Libia: le milizie rifiutano il disarmo
L’accordo di Ginevra prevede in teoria un disimpegno di tutte e due le potenze
Tripoli- Funzionari delle Nazioni Unite hanno minacciato in segreto di sanzionare i capi delle milizie di Tripoli che rifiutano il disarmo dopo l’accordo raggiunto a Ginevra la scorsa settimana, che prevede anche il ritiro di «tutte le forze straniere».
L’accordo di Ginevra prevede in teoria un disimpegno di tutte e due le potenze, e la creazione di forze armate libiche unificate, per mettere fine a quasi dieci anni di guerra civile. Ma secondo il quotidiano panarabo Sharq al-Wasat, lo smantellamento delle milizie e la loro riunificazione in un corpo di sicurezza agli ordini del ministero dell’Interno è frenato dal ministero della Difesa del governo riconosciuto dall'Onu e guidato dal premier Fayez al-Serraj. Le milizie tripoline fedeli al ministro Salah al-Namroush, legato a doppio filo alla Turchia, rifiutano di passare sotto il comando del ministro dell’Interno Fathi Bashagha, uomo di Misurata, pure lui vicino ai turchi ma con un buon rapporto anche con l’Italia e l’Europa in genere. Bashagha ha subito preparato il piano per l’integrazione delle milizie ma si è scontrato con il rifiuto delle fazioni fedeli ad Al-Narmoush.
Potete seguirci sui seguenti Social Media:
Instagram: @parstodayitaliano
Whatsapp: +9809035065504, gruppo Notizie scelte
Twitter: RadioItaliaIRIB
Youtube: Redazione italiana
E il sito: Urmedium