Libano, presidenziali, ancora fumata nera in parlamento
BEIRUT - L'ennesima fumata nera in parlamento libanese per l'elezione del presidente della Repubblica.
La 12ma seduta del Parlamento del Libano per l’elezione di un nuovo presidente della Repubblica si è conclusa con un nulla di fatto, a causa della mancanza del quorum. Infatti, su un totale di 128 seggi, solo 81 deputati hanno partecipato alle votazioni, a fronte degli 86 necessari, durante una sessione i cui sviluppi sono stati trasmessi in diretta dai media locali. L’ex ministro delle Finanze ed ex funzionario del Fondo monetario internazionale (Fmi), Jihad Azour, sostenuto dalla maggioranza delle forze politiche cristiane e in particolare dalla Corrente patriottica libera (Cpl, fondata dall’ex presidente Michel Aoun) ha ottenuto 59 voti, mentre il suo rivale, il capo della corrente Marada, Sleiman Frangieh, candidato del movimento Hezbollah e dal suo alleato, il movimento Amal, ne ha ottenuti 51. I deputati libanesi, dunque, non sono riusciti a trovare un accordo su un candidato in grado di raccogliere abbastanza consensi da colmare il vuoto presidenziale che perdura dallo scorso novembre. Tuttavia, questa è stata la prima sessione parlamentare di quelle dedicate alla nomina di un nuovo presidente della Repubblica, in cui Hezbollah e altre formazioni politiche hanno accordato il proprio sostegno a un candidato specifico, invece di astenersi.
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