Perché l’Italia intende armare i suoi droni?
ROMA - Anche l'Italia si doterà di droni militari armati da impiegare nei vari scenari operativi, armando gli aeromobili a pilotaggio remoto Reaper acquistati dall'Aeronautica Militare.
La notizia è emersa dal Documento Programmatico Pluriennale 2021-2023. Il programma prevede l’investimento di 168 milioni di euro di cui vede finanziata una tranche di 59 milioni distribuiti in 7 anni. Come si legge nel documento: “In particolare, il velivolo garantirà incrementati livelli sicurezza e protezione nell’ambito di missioni di scorta convogli, rendendo disponibile una flessibile capacità di difesa esprimibile dall’aria. Introdurrà, inoltre, una nuova opzione di protezione sia diretta alle forze sul terreno che a vantaggio di dispositivi aerei durante operazioni ad elevata intensità/valenza”. Finora l’Italia ha impiegato solo in versione disarmata, essenzialmente per attività di ricognizione, intelligence e sorveglianza. Negli ultimi anni l’Aeronautica li ha impiegati in Iraq, Afghanistan, Libia e attualmente in Kuwait per le operazioni contro l’Isis in Iraq.
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