Massacro di Sabra e Shatila
BEIRUT (Pars Today Italian) - 15 settembre 1982 le forze israeliane, che avevano invaso il Libano tre mesi prima, ...
avanzano all’interno di Beirut ed accerchiano il campo rifugiati palestinese di Shatila ed il quartiere adiacente di Beirut, Sabra, dalla milizia falangista cristiana, alleata paramilitare del regime sionista in Libano. I falangisti erano acerrimi nemici l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), cosi’ gli israeliani consentirono alla milizia falangista di entrare nel campo rifugiati senza nessun ostacolo, i Palestinesi tentarono di nascondersi nei loro rifugi improvvisati ma subirono indicibili orrori. I miliziani vicini al regime sionista violentarono, torturarono, mutilarono ed uccisero oltre 3.000 residenti palestinesi e libanesi di Sabra e Shatila. L’architettura del piano settembrino fu pensata da una mente criminale (l’allora ministro della guerra del regime occupante, Ariel Sharon). Il 17 settembre gli vennero comunicati i dettagli del massacre. Quando i giornalisti stranieri e la Croce Rossa entrarono nei campi il giorno dopo provarono solo orrore. Sembrava di vivere in un incubo: donne che urlavano sui corpi dei loro cari, che vagavano tra i vicoli, bambini che piangevano in mezzo ai corpi senza vita stesi sotto il sole.Per i Palestinesi la tragedia di Sabra e Shatila resta un ricordo incredebile. Fu un’altra conseguenza della pulizia etnica della Palestina durante la Nakba del 1948 ed ancora nel 1967.
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