Azerbaigian-Armenia: missili sulle città, oltre 200 morti
Oltre duecento morti, e Armenia e Azerbaijan si accusano a vicenda.
È guerra vera. Tutte le notti suonano le sirene, si scappa nelle cantine gelide. E il Nagorno-Karabakh, ogni giorno di più si va trasformando in una giungla rosso sangue. Dai bombardamenti di trincea, s’è passati ai missili a largo raggio. Dalle cannonate sui villaggi, ora la mira va fino al territorio nemico, ai grandi abitati dentro i confini dell’Azerbaigian e dell’Armenia. Un’escalation, in una sola settimana. Duecento soldati morti, almeno 18 civili uccisi, e i feriti che negli ospedali arrivano a centinaia.
I razzi armeni piovono su Ganja, la seconda città azera, 330mila abitanti, e la gente si ripara perfino nei sotterranei dell’antica fortezza turca.
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