Batterie al sale marino: l'invenzione che rivoluziona il mondo
SYDNEY (Pars Today Italian) –– Tra le tante innovazioni che potrebbero rivoluzionare il settore dell’energia e semplificare la cosiddetta transizione verso le fonti rinnovabili,...
da alcune settimane si parla delle batterie composte dal sale marino, una soluzione in grado di garantire maggiore energia e soprattutto un impatto ambientale minore. L’invenzione è stata realizzata da Shenlong Zhao della Scuola di Ingegneria Chimica e Biomolecolare, Università di Sydney, in Australia, che ha annunciato lo sviluppo della batteria sodio-zolfo (Na-S), il cui utilizzo è stato finora ridotto per la ridotta capacità energetica ed una durata troppo breve. La batteria viene prodotta dal solfuro di sodio (Na2S), un di sale fuso estraibile dall’acqua di mare, un processo di pirolisi ed elettrodi a base di carbonio per potenziare la reattività dello zolfo e la reversibilità delle reazioni tra zolfo e sodio. Ciò ha consentito agli esperti di avere uno dei sistemi più potenti per densità di energia a basso costo, caratterizzata da una forte stabilità. La batteria realizzata dagli esperti ha mostrato una capacità, più potente di quattro volte a quella delle normali batterie al litio, una durata di circa 1.000 cicli di ricarica e una dissolvenza pari a 0,05% per ciclo. Realizzate come batterie a bottone nella struttura di ingegneria chimica dell’Università di Sydney ma specificamente progettate per fornire una soluzione ad alte prestazioni per grandi sistemi di accumulo di energia rinnovabile, come le reti elettriche, le batterie sodio-zolfo possono abbattere in maniera significativa l’impatto economico della decarbonizzazione. “Sono in grado di diminuire radicalmente i costi nel lungo termine garantendo parallelamente una capacità di stoccaggio quadrupla – ha spiegato Zhao – . Si tratta di una vera svolta notevole per la produzione delle energie rinnovabili. Grazie ad una tecnologia che abbatte i consumi, speriamo di raggiungere più velocemente possibile energia pulita, perché più rapidamente giungeremo alla decarbonizzare, maggiori saranno le possibilità di ridurre il riscaldamento del pianeta”.
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