Bielorussia: approvato il referendum costituzionale, gli USA evacuano l’Ambasciata

MINSK-Con oltre il 65,16% dei voti a favore, gli elettori bielorussi hanno approvato le modifiche costituzionali proposte dal presidente del Paese, Alexander Lukashenko, nel referendum di domenica 27 febbraio.

Oltre a conferire maggiori poteri decisionali al leader, in carica dal 1994, che grazie alle modifiche potrà ricandidarsi per altri due mandati, la Bielorussia ha rinunciato al suo status di “zona denuclearizzata”. Ad annunciare il passaggio degli emendamenti, nella notte tra domenica e lunedì, è stato il presidente della Commissione Elettorale Centrale (CEC) bielorussa, Igor Karpenko, citato da Sicurezzainternazionale. Solo il 10,07% ha votato contro mentre l’affluenza è stata del 78,63%, secondo la stessa fonte. Il quorum era del 50%. L’approvazione delle misure non ha rappresentato una sorpresa per le potenze Occidentali, i quali hanno riferito che non avrebbero riconosciuto la legittimità del voto. In una dichiarazione di gennaio, la missione statunitense presso l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha descritto il referendum come “né un percorso praticabile, né credibile per la Bielorussia”.

Il 28 febbraio, gli Stati Uniti hanno altresì annunciato la chiusura della propria missione diplomatica nella capitale bielorussa, esortando il personale non essenziale e le loro famiglie a tornare negli USA. La sospensione delle operazioni presso l’Ambasciata a Minsk è stata annunciata dal segretario di Stato, Antony Blinken, il quale ha affermato che la decisione aveva lo scopo di garantire la sicurezza dei funzionari.

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