Effetto Brexit, cambio di marcia tra Londra e ... Washington
LONDRA - La firma dell'accordo di commercio e cooperazione fra il governo inglese e l’Unione Europea (TCA) pone fine a una vicenda che si è trascinata per oltre quattro anni, ...
... mettendo in luce non solo le tensioni che esistono fra le parti ma anche le fratture che segnano la vita politica d’Oltremanica e che dividono lo stesso Partito conservatore, da cui è partita l’iniziativa del referendum sulla ‘Brexit’.
Una volta ratificato secondo le procedure previste dalle parti, l’accordo porrà fine alla libera circolazione delle persone fra Inghilterra e UE, all’adesione di Londra al mercato unico europeo e all’unione doganale, alla sua partecipazione alla maggior parte dei programmi dell’UE e all’autorità della Corte di giustizia europea in tema di risoluzione delle controversieche vedono la Londra coinvolta. Sia da parte britannica, sia europea è stata espressa soddisfazione per l’accordo raggiunto e gli spazi di collaborazione che esso apre.
Il successo maggiore appare, tuttavia, agli occhi degli osservatori, l’avere evitato la stringa di ostilità e recriminazioni che avrebbe inevitabilmente accompagnato un eventuale fallimento dei negoziati.
La firma del TCA non semplifica solo i rapporti fra Londra e Bruxelles. L’UE vede molti punti dell’accordo concluso con Londra come un modello per i possibili accordi di negoziare in futuro con altri partner; questa possibilità è stata esplicitamente sostenuta, fra gli altri,dal capo negoziatore Michel Barnier.
L'Inghilterra , dal canto suo, vede nell’accordo concluso con la UE un passaggio essenziale per dare dinamismo ai negoziati da tempo avviati con gli altri suoi interlocutori.
Londra hainiziato da tempo a trattare con i suoi maggiori partner commerciali accordi destinati a sostituire quelli di cui beneficiava quale membro dell’Unione; proprio l’indeterminatezza che continuava a circondare i rapporti con Bruxelles ha, però, sinora frenato la definizione di questi accordi, in particolare diquelli con i (molti) Paesi che hanno tradizionalmente guardato al governo inglese come a una ‘porta d’ingresso’ privilegiata al mercato europeo.
In questa prospettiva, la firma del TCA rappresenta, per il governo Johnson, la possibilità di uscire in tempi relativamente brevi da una situazione di stallo durataanche troppo a lungo. Fra gli interlocutori più interessati a questi sviluppi vi sono, certamente,gli Stati Uniti.
Negli scorsi anni, il tema della ‘Brexit’ si è intrecciato ripetutamente – su entrambe le sponde dell’Atlantico – con quello delrilancio del rapporto ‘privilegiato’ fra Washington e Londra.
Il Presidente Trump si è espresso più volte a favore di una ‘hard Brexit’, vista come un passaggio essenziale per rilanciare l’‘asse’ fra le due capitali.
Alle dichiarazioni, tuttavia, hanno fatto seguito pochi passi concreti. In particolare, la possibilità di un accordo commerciale fra Stati Uniti e Inghilterra, anche se spesso evocata, si è scontrata con numerose difficoltà, tanto da spingere il governo britannico, la scorsa estate, a escludere la possibilità di una sua firma entro il2020.
Significativamente, l’amministrazione Trump ha attribuito questo stato di cose proprioall’impossibilità di prevedere in modo credibile quali sarebbero stati i rapporti fra Londra e la UE dopo il 31 dicembre 2020.
Allo stesso tempo, ilPresidente, in diverse occasioni, ha sottolineato come una eventuale 'Brexit concordata’ avrebbe rappresentato un ostacolo insormontabile alla firma di un accordo fra Londra e Stati Uniti.
Lo scenario appare, oggi, in parte diverso. Da un lato, il TCA sgombra, infatti, il tavolo da molti degli ostacoli‘tecnici’ che si opponevano a un accordo fra Londra e Washington.
Dall’altro, l’insediamento della nuova amministrazione statunitense lascia prevedere una caduta della pregiudiziale in favore della ‘hardBrexit’ sostenutada quella uscente.
Ciò non significa il venir meno ‘automatico’ delle difficoltà che hanno punteggiato gli scorsi mesi.
Joe Biden, fra l’altro, ha già dichiarato di non voler firmare alcun accordocommerciale finché l’economia statunitense non avrà recuperato competitività.
Inoltre, nella prospettiva caldeggiata da Biden diuna grande alleanza capace di porre sotto controllo le pratiche più aggressive dell’industria cinese, i rapporti con Bruxelles rischiano di‘pesare’ più di quelli con Londra.
Di contro, proprio il fatto che Londra e Bruxelles, dopo mesi di tensioni, siano riuscite a giungere a un compromesso considerato da entrambe accettabile ampia i marginidi manovra di Washington, anche alla luce della necessità di salvaguardare un rapporto con entrambe le parti che la nuova amministrazione sembra essere tornata a considerare politicamente importante.
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