi si sarebbero interessati ad ottenere armi dalle basi militari israeliane.
Negli ultimi anni, la Resistenza palestinese ha iniziato a utilizzare le armi e l’equipaggiamento che sono anche a disposizione delle forze doccupazione.
Il 16 dicembre 2021, Channel 13 del regime israeliano ha riferito che più di 100mila proiettili (150mila secondo la polizia) sono stati presi e portati via da un arsenale di fucili M16 in una base militare della Brigata Alexandroni nel nord della Palestina occupata.
In un altro rapporto, Maariv ha affermato che 46 fucili M16 erano stati portati via da una base militare nella Galilea occidentale in un solo mese, molti dei quali non sono mai stati trovati. Le armi che sono state usate poi contro le stesse forze d'occupazione sionista.
Le rarmi conquistate dai palestinesi non si limitano alle armi leggere e individuali. Persino l'Haaretz ha riferito che le armi portate via dalle basi militari israeliane, per un valore di 14 milioni di dollari, includevano persino i missili guidati anticarro Gill.
Tratto da ilfarosulmondo.it
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