Croazia: tre F-16 israeliani presenti nell'anniversario operazione militare Tempesta
Zagabria- Tre aerei militari israeliani F-16 C Block 40 Barak hanno partecipato ieri alla celebrazione del 23mo anniversario dell'operazione militare Tempesta in Croazia.
Secondo quanto riferisce il quotidiano "Jutarnji list", gli aerei sono atterrati giovedì scorso, 2 agosto, all'aeroporto Pleso di Zagabria e sono stati accolti da una delegazione guidata dal premier Andrej Plenkovic. Quest'ultimo ha affermato che "la giornata di oggi rappresenta la conferma della correttezza della decisione strategica del governo attuale, che ha formalizzato quello che molti prima di noi hanno rinviato, ovvero la modernizzazione dell'aeronautica militare del nostro paese". Secondo Plenkovic, "tale decisione può essere considerata come la soluzione alla questione della sicurezza del nostro paese per i prossimi decenni". Il capo dell'esecutivo di Zagabria ha detto che "abbiamo scelto di essere un paese forte all'interno della Nato" e che "nell'investire nell'aeronautica militare abbiamo investito anche nell'economia e nel rispetto del nostro paese sul piano europeo e su quello globale".
Il sorvolo degli aerei sulla città di Tenin (Knin), ex capoluogo degli indipendentisti serbi in Croazia rappresenta, nelle parole di Plenkovic, "la conferma migliore del partenariato e della cooperazione tra la Croazia e l'Israele". Il presidente israeliano Reuven Rivlin è stato accolto il mese scorso a Zagabria dall'omologa Kolinda Grabar Kitarovic, la quale ha definito la Croazia come "amico e alleato affidabile" dell'Israele. Il capo dello Stato croato ha detto che "esistono basi solide per innalzare i nostri rapporti a un livello ancora più alto". Rivlin, il terzo presidente israeliano a essersi recato in Croazia ma il primo in visita ufficiale, ha dichiarato che "è necessario imparare dal passato" dato che "anche oggi dobbiamo affrontare minacce legate all'odio e al terrorismo". Il presidente israeliano ha detto che "dobbiamo proteggerci nella guerra contro il terrorismo e cooperare per garantire la sicurezza dei nostri cittadini". All'inizio di luglio, il ministro della Difesa croato Damir Krsticevic si è recato in Israele per seguire la procedura d'acquisto di caccia F-16 che, in base a quanto riferito dalla stampa di Zagabria, potrebbero essere consegnati alla Croazia nel 2020.
Krsticevic ha detto che "attualmente siamo in una fase preliminare e stiamo selezionando piloti e tecnici che l'anno prossimo partiranno per l'Israele per affrontare l'addestramento". Krsticevic ha evidenziato che "il passaggio dalla seconda alla quarta generazione di aerei militari è per noi un grande passo in avanti sul piano tecnologico". Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa internazionale, la Croazia ha acquistato i caccia israeliani "per rafforzare la propria difesa a seguito degli armamenti forniti dalla Russia alla vicina Serbia". Si tratta "dell'acquisto maggiore da parte del settore della difesa in Croazia dall'indipendenza dalla Jugoslavia e dalla guerra durata dal 1991 al 1995". Inoltre, secondo quanto riportato dai media internazionali, la Serbia ha recentemente ottenuto sei Mig-29 usati e che "Mosca sta cercando di rafforzare la propria influenza nei Balcani occidentali, sopratutto tramite la Serbia".
La Croazia è entrata a far parte della Nato nel 2009 e dell'Unione europea nel 2013. Attualmente l'aeronautica gestisce uno squadrone di caccia da combattimento Mig-21, ormai obsoleti. Secondo l'agenzia di stampa cinese "Xinhua", i caccia israeliani sono "modificati in modo significativo e sono dotati di sistemi dell'Israele inclusi i proiettili aria-aria Python, prodotti dalla Rafael advanced defence systems. Israele offrirebbe inoltre l'apertura di un centro di addestramento per i piloti di aerei militari F 16 che sarebbe situato presso l'aeroporto di Zemunik, vicino a Zara". L'aeroporto potrebbe essere in futuro dotato di un simulatore per l'aereo F16. La parte israeliana sarebbe altresì interessata alla privatizzazione del Centro aereo e tecnico a Velika Gorica. Israele, secondo la testata cinese, "è pronto a investire ingenti fondi per l'apertura di un centro regionale per la manutenzione di aerei F16". In caso in cui l'accordo israeliano-croato andasse definitivamente in porto, i primi caccia saranno consegnati alla Croazia nel 2020.
Secondo il pilota militare in pensione croato Ivan Selak, interpellato dal sito di informazione "Index", "gli aerei che abbiamo acquistato dall'Israele sono più anziani dei piloti che li utilizzeranno e non sono pertanto una buona soluzione". Selak ha detto che "il problema di questi aerei è che sono stati pilotati dai piloti migliori del mondo, gli israeliani, che sono gli unici a poterli utilizzare pienamente". Il ministro della Difesa croato Damir Krsticevic, ha definito "storica" la decisione di acquistare dodici F-16 israeliani. Secondo Krsticevic, "si tratta di una decisione che ci garantirà di continuare a sorvegliare il nostro spazio aereo e di proseguire con la tradizione della nostra aeronautica militare". Krsticevic ha affermato, in una dichiarazione riportata dall'emittente "N1", che la gara "è durata più di un anno, dopo 15 anni di rinvi dovuti alla mancanza di una visione comune dell'esercito croato e per via dei tagli del bilancio". Il ministro croato ha ricordato che "la richiesta è stata mandata agli Stati Uniti, alla Svezia, all'Israele, alla Grecia e alla Corea del Sud, in un procedimento trasparente condotto da una squadra di esperti".
Krsticevic ha evidenziato che "è chiaro che si tratta di una spesa ingente, ma si tratta anche di un investimento e di una possibilità per maggiori investimenti, dato che stipuleremo un partenariato strategico con Israele". Krsticevic ha aggiunto che "l'offerta israeliana è stata di tre miliardi, mentre quella della svedese Grippen ha previsto un costo di 8,5 miliardi e la differenza tra i due prezzi è sufficiente per costruire non uno ma ben due ponti a Peljesac (in riferimento al principale progetto infrastrutturale in Croazia degli ultimi anni)". Nel commentare le tesi della stampa internazionale sulla corsa agli armamenti con la Croazia, il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha affermato che "ognuno ha il diritto di occuparsi della propria sicurezza come meglio crede". Vucic ha affermato in una dichiarazione riportata dal quotidiano di Zagabria "Vecernji list" che "noi non abbiamo nulla contro questo" e che "la Croazia è un paese membro della Nato".
Per questo motivo, ha detto Vucic, "è ridicolo paragonare la Serbia con la Nato, un alleanza grande e potente, anche se la Serbia preferisce gestire il proprio territorio in modo autonomo: siamo piccoli, ma amiamo la libertà più di qualsiasi altra cosa". Il capo dello Stato di Belgrado ha inoltre dichiarato che "la Serbia tenta di avere un esercito più forte rispetto a prima, mentre ai vicini auguriamo di essere ben equipaggiati e nulla di più". Il presidente della Serbia ha invitato infine il popolo serbo a "non temere, dato che avremo un esercito ancora più forte che ci permetterà di essere i padroni della nostra terra". L'operazione Tempesta è iniziata il 4 agosto del 1995 alle ore 5 del mattino e ha portato alla fine l'autonomia serba in Krajina, iniziata nell'estate del 1990 con i blocchi stradali. Sabato 5 agosto 1995 l'esercito croato è entrato a Tenin. Il 24 luglio del 2006 il Tribunale penale internazionale dell'Aia (Tpi) ha condannato in primo grado i generali croati Ante Gotovina e Mladen Markac per crimini commessi durante l'operazione Tempesta, ma la sentenza di secondo grado, del 14 maggio del 2012, ha sancito l'assoluzione completa per i due. Lo riferisce Agenzia Nova .