Kashmir, pugno di ferro dell'India contro i media
(last modified Tue, 08 Feb 2022 13:19:04 GMT )
Feb 08, 2022 14:19 Europe/Rome
  • Kashmir, pugno di ferro dell'India contro i media

Nuova Delhi - L'arresto del giornalista Fahad Shah, direttore di un sito di notizie in Kashmir ...

 indiao, The Kashmir Walla, e' l’ultimo esempio di un’ondata di repressione di Nuova Delhi nei confronti dei giornalisti della travagliata regione. L’editore, Fahad Shah è stato arrestato dopo essere stato convocato lo scorso venerdi' dalla polizia. Secondo i suoi colleghi, il giornalista e' stato chiamato per essere interrogato sulla copertura del sito di un’incursione mortale della polizia alla fine di gennaio, sempre secondo le fonti.

Il mese scorso, la polizia ha arrestato Sajad Gul, un altro giornalista del Kashmir e collaboratore di The Kashmir Walla, per post sui social media che consideravano discutibili. Il 15 gennaio al signor Gul è stata concessa la libertà su cauzione, ma la polizia ha archiviato un altro caso e ha continuato la sua detenzione.

Le autorità hanno anche di fatto chiuso il club della stampa del Kashmir, una base di supporto per i giornalisti, costringendolo a lasciare l’edificio di proprietà del governo in cui operava. Ciò è avvenuto dopo un’oscura disputa elettorale all’interno del club, durante la quale gli agenti di polizia hanno aiutato una fazione a prendere il controllo fisico dell’edificio.

Le autorità in seguito hanno affermato che il club aveva cessato di esistere e che avevano rivendicato il sito per evitare una “potenziale situazione di legge e ordine”.

“Lo spazio per la libertà dei media e la società civile attiva è stato costantemente erodendo nella regione”, ha affermato la Editors Guild of India in una dichiarazione dopo la chiusura del club. “In uno stato pieno di tali eccessi contro i media, il Kashmir Press Club è stato un’importante istituzione per la lotta per la protezione e i diritti dei giornalisti”.

Oltre a dirigere The Kashmir Walla, una testata decennale che impiega circa una dozzina di giornalisti, Shah ha contribuito a pubblicazioni internazionali come The Nation, Time e Foreign Policy. In una dichiarazioneDD Guttenplan, l’editore di The Nation, ha condannato l’arresto e ha affermato che “sosteniamo inequivocabilmente Fahad Shah”.

Secondo Reporter senza frontiere, la violenza e le molestie da parte della polizia, dei gruppi politici e delle bande criminali rendono l’India “uno dei paesi più pericolosi del mondo per i giornalisti”. L’organizzazione ha classificato l’India al 142° posto su 180 paesi nel suo indice sulla libertà di stampa del 2021, esprimendo particolare preoccupazione per il peggioramento delle condizioni per i giornalisti in Kashmir.

 

 

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