Ucraina, giornalista tedesca denuncia crimini nel Donbass: rischia il carcere
BERLINO - Una giornalista tedesca indipendente sta affrontando un'indagine penale nel suo paese solo per aver documentato le atrocità perpetrate dalle forze ucraine contro i civili nella regione orientale del Donbass.
In un'intervista esclusiva alla Press TV, Alina Lipp ha rivelato di essere stata oggetto di procedimenti penali da parte del governo tedesco e di aver ricevuto una lettera dalle autorità giudiziarie del suo paese che la minacciano di una condanna a tre anni di reclusione. Sono stati congelati anche i suoi conti bancari.
"Sono una giornalista tedesca indipendente che vive a Donetsk. Vivo qui da sei mesi e sto raccontando ai tedeschi cosa sta succedendo nella regione del Donbass in Ucraina. E per questo, le autorità tedesche hanno iniziato a perseguitarmi", ha spiegato la Lipp in video.
"In primo luogo, hanno cancellato il mio materiale su Internet, poi hanno bloccato il mio conto bancario, bloccato il conto bancario di mio padre e ieri ho ricevuto questa lettera dalle autorità tedesche che ora hanno aperto un procedimento penale contro di me".
La Lipp ha esaminato i documenti del governo in cui accusava la sua segnalazione degli atti di genocidio dell’Ucraina contro la popolazione della regione del Donbass come violazione della legge.
"Questi sono i documenti, e per i tedeschi, il sostegno all’operazione speciale della Russia in Ucraina è già un atto criminale, per il quale ovviamente puoi ottenere 3 anni di prigione", ha detto Lipp.
"Quello che è interessante, alla fine della lettera, scrivono che non mi inviteranno a un’audizione perché ciò turberebbe le indagini. È molto interessante. Quindi mi stanno perseguitando ma non vogliono ascoltarmi", ha aggiunto.
Nel frattempo, il regime ucraino ha etichettato Lipp come una "terrorista russa" per i suoi articoli sul Donbass. La giornalista tedesca sta pagando il prezzo del suo lavoro che ha messo in seri dubbi la narrativa occidentale, quella per cui l’Ucraina è la vittima.
Come riporta Infowars, la Lipp non è l’unica giornalista europeo ad essere perseguitato dalle autorità occidentali per aver riportato eventi in Ucraina che non si adattano alla versione ufficiale.
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