Myanmar, nuovi tentativi di rimpatrio dei rohingya
DACCA (Pars Today italian) - I rifugiati musulmani rohingya che vivono nei campi profughi al confine bengalese col Myanmar hanno ribadito ieri di non voler tornare alle loro case nello Stato birmano di Rakhine, da dove sono fuggiti nella seconda metà del 2017 per scampare alle violenze etniche.
La giornata di oggi dovrebbe segnare l’inizio di un nuovo tentativo di rimpatrio da parte delle autorità di Bangladesh e Myanmar, ma le oltre 200 famiglie selezionate per il rimpatrio volontario, intervistate dagli uffici locali delle Nazioni Unite, si sono dette contrarie al rientro. Il commissario per i rifugiati del Bangladesh, Mohammad Abul Kalam, ha dichiarato che cinque autobus sono stati noleggiati per trasportare i rifugiati presso un valico al confine con il Myanmar, ma in molti rifiutano il rientro sino a quando la loro sicurezza sarà stata garantita, e i loro pieni diritti di cittadinanza sanciti in quel paese a maggioranza buddhista. Il leader della comunità rohingya, Jafar Alam, ha dichiarato che l’annuncio del nuovo processo per i rimpatri ha alimentato il panico tra i rifugiati.