Biden ha convinto i sauditi ad aumentare produzione di petrolio?

WASHINGTON - È improbabile che la visita del presidente degli Stati Uniti in Arabia Saudita si traduca in un accordo per aumentare la produzione

di petrolio, malgrado la giravolta inaspettata dello stesso Joe Biden che ha reso Rioyadh da “pariah” ad alleato nuovamente strategico per la confusa politica estera di Washington nella regione e non solo. 

Biden si è recato a Jedda, dove ha avuto un bilaterale con re Salman prima di un incontro allargato con il principe bin Salman e vari ministri sauditi, che si gioca la partita più difficile. Anzi, più partite. Una è quella per convincere Riad a proseguire sulla via della normalizzazione dei rapporti con Israele, entrando negli accordi di Abramo. Un'altra è quella per ottenere dai sauditi un aumento della loro produzione di greggio per sostituire quello russo, sotto embargo occidentale per la guerra in Ucraina, diminuendo il prezzo della benzina e la corsa sfrenata dell'inflazione che minano le chance democratiche alle elezioni di Midterm e anche le sue alle presidenziali del 2024.

Su questo il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha già detto che non vi sarà alcun annuncio a breve, lasciando intendere però che una svolta potrebbe arrivare nelle prossime settimane, quando l'OPEC tornerà a riunirsi. Finora Riad, che detta la linea dell'OPEC, ha fatto sponda al Cremlino, tenendo chiusi i rubinetti.

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