Taiwan denuncia nuova incursione aerea della Cina
Il Ministero della Difesa di Taiwan ha riferito, lunedì 5 aprile, che la Cina avrebbe condotto una nuova incursione nella zona di identificazione di difesa aerea dell’isola.
L’aeronautica di Pechino, accusata della violazione, sarebbe stata composta da 8 jet da combattimento e da altri 2 aerei militari, uno dei quali avrebbe attraversato lo strategico Canale di Bashi, che collega il Pacifico al Mar Cinese Meridionale. Nello specifico, secondo il Ministero della Difesa taiwanese, sarebbero stati utilizzati in tutto quattro caccia cinesi J-16, quattro J-10, un aereo di preallarme e un velivolo antisommergibile.
L’isola, rivendicata dalla Cina, si è lamentata negli ultimi mesi delle ripetute missioni dell’aeronautica militare di Pechino vicino al suo spazio aereo. Le operazioni sarebbero concentrate nella parte sud-occidentale della sua zona di difesa aerea, vicino alle isole Pratas, sotto il controllo taiwanese. Il 26 marzo, Taiwan aveva denunciato la più ampia incursione aerea della Cina sull’isola, condotta attraverso 20 aerei militari. Tuttavia, secondo il Ministero della Difesa, voli militari cinesi si verificano quasi su base quotidiana, dall’inizio del 2020, sulle acque a Sud di Taiwan e nei pressi delle isole Pratas, nel Mar Cinese Meridionale.
In seguito all’incursione del 5 aprile, l’aeronautica di Taiwan ha inviato una pattuglia aerea da combattimento e ha messo in guardia gli aerei cinesi. Tuttavia, non c’è stata alcuna risposta immediata da parte del Ministero della Difesa di Pechino. I voli, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, avrebbero però coinciso con altre attività militari cinesi nel Nord di Taiwan. Il Ministero della Difesa giapponese, in particolare, aveva dichiarato, domenica 4 aprile, che la portaerei cinese Liaoning, accompagnata da cinque navi di scorta, era transitata nello stretto di Miyako, in rotta verso il Pacifico.(sicurezzainternazionale.luiss.it)
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