Nagorno-Karabakh, interverranno direttamente Russia e Turchia?
Qualsiasi dichiarazione su un supporto militare ad Armenia o Azerbaigian getta benzina sul fuoco del conflitto tra i paesi
Da qualche giorno sono ricominciati gli scontri tra Armenia e Azerbaijan in Nagorno-Karabakh. Il conflitto in Nagorno-Karabakh è scoppiato all’inizio degli anni Novanta e non è mai davvero terminato. Gli scontri tra gli eserciti armeno e azero riprendono periodicamente (le ultime volte nel 2012 e nel 2016), ma sono quasi sempre a bassa intensità e si risolvono nel giro di poche settimane.
Negli ultimi giorni, invece, i combattimenti sono stati più violenti. Sono morte almeno 84 persone, tra cui alcuni civili, ed entrambi gli eserciti hanno usato artiglieria, mezzi pesanti e hanno mobilitato i riservisti, segno che i combattimenti potrebbero essere più estesi e intensi rispetto agli anni scorsi.
Una delle ragioni per cui gli scontri questa volta potrebbero essere più gravi è che alcune potenze regionali, in particolare la Turchia, sono intervenute nel conflitto, che potrebbe allargarsi e trasformarsi da disputa territoriale di un’area montagnosa nel Caucaso meridionale a qualcosa di più grande.
Ieri il ministro degli Esteri turco aveva dichiarato che la Turchia è pronta a fornire all’Azerbaigian supporto sia sul tavolo negoziale, che sul campo di battaglia.
Qualsiasi dichiarazione su un supporto militare ad Armenia o Azerbaigian getta benzina sul fuoco del conflitto tra i paesi, ha affermato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov.
“Il Cremlino, prima di tutto, tiene in considerazione la necessità di cessare il più presto il fuoco e le azioni belliche. Qualsiasi dichiarazione di un supporto militare o di un’attività bellica senza dubbio getta l’olio sul fuoco. Siamo categoricamente contro tutto ciò e non siamo d’accordo con tale atteggiamento”, ha detto Peskov in una conferenza stampa, rispondendo ad una domanda su un eventuale sostegno di Mosca all’Armenia nel quadro della CSTO (Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva).
“Esortiamo tutti i paesi, soprattutto i nostri partner, come la Turchia, di fare tutto il possibile per persuadere le parti avversarie a cessare il fuoco e tornare alla soluzione di questo conflitto obsoleto mediante gli strumenti politico-diplomatici”, ha aggiunto Peskov.
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