Germania contraria alla liberalizzazione dei visti Ue
(last modified Sun, 05 Jun 2016 19:08:30 GMT )
Giu 05, 2016 21:08 Europe/Rome
  • Germania contraria alla liberalizzazione dei visti Ue

BERLINO (Pars Today Italian) - Negli ambienti governativi tedeschi sta montando il malcontento per i piani dell’UE che prevedono l’abolizione dei visti per la Georgia, l'Ucraina e il Kosovo: i tedeschi temono i furfanti georgiani e l'afflusso di migranti. Lo ha reso noto il Die Welt.

Secondo la pubblicazione, tali preoccupazioni sono state espresse nel corso della riunione parlamentare a porte chiuse dal ministro degli Affari Interni Thomas de Maiziere. In particolare, egli ha spiegato che le attività dei gruppi criminali internazionali porterà all'aumento dei furti in Germania. Soprattutto un sacco di problemi per le forze dell'ordine tedesche ultimamente hanno avuto a che fare con molti criminali georgiani, ha aggiunto il ministro tedesco. Il crimine organizzato in questo paese è diventato un problema molto serio, affermano fonti del governo di Berlino. In questo modo, la Germania si dimostra a favore dell'introduzione di un emendamento speciale con il quale il regime senza visti per alcuni paesi-membri dell'UE può essere revocato. Questa idea ha trovato il sostegno anche della Francia. In seguito a ciò, i ministri della Giustizia e i ministri degli Interni dell'UE sono stati costretti a discostarsi dal piano originale e ancora non hanno dato il via libera alla liberalizzazione dei visti. Questa situazione, nota il Die Welt, ha causato malcontento sia a Bruxelles, che ai paesi dell'Europa orientale. Berlino è a favore della soppressione dei visti in modo graduale. «Anche se la Commissione europea preferirebbe concedere immediatamente il regime senza visti a Georgia, Ucraina, Kosovo e Turchia, il governo federale tedesco insiste sul processo graduale. Prima, uno speciale emendamento sulla possibilità di revoca di tale regime dovrebbe essere presente nella legislazione di ogni singolo stato», è questa la posizione di Berlino riportata dal Die Welt.